1914-1918 la fine di un mondo (dossier)

Prima_GuerraTradizione Famiglia proprietà

n.61 Giugno 2014

 Il 28 luglio 1914, l’impero austro-ungarico dichiarava guerra alla Serbia in seguito all’assassinio dell’erede al trono. L’arciduca Francesco Ferdinando. Il gioco delle alleanze trascinò nel conflitto quasi tutte le nazioni europee, gli Stati Uniti d’America e il Giappone. La lotta armata infurierà per ben quattro anni, lasciando sul campo oltre 25 milioni di morti. Quella del ’14-18 non fu solo una guerra ma anche, e soprattutto, una rivoluzione, una delle più devastanti della storia. Se non fu la fine del mondo, fu certamente la fine di un mondo.

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Ideologia di genere (di Manif pour Tous Italia)

lord of world(da Totustuus network)

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In questo opuscolo sono illustrati i fondamenti antropologici e filosofici delle disposizioni istituzionali che un po’ ovunque in Europa e in occidente intendono negare la definizione di famiglia quale cellula fondata da un uomo e una donna e al diritto di ogni bambino ad avere un padre e una madre.

E’ La gender theories: l’ideologia del genere, il nuovo totalitarismo del XXI secolo, che con l’introduzione del reato d’opinione che va sotto l’indefinito nome di “omofobia” fa porre alcune domande: perché un’imposizione così pervasiva di queste teorie, tale da negare la libertà di espressione? Come mai queste direttive provengono dall’Europa stessa e già molti paesi occidentali in così breve tempo hanno concesso leggi che permettono matrimonio e adozioni anche ad adulti dello stesso sesso? Quali interessi guidano tutto ciò?

Giorgio La Pira. Una riflessione critica (di Pier Luigi Tossani)

lord of world(da www.ilcovile.it)

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(…) La Pira rappresenta ancora oggi un modello a cui non pochi  cattolici, particolarmente nell’area del cosiddetto “cattolicesimo democratico” (e non solo), si ispirano.(…) 

È  mia intenzione, in questa sede, mantenermi su un terreno più univoco. Mi interessa cioè verificare il pensiero socio-politico lapiriano alla luce della dottrina sociale della Chiesa cattolica (…)

«L’Iraq sotto un potere islamico oscurantista sprofonderà».

Faraj_RahhoTempi, 13 luglio 2014

La profezia di monsignor Rahho, ucciso a Mosul dopo l’ultima Via Crucis. Monsignor Paulos Faraj Rahho, arcivescovo di Mosul, venne rapito e ucciso da ignoti nel 2008. Nonostante le minacce, diceva: «Finché rimane qui anche un solo cristiano, io non me ne vado»

Rodolfo Casadei

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«Il califfo ci ha portato via tutto».

IsilTempi, 13 luglio 2014

Così l’avanzata dei terroristi islamici sta cacciando i pochi cristiani rimasti in Iraq Per la prima volta in sedici secoli nelle chiese di Mosul non si celebrano più Messe e per l’Iraq si fa sempre più reale lo spettro della divisione in tre Stati autonomi e in guerra tra loro

di Francesco Amicone

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Getsemani. Riflessioni sul Movimento Teologico Contemporaneo (di card. Giuseppe Siri)

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È più che mai necessario avere un’idea chiara, globale, ma al tempo stesso precisa e con sfumature, di quello che si può chiamare «il movimento teologico contemporaneo».

Un riassunto oggettivo, concreto e accurato, che esprima la realtà profonda, è tuttavia molto difficile, malgrado i numerosissimi scritti consacrati ormai da parecchi anni a questo soggetto.

La genesi storica dell’odierna crisi sociale ed economica Vol I (di Giuseppe Toniolo)

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Con piccoli aggiornamenti lessicali e semantici a cura della redazione di totustuus.net: il testo non è pertanto utilizzabile a fini di ricerca accademica, per la quale si rimanda all’edizione cartacea citata oppure chiedendola a info@ totustuus.net.

Presentazione: E’ sommamente istruttivo misurare l’effetto finale di questo movimento in rapporto al suo impulso iniziale. Quella prima ribellione non si dirigeva che al cattolicesimo, pretendendo anzi di lasciare intatto e purificato il cristianesimo e i benefici della civiltà ad esso connessi, anzi di accrescerli con allargamento della libertà a beneficio universale: invece ne consegui distruzione completa dell’ordine politico, sociale ed economico!
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Garcia Moreno vindice e martire del diritto cristiano (di Agostino Berthe C.SS.R.)

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Con maggior fede del primo imperatore cristiano, con maggior zelo di Teodosio, con maggiore energia di Carlomagno, García Moreno, in pieno secolo XIX, si fece il campione della più santa delle cause. Alla presenza di duecento milioni di cattolici in lutto, dell’angelico Pio IX bagnato di lacrime, di un’assemblea di re e di principi apostati, egli osò difendere i diritti del Pontefice e rimettere sulle sue spalle il manto reale che ne avevano strappato le mani dell’ingrata Francia, dell’atea Germania e dell’Italia.

Ecco il Grande dei tempi moderni davanti al quale si eclissano Palmerston, Cavour e Bismarck! La statura di questi colossi dell’astuzia e della violenza diminuirà di giorno in giorno; quella di García Moreno, l’invincibile giustiziere, crescerà di secolo in secolo.

L’economia capitalistica moderna (di Giuseppe Toniolo)

animalfarm (dal sito Totus tuus )

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L’espressione economia capitalistica, ha un duplice significato nel linguaggio della scienza moderna: un primo e corretto, cioè di un sistema di rapporti economici, in cui prevalgono per importanza comparativa le classi superiori posseditrici del capitale. In questo senso la parola denota uno stadio normale dell’economia dei popoli, affermazione di una certa maturità di essa e misura di una crescente potenza dell’uomo…

Ma in un secondo senso economia capitalistica o capitalismo denota un sistema di rapporti economico-sociali, in cui il capitale ha una funzione indebita. Tale è la condizione presente dell’economia nella civiltà occidentale, già aspramente denunciata dai dottrinari del socialismo, specialmente da Carlo Marx in poi, e convertita a pretesto di loro artificiose o violente riforme criticamente analizzata dagli economisti.

Juan Donoso Cortés. Vita opere e pensiero (di Rino Cammilleri)

lord of worldTesi di laurea (inedito)

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(…) I giudizi su Donoso Cortés sembrano convergere per un aspetto particolare della evidentemente complessa personalità donosiana: “E’ uno dei più grandi difensori della tradizione cristiana d’Europa”. “Insomma, Donoso Cortés era discepolo di De Bonald, era tradizionalista, nel senso più rigoroso della parola”. E si potrebbe continuare. Il lungo elenco riportato è però a mio avviso sufficiente a fornire gli elementi che permettano di dare una definizione abbastanza esatta e rigorosa del nostro Autore: Donoso Cortés era cattolico, era tradizionalista, era controrivoluzionario.

E’ alla luce di questa constatazione che il presente lavoro cercherà di affrontarne lo studio (…). Sul piano politico, la “lezione messicana” contribuisce all’elaborazione di una nuova strategia anti cattolica nei confronti dei credenti, quella della “mano tesa”.