Sicilia cristiana 19 dicembre 2012
di Guido Verna
Le sofferenze e l’eroismo della nazione lituana sono ampiamente generalizzabili per essere assunti come esemplari descrizioni del rapporto tra regime comunista e mondo “religioso” in genere e cattolico in specie.
La patria di Romas Kalanta — il diciannovenne che a Kaunas, il 14 maggio 1972, aveva bruciato la sua giovane vita al grido «”Libertà alla religione, libertà alla Lituania, fuori i russi!”» — era profondamente cattolica. Per mantenere questa sua identità aveva già molto sofferto sotto le occupazioni zarista e nazionalsocialista; ma l’invasione comunista era ben più dura da sopportare: ora la Lituania aveva di fronte la massima organizzazione antidio prodotta dalla storia umana che non tollerava ostacoli nella costruzione del suo ’”uomo nuovo”, “pensato” e “progettato” ateo e totalmente terreno.