Il Borghese marzo 2023
di Giuseppe Brienza
Nell’agosto del 2021 i talebani sono tornati al potere in Afghanistan. Insieme ai Mullah è stato ripristinato anche il regime di segregazione delle donne. In pochi mesi si sono infrante le promesse di non ripetere il totalitarismo che aveva segnato il primo periodo al potere (1996-2001), cominciando dalla progressiva esclusione delle donne dalla vita pubblica. Di fatto impedite immediatamente di lavorare, a nemmeno sei mesi dalla conquista del potere a Kabul, il 23 marzo 2022, i talebani le hanno estromesse (quelle da dodici anni in su) da tutte le scuole secondarie, a poche ore dalla loro tanto sbandierata riapertura!
Abstract: Maria Rachele Ruiu, la donna prima di tutto è mamma, anche al lavoro. Se oggi le donne nella maggior parte delle famiglie lavorano è perché non c’è una scelta e credo che nessuna sia contenta di dover tornare al lavoro col seno che scoppia di latte. E’ vergognoso che le donne debbano tornare a lavorare dopo tre mesi, proprio quando il bambino deve e vuole stare con la mamma, se non hanno la possibilità di accettare lo stipendio decurtato.




Abstract: Università americana mette al bando ideologia woke. La University of North Carolina ha deciso che i criteri da considerare per l’ammissione, l’assunzione e l’avanzamento professionale non si piegheranno più alla dottrina dominante. Qui in Italia, invece, le reazioni all’intolleranza liberal si limitano quasi sempre a una generica condanna degli episodi più vergognosi. Tutto il resto – le censure meno visibili e più insidiose – di solito, passa in cavalleria o, addirittura, viene appoggiato dagli intellettuali militanti.
Abstract: L’omosessualità? Un business. Intervista politicamente scorretta a Mauro Coruzzi alias Platinette: «Sul gender Giorgia meloni ha ragione. L’utero in affitto? Una violenza. Col Covid è aumentata la voglia di “ripulire” il linguaggio: questa società è igienizzata


