Così il cinema di Cotelo racconta la fede

tierrademariaFormiche 30 agosto 2014
Giuseppe Brienza

Sarà proiettato in anteprima in Italia a metà settembre, Mary’s Land, “La terra di Maria” (116 minuti, Spagna 2013), il nuovo film di Juan Manual Cotelo (nella foto), il regista che con “L’Ultima Cima” ha riscosso fuori di ogni canale ufficiale un incredibile successo di pubblico in Spagna e in tutto il mondo.

Anche nel nostro Paese, il documentario girato nel 2010 in onore del sacerdote spagnolo Pablo Domínguez Prieto (1966-2009), mai apparso nelle sale cinematografiche, è stato presentato in molti centri culturali, cine forum e parrocchie grazie ad un “passaparola” senza precedenti, che ha coinvolto (ed ancora coinvolge) migliaia di persone ed associazioni.

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Darwin tra scienza ed evoluzionismo

Francesco Agnoli

 Incontro organizzato  dalla propositura di San Frediano a Settimo (Pi)

(testo non rivisto dal relatore)
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Memorie (di cardinale Mindszenty)

animalfarm(da Totustuus network)

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Nella nostra epoca di falso pacifismo, dal momento che l’Occidente decadente preferisce vivere in pace con assassini e tiranni piuttosto che con Dio, il lamento dei perseguitati turba la quiete degli uomini d’affari e l’attività dei diplomatici.

Per questo la persecuzione religiosa viene soffocata nel silenzio. Forse nessuno dei nostri contemporanei ha sofferto tanto per questo scandalo come il Cardinale Mindszenty. E’ stato condotto per una Via Crucis che finora pochi altri hanno dovuto percorrere.

Egli l’ha percorsa con fedeltà esemplare, senza odio verso i suoi persecutori, ma anche senza cedimenti laddove il compromesso o la fuga avrebbero potuto rendergli più facile la vita. Ha seguito fedelmente il Signore. Poiché là dove era Cristo, doveva essere anche il Suo servo.

La sua durissima prigionia ebbe termine soltanto nel 1956, quando il popolo ungherese prese le armi per combattere contro l invasore sovietico: liberando, primo tra tutti gli ungheresi in catene, l’arcivescovo di Eszertgom e Principe Primate.  La sua autobiografia mette in evidenza come il Cardinale Mindszenty abbia sofferto non solo per l’odio dei nemici di Dio, ma anche per la durezza di cuore di falsi fratelli e per gli errori di amici ben intenzionati.

Il mondo nuovo. Ritorno al mondo nuovo (di Aldous Huxley)

animalfarm(da http://www.bielladue.it/)

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Il romanzo di Huxley in un certo senso oltrepassa le paure di governo dittatoriale di altre analoghe narrazioni, poiché viene descritta una Terra in cui non c’è più scopo alla lotta politica.

Nell’universo creato da Huxley lo stesso concetto di “politica” non ha più senso: si è sviluppata infatti la perfetta rivoluzione “psicologica” dell’umanità, e non solo quella meramente sociale. Nel mondo nuovo vengono dunque immaginati dei procedimenti di controllo mentale ed emotivo in grado di garantire un perfetto dominio sull’umanità: e se questo è certamente un tema ben presente anche in altre, molto celebri distopie (come quella di Orwell, per esempio), la genialità dell’autore è qui nel dare vita ad un controllo perfetto dell’umanità basato unicamente su meccanismi mentali, senza alcun bisogno di repressione violenta.

Con alcune semplici mosse, infatti, la vita dell’umanità viene incanalata in argini perfettamente ideati per negare alle persone anche solo la possibilità di sentirsi dominati.

Diagnosi. Saggio di fisiologia sociale (di Gustave Thibon)

animalfarm(da http://www.ilcavaliere.info/)

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I diversi saggi che compongono quest’opera sono stati stesi fra il 1934 e il 1939. Essi sono stati pubblicati per la prima volta in volume nell’aprile del 1940. Alcune allusioni al nazional-socialismo erano dovute scomparire nelle edizioni uscite sotto l’occupazione. Qui riproduciamo l’edizione originale.

Su degli scritti che non sono più recenti non ci paiono inutili alcune parole di spiegazione, dopo tanti avvenimenti che hanno resa ancor più grave la confusione dei termini e dei valori.

Non contestiamo che questo libro abbia un significato politico nel senso etimologico della parola. Ma, per l’universalità  e perennità dei problemi che tocca, esso si colloca nettamente fuori delle fluttuazioni dell’attualità politica. Per gran  parte le etichette politiche non sono, purtroppo, precisamente che delle etichette o delle formule tanto superficiali quanto intercambiabili. Più che la sua etichetta, a noi interessa il contenuto della bottiglia. 

Elisabetta. Creatura di circostanza (di Hilaire Belloc)

(da Totustuus network)

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“Vi era stato un generale movimento di rivolta in Inghilterra contro la nuova liturgia, introdotta da Seymour e dalla sua banda di arpie. Una tale reazione era inevitabile poiché, per quanto potenti fossero gli interessi scesi in lizza e per quanto vasta fosse la loro azione in tutto il paese, quella gente non poteva pretendere di rovesciare le abitudini tradizionali di una intera popolazione senza provocare la resistenza.

Più tardi… giunse l’ora dell’attacco ai monasteri… la resistenza altrove era stata travolta con grande ferocia dagli interessati beneficiari della riforma… Ma su quella rivolta, le forze della corona, per quanto fossero disorganizzate, avevano acquistato una superiorità militare.

