73 milioni di vittime nel 2024: l’aborto prima causa di morte al mondo

La Nuova Bussola quotidiana 24 Luglio 2025

Anche l’anno scorso, secondo le statistiche presentate da Worldometer, l’aborto indotto ha rappresentato la prima causa di morte al mondo, costituendo circa il 52% di tutti i decessi. Una guerra mondiale contro i bambini.

di Luca Volonté

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Dal Canada all’Olanda, dove l’eutanasia uccide anche senza consenso

La Nuova Bussola quotidiana 22 Luglio 2025

Una carrellata dei Paesi occidentali che hanno approvato o stanno discutendo leggi a favore dell’eutanasia e del suicidio assistito. L’illusione della “libertà”: in un anno, nei Paesi Bassi uccise con l’eutanasia 517 persone che non avevano dato il loro consenso.

di Luca Volonté

La diffusione dell’eutanasia nel mondo occidentale – Italia inclusa (vedi la legge 219/2017 sulle Dat) – avanza senza alcun freno. Venerdì scorso, 18 luglio, la Slovenia ha approvato una legge che consente il suicidio assistito, unendosi a un numero crescente di Paesi che riconoscono il diritto di porre fine alla propria vita. Australia (legale in tutti gli Stati e, da fine 2025, nei Territori del Nord), Nuova Zelanda (2021), Canada (2016), Lussemburgo (2009), Belgio e Paesi Bassi (2002) sono alcune tra le nazioni che hanno autorizzato la morte assistita, così come alcuni Stati degli USA. Ma anche in altri Paesi occidentali il cosiddetto diritto a morire è entrato, ahinoi, a far parte dei rispettivi ordinamenti.

In Spagna l’eutanasia è legale dal 25 giugno 2021, dopo l’approvazione definitiva da parte del Parlamento (18 marzo 2021), che ha depenalizzato “l’aiuto medico a morire”. In Austria, dal gennaio 2022, è entrata in vigore la nuova legge che stabilisce il diritto delle persone gravemente malate di decidere sul fine vita, ovvero di porre fine volontariamente alle proprie sofferenze.

Il Portogallo ad oggi non ha una legge sull’eutanasia, dopo che il presidente della Repubblica si è giustamente più volte rifiutato di firmare il testo approvato dal Parlamento, rimandandolo alla Corte Costituzionale. Solo il mese scorso, il Parlamento britannico, attraverso la Camera dei Comuni, ha votato favorevolmente per legalizzare la morte assistita: il disegno di legge deve ancora essere approvato dalla Camera dei Lord. Il 27 maggio la Camera bassa del Parlamento francese aveva adottato un disegno di legge, fortemente voluto dal presidente Emmanuel Macron, che consentirà agli adulti affetti da malattie cosiddette “incurabili” di porre volontariamente fine alla propria vita, assumendo una sostanza letale prescritta da medici. Il provvedimento verrà discusso e votato nel prossimo settembre dal Senato.

A Malta, all’inizio del 2025, è cominciato il dibattito sull’eutanasia e sul suicidio assistito: ora ci si trova nel pieno della raccolta di contributi pubblici alla discussione, come confermato al Parlamento lo scorso 16 giugno dal segretario parlamentare per le Riforme e l’Uguaglianza, Rebecca Buttigieg che ha anche riferito dei tre incontri pubblici sull’eutanasia, tenutisi nelle ultime settimane. A Cipro, dove si discute del suicidio assistito e dell’eutanasia dal 2023, il Parlamento prevede di votare la legalizzazione dell’eutanasia nel gennaio del 2026, mentre dal prossimo settembre inizierà l’esame della relativa proposta di legge in seno alla Commissione per i diritti umani della Camera. In Irlanda, dopo l’approvazione nell’ottobre 2024 del rapporto finale di una commissione, che chiede al governo di legalizzare la morte assistita in alcune circostanze limitate, ci si aspetta che l’esecutivo presenti la proposta entro l’anno in corso. Proposta che poi dovrà essere approvata dall’Oireachtas (il Parlamento irlandese) e poi firmata dal presidente.

I dati sullo scivolamento omicida, causato dalle varie forme di depenalizzazione del suicidio assistito e dell’eutanasia, sono ben evidenti e in crescita ovunque. Due esempi recenti li troviamo dall’applicazione delle leggi spagnole e olandesi.

In Spagna sono ormai migliaia le persone che hanno ottenuto l’aiuto a morire dall’entrata in vigore della legge sull’eutanasia, quattro anni fa. Se fino all’anno scorso erano state effettuate in totale 1.034 eutanasie, secondo l’associazione “Derecho a Morir Dignamente” (Diritto a morire con dignità) nel solo 2025 ne sono già state effettuate più di 1.300, con l’approvazione di oltre il 40% delle richieste di assistenza a morire. Il pendio scivoloso di graduale allentamento delle norme e ampliamento della platea di persone anche e solo temporaneamente malate o disadattate che vengono invitate, indotte o accompagnate al suicidio o consenzienti a essere uccise supera ogni volta il limite stabilito.

L’Olanda fa scuola, in negativo, come dimostra lo studio quinquennale commissionato dal governo per indagare i decessi derivanti da decisioni mediche di fine vita. Nel solo anno 2021, nei Paesi Bassi, sono state uccise, tramite eutanasia, ben 517 persone che non avevano fatto alcuna esplicita richiesta né dato alcun esplicito consenso. Si tratta di casi classificati con l’acronimo LAWER (Life-ending Acts Without Explicit Request); di fatto è una pratica che, tolte le ipocrisie verbali, si può definire con una sola parola: omicidio. Una tendenza contagiosa già in atto anche in Canada e che si diffonderà inevitabilmente ovunque c’è una legislazione favorevole al suicidio assistito, all’eutanasia e all’omicidio del consenziente.

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