Lituania e don Juozas: una nazione e un sacerdote esemplari.

Juozas ZdebskisSicilia cristiana 19 dicembre 2012

di Guido Verna

Le sofferenze e l’eroismo della nazione lituana sono ampiamente generalizzabili per essere assunti come esemplari descrizioni del rapporto tra regime comunista e mondo “religioso” in genere e cattolico in specie.

La patria di Romas Kalanta — il diciannovenne che a Kaunas, il 14 maggio 1972, aveva bruciato la sua giovane vita al grido «”Libertà alla religione, libertà alla Lituania, fuori i russi!”» — era profondamente cattolica. Per mantenere questa sua identità aveva già molto sofferto sotto le occupazioni zarista e nazionalsocialista; ma l’invasione comunista era ben più dura da sopportare: ora la Lituania aveva di fronte la massima organizzazione antidio prodotta dalla storia umana che non tollerava ostacoli nella costruzione del suo ’”uomo nuovo”, “pensato” e “progettato” ateo e totalmente terreno.

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I poveri del Libano

LibanoNewsletter Ottobre 2015 n 7

Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie”, associazione di volontariato con sede a Damour in Libano, legalmente riconosciuta e operante in favore dei più poveri.http://www.ouipourlavielb.com/en/mission

padre Damiano Puccini

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A chi giova la dissoluzione

no_famigliaAvvenire, editoriale del 24 settembre 2015

 Famiglia «bastonata» per puro interesse

di Giacomo Samek Lodovici

Oggi «c’è una crisi della famiglia, crisi perché la bastonano da tutte le parti e la lasciano molto ferita!» e la famiglia stessa e il matrimonio non sono stati «mai tanto attaccati come al giorno d’oggi»: parole del Papa (pronunciate qualche mese fa) che, martedì scorso, a Cuba, ha anche sottolineato che «La famiglia ci salva da due fenomeni attuali […]: la frammentazione, cioè la divisione, e la massificazione. In entrambi i casi, le persone si trasformano in individui isolati, facili da manipolare e governare. E allora troviamo nel mondo società divise, rotte, separate o altamente massificate [che] sono conseguenza della rottura dei legami familiari». Anche per questo motivo bisogna che «Abbiamo cura delle nostre famiglie, veri spazi di libertà».

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Più Famiglia meno Tv

bambini e tvLa Roccia n.5 settembre-ottobre 2015

Molti genitori chiedono come, quanto e quando usare la TV nell’educazione dei figli. Alcune riflessioni e suggerimenti per decidere usando l’intelligenza e il buon senso

Laura Costa

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Renaud Camus: “Gli immigrati sono l’arma dei nuovi comunisti”

immigratiLibero quotidiano.it 5 Ottobre 2015

di Francesco Borgonovo

Non è facile acchiappare Renaud Camus. E non solo perché vive appartato in un castello nei Pirenei. È sfuggente, Camus, ma non perché si sottragga al dibattito, anzi. Semplicemente, è difficile appiccicargli un’ etichetta o tirarlo per la giubba da una parte e dall’ altra.

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Se Miss Italia ci ricorda la differenza fra sessi

miss_Italia_2015La Nuova Bussola quotidiana

27 settembre 2015

di Roberto Marchesini

Alice Sabatini, Miss Italia 2015: “[Mi sarebbe piaciuto vivere nel] 1942… per vedere realmente la Seconda Guerra Mondiale, visto che i libri parlano pagine e pagine… beh, la volevo vivere. Però tanto so’ donna, tanto il militare non l’avrei fatto, sarei rimasta a casa con la paura di…”. Questa frase è rimbalzata ovunque nel web, prono come al solito all’indignazione telecomandata (“Siamo passati da «Vorrei la pace nel mondo» a «Vorrei vivere la guerra»”). Poi Alice ha avuto modo di spiegarsi (meglio: ha dovuto giustificarsi) e ha mostrato uno spessore umano maggiore di molti che l’hanno sbeffeggiata sui social network: «La mia bisnonna ha vissuto quel periodo. La sera della finale ero agitata perciò, quando mi hanno chiesto del periodo storico in cui avrei voluto vivere, ho pensato subito alla mia bisnonna Augusta».

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In memoria di Romas Kalanta: i “fuochi” della libertà

Romas_Kalanta

Romas Kalanta

Sicilia cristiana 19 dicembre 2012

di Guido Verna

1. Poco più di quarant’anni fa si compiva il sacrificio di Romas Kalanta, il diciannovenne cattolico lituano che il 14 maggio 1972 bruciò la sua giovane vita. Lungo il viale della Libertà di Kaunas, si fece avvolgere dalle fiamme affinché quei bagliori potessero aiutare il miope occidente a “vedere” finalmente — foss’anche solo un po’ — le catene che dolorosamente serravano la sua patria.

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Il soldato riluttante: così non sa più fare la guerra

pacifismoLa nuova Bussola Quotidiana, 23 settembre 2015

di Gianandrea Gaiani

Il tema è di attualità da molti anni, ma la “pseudo guerra” allo Stato Islamico lo ha riportato drammaticamente alla ribalta. L’Occidente non è più in grado di combattere. All’umiliazione di non aver avuto la capacità di fermare l’Isis sul terreno e di non essere riusciti a farlo con il debole sforzo aereo della Coalizione, si aggiunge per l’Occidente anche lo smacco inflittoci da Mosca che in questi giorni ha inviato in Siria almeno 1.500 militari con reparti di fanti di Marina già segnalati in azione, loro sì “boots on the ground”, contro l’Isis

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Il Documento finale CCEE di Gerusalemme: una prova di coraggio e realismo cristiano passata sotto silenzio

vescovi EU a GerusalemmeOsservatorio Internazionale Cardinale Van Thuân Newsletter n.622 29 settembre 2015

di Stefano Fontana

Mi sembra che sia passato sotto silenzio il documento finale che ha concluso l’Assemblea del Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (CCEE) tenutosi a Gerusalemme dal 11 al 16 settembre scorsi. Per l’Italia erano presenti, tra gli altri, il cardinale Angelo Bagnasco, che presiede il CCEE, e l’Arcivescovo Giampaolo Crepaldi, che ne presiede la Commissione Caritas in veritate. E’ però un peccato perché, in modo semplice e chiaro, sobrio nella forma e forte nel contenuto, in questa occasione i Vescovi hanno dato prova di saggio (e quindi coraggioso) realismo cristiano.

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Utero in affitto e bambini in vendita a Milano

bimbi in venditadal sito ProVita settembre 2015

ProVita ha le prove che in Italia, al centro di Milano, si pratica di fatto e contro la legge penale, il commercio di bambini e la riduzione in schiavitù delle donne: la ignobile pratica dell’utero in affitto. Ecco il resoconto che i nostri inviati speciali, X e Y, ci hanno fatto.

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