Tale superiorità non sarebbe stata acquistata senza il tradimento del Duca di Norfolk. Tuttavia venne acquistata, e quando la ribellione fu domata, le forze che avevano ottenuto la repressione godettero gli stessi effetti che si conseguono in una normale guerra dopo una vittoria sul campo.

Inoltre i ribelli sconfitti furono impiccati in grandissimo numero. Sarebbe stato molto difficile compiere un viaggio attraverso l’Inghilterra senza veder penzolare da qualche forca il disgraziato corpo di un uomo (o di una donna) che le autorità, e cioè la classe al potere, avevano condannato a morte per essersi opposti ai nuovi interessi della ricchezza dominante”.

Oliver Cromwell (di Hilaire Belloc)

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Presentazione con parole del Ven. prof. G. Toniolo: “Gli influssi sinistri delle dottrine razionalistiche del rinascimento e della riforma protestante avevano penetrato l’intima essenza della civiltà, pervertendo gli ordini politici e quelli etico-giuridici della società cristiana attraverso successivi stadi di degenerazione, segnati dalla rivoluzione inglese e da quella francese, figlie ambedue della rivoluzione germanica del secolo XVI, atteggiando il tipo dello Stato e della società a quello dell’antichità pagana. […]

Già Enrico VII, il primo dei Tudor, aveva inaugurato in Inghilterra il regno dell’arbitrio, fra l’apparente rispetto della forma costituzionale, convocando una sola volta negli ultimi sette anni del suo regno il parlamento. Ma Enrico VIII cominciò ad abituare i grandi corpi dello Stato alla servile approvazione d’ogni suo atto insipiente e violento.

L’accentramento raggiunge il fastigio con Elisabetta che, dopo aver dato forma organica alla Chiesa anglicana di Stato (“by law established”), raccoglie effettivamente nelle sue mani tutto il potere esecutivo, legislativo e giudiziario. Giacono I pronuncia “Io solo faccio la legge e il vangelo”. L’assolutismo di corte si tramuta in quello del parlamento sotto la repubblica (1649) e poi in quello personale militare sotto il protettorato di Cromwell (1653)…

(Ven. prof. G. Toniolo, in “Rivista internazionale di scienze sociali e discipline ausiliarie”, a. 1, Vol. I, 1893, fasc. I-II).

Marco d’Aviano. La vita

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Biografia di Padre Marco, al secolo Carlo Domenico Cristofori, nato ad Aviano (Pordenone) nel 1631 il cui nome torna ora alla dopo lungo tempo di ingiustificato oblio. Viene considerato uno dei personaggi più importanti del suo tempo, soprattutto in riferimento al suo ruolo determinante, come cappellano generale, nella vittoriosa battaglia di Vienna dell’11 settembre 1683, definita da qualche storico “la madre di tutte le battaglie” perché ha chiuso il discorso militare con i turchi, desiderosi di occupare l’Europa, decretando il loro irreversibile declino militare ed economico.

Recentemente, Giuseppe Baiocchi, giornalista della Rai, colpito della coincidenza dell’11 settembre, data della vittoria di Vienna del 1683 e data dell’attacco alle Torri gemelle del 2001, ha messo a frutto le sue conoscenze storiche e ha ricostruito le vicende di quella storica battaglia. Sulla base di tale ricostruzione, il regista Renzo Martinelli si è messo all’opera per realizzare una riproduzione cinematografica dell’evento e per sottolineare la sua straordinaria attualità. Marco credeva fermamente alla necessità di affermare l’identità culturale dell’Occidente di fronte alla sfida dell’Islam.

I Templari (di Règine Pernoud)

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I templari è mirabile opera di sintesi su un tema storico, quello relativo all’ordine del Tempio, fra i più controversi, ma, soprattutto, fonte comune delle fantasticherie non mai finite di ogni esoterismo, massonico e no.

Di vita breve — fondato all’inizio del secolo XII, viene soppresso all’inizio del secolo XIV—, l’ordine monastico-militare del Tempio lega il suo nome a san Bernardo e alle crociate, e rivela una dimensione inconsueta della vita spirituale del laicato cattolico.

La svolta antropologica di Karl Rahner (di p. Cornelio Fabro)

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..quale messaggio di salvezza può annunziare al mondo una teologia la quale, sotto il pretesto razionalistico della demitizzazione, svuota della loro realtà storica gli eventi di salvezza, lascia in ombra – qualcuno li nega o li omette completamente – i misteri e dogmi fondamentali del cristianesimo per applicarsi unicamente alle strutture socio-politico-economiche dell’uomo, rifiutando il sacro del mistero della caduta e della redenzione dell’uomo?

Quale principio di rinnovamento può essere una teologia che secolarizza senza scrupoli la morale e, quasi vergognosa dell’ideale di purezza e povertà cristiane del Vangelo, irrompe anch’essa per un’esistenza all’insegna del piacere, del rifiuto del sacrificio, e per la celebrazione aperta del sesso: brevemente, per allinearsi alla lotta di classe a braccetto con il marxismo, per proclamare l’innocenza liberatrice degli istinti con la brutalità della psicanalisi più avanzata?

Che cosa deve o può fare il mondo di una teologia senza pudore, che disarma di fronte al male? che cosa può significare per la società consumistica, che sprofonda nella noia e nella ribellione dell’atto gratuito, una simile teologia che per salvare il mondo si abbevera al veleno che intossica il mondo?

Non è questa una teologia del disprezzo di Dio, dell’uomo e del mondo? una teologia senza amore e senza pudore, che farnetica, come ammonisce lo stesso Vincenzo di Lerines, dietro le profanae vocum novitates