Nessuno lo ricorda ma 800 mila tedeschi morirono nei campi di concentramento USA. Intervista esclusiva allo storico canadese James Bacque
di Daniela Cavallari
Ago 07
Nessuno lo ricorda ma 800 mila tedeschi morirono nei campi di concentramento USA. Intervista esclusiva allo storico canadese James Bacque
di Daniela Cavallari
Ago 07
Esce anche in Italia il libro di Robert B.Stinnet che cancella decenni di letteratura ufficiale su un episodio chiave del secondo conflitto mondiale. Vi si dimostra che il presidente degli Stati Uniti utilizzò la sua flotta come esca per i giapponesi e che l’ammiraglio Kimmel e il generale Short furono ingiustamente disonorati.
di Maurizio Cabona
Ago 07
Dall’Ungheria alla Lettonia, la fine del Terzo Reich portò all’avvento dell’impero sovietico. E sul ruolo svolto dall’Armata rossa ora piovono critiche e contestazioni
di Giovanni Bensi
Ago 07
E’ il più famoso lager per soldati italiani nella seconda guerra mondiale. Era in Texas e sarà al centro di un film con Raoul Bova. Si riapre così la questione del trattamento riservato al nostri prigionieri da inglesi, francesi e americani. Che infierirono, come i tedeschi e i sovietici, soprattutto con quanti non vollero “collaborare” dopo l’8 settembre.
di Fabio Andriola
Ago 07
Una pagina storica tabù: i goumier/ 1
la ricostruzione dell’avvenimento
di Tommaso Baris*
Ago 07
Come si è giunti all’identificazione dei colpevoli dell’eccidio di diecimila ufficiali polacchi – internati nell’Unione Sovietica e liquidati nel 1940 ad opera dei socialcomunisti russi – in una ricostruzione comparsa con lo stesso titolo in Tygodnik Powszechny, “Rivista Universale”, anno LIII, n. 27 (2088), 2-7-1989, una pubblicazione socioculturale cattolica edita a Cracovia, in Polonia. La traduzione dall’originale è redazionale
Ago 07
Nel 1942 già informava gli alleati sui campi di sterminio nazisti. nel ’43 inviò un piano per salvare 70 mila ebrei rumeni. ma Londra mise il veto e Washington tentennò. Intervista con Gerhart Riegner, “l’uomo delle cifre”
di Andrea Tornielli
Ago 07
Nel maggio del 1945 Maurice Harold Macmillan – poi primo ministro britannico dal 1957 al 1963 – concordò con i sovietici e il 5° Corpo d’Armata inglese la riconsegna a Stalin di circa quarantamila prigionieri cosacchi – combattenti e civili -, che si erano battuti contro l’Armata Rossa. La stessa sorte toccò anche agli anticomunisti slavi meridionali riparati in Austria: fra il 17 e il 31 maggio da trenta a trentacinquemila persone vennero consegnate agli uomini di Tito.Questi gravissimi crimini di guerra sono stati accuratamente ricostruiti dallo storico anglo-russo conte Nikolai Dmitrevic’ Tolstoy nelle opere Victims of Yalta, del 1977, e The Minister and the Massacres, del 1986. In seguito alle sue affermazioni, tutte documentate, l’autore ha dovuto subire numerosi procedimenti giudiziari.
di Marco Respinti
Ago 07
Sicilia 1943: gli eccidi dimenticati/1
Le atrocità targate Usa
di Ezio Costanzo*
Ago 07
di Vittorio Messori
Torna – avviene, ogni tanto – il fantasma rimosso ma implacabile di Dresda. Di quella che fu la scintillante Residenzstadt dei Principi Elettori di Sassonia si è parlato molto, di questi tempi, per un incrocio di circostanze. Innanzitutto, l’alluvione che ha gonfiato l’Elba, sino a sommergere gli storici palazzi, ancora in faticosa e parziale ricostruzione. Ma ha contato forse anche il fatto che tra i 25 commentatissimi capolavori di casa Agnelli, due erano celebri vedute della Dresda perduta per sempre di Bernardo Bellotto.