Il Foglio del 31 gennaio 2006Le ragazze inglesi vogliono tempi più stretti per abortire di meno
Feb 05
Il Foglio del 31 gennaio 2006Le ragazze inglesi vogliono tempi più stretti per abortire di meno
Feb 03
Litterae Communionis Tracce n.1di Luca Pesenti
A cosa serve la Chiesa nel mondo? Si può rispondere «a salvare le coscienze dei cristiani», e allora non resta che relegarla nel privato, tra le mura sacre, dentro le preghiere dette a mezza voce. Fuori, non si può. Non si può appendere crocefissi, far presepi nelle scuole, parlare di Maria in prima serata Tv, fare appelli alle coscienze sui temi moralmente sensibili. La Chiesa, se c’è, non c’entra. Si può però rispondere in un altro modo. La Chiesa serve a salvaguardare l’io, a riconnettere il cuore di ogni uomo con l’origine delle cose, a tenere desto il desiderio, a mostrare la vera Bellezza. Se fai fuori la Chiesa, fai fuori anche te.
Feb 03
La Stampa 27 gennaio 2006Tolleranti, liberali, mollaccioni, abbiamo paura di imporre regole: un libro di don Giussani sul rischio di educare
Paola Mastrocola
Feb 03
Ag Zenit (Il mondo visto da Roma Servizio quotidiano) – 22 gennaio 2006ROMA, Di seguito pubblichiamo per la rubrica di Bioetica l’intervento della dottoressa Claudia Navarini, docente della Facoltà di Bioetica dell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum.
Feb 03
www.chiesa.espressonline.itIl resoconto di un weekend di studio sull’islam tra il papa e suoi ex allievi di teologia. Con due versioni contrastanti su come Benedetto XVI giudica la religione musulmana
di Sandro Magister
Feb 03
Marco Pirina insieme ad alcuni amici ha fondato il Centro Studi Storici “Silentes Loquimir” (Silenziosamente parliamo) dai cui studi e ricerche risulta, tra l’altro che 129 sacerdoti e migliaia di cattolici sono stati massacrati dal 1945 al 1947 dalle bande comuniste
Feb 02
di Rita Bettaglio
L’ecosocialismo è una minaccia per la libertà nel mondo: questo il pensiero di Fred L. Smith, presidente del Competitive Enterprise Institute. In un saggio originariamente presentato ad un meeting della Mount Pelerin Society, Smith illustra la sua tesi.
Feb 02
di Salvatore Giovanni Calasso
1. La IV Rivoluzione
Il 1989 e gli anni immediatamente seguenti hanno visto il crollo di una parte rilevante — quella grosso modo europea — dei regimi totalitari socialcomunisti, caratterizzati dalla dittatura del proletariato. Da più parti si è entusiasticamente gridato alla fine del comunismo, facendo coincidere l’esperienza storica di questi regimi con la piena realizzazione dell’utopia comunista.
Feb 02
Già l’irrazionalità del socialismo non ha bisogno di molte pagine per essere dimostrata. » sufficiente un breve paragrafo. La comprende, rapidamente, chiunque sia capace di apprendere intellettivamente lo stesso concetto di socialismo, così come è espresso dai suoi apostoli. Questo concetto è quello di uno Stato che toglie il potere alla classe ricca in nome della classe povera. Ora, per intervenire con efficacia in una lotta in difesa del più debole, aggredito dal più forte, è necessario, per definizione, essere più forte del più forte. Quindi, l’avanguardia socialista, per vincere la borghesia, deve accumulare più potere politico, giudiziario, militare e di polizia che mai la borghesia abbia avuto.
Però, siccome qualsiasi potere costa denaro, bisogna che la avanguardia abbia a disposizione nelle sue mani il controllo di una ricchezza maggiore di quella che mai la borghesia ebbe nelle sue mani. Da qui la soppressione di qualsiasi distinzione reale tra potere politico ed economico, che nel capitalismo ancora permette ai poveri di cercare aiuto in uno di quelli contro l’altro.
Qualsiasi bambino di dodici anni può concludere, da questo rapido esame, che la formazione di una nomenklatura politicamente onnipotente e dotata di mezzi economici per vivere una vita da nababbi non è una “deviazione” dall’idea socialista, ma la sua semplice realizzazione secondo il suo concetto originario. Purtroppo, non tutti i cittadini riempiti del loro sacrosanto diritto di esprimere opinioni politiche hanno la maturità intellettuale di un bambino di dodici anni
Olavo de Carvalho