
Il recente caso di Rossano, in cui un bimbo di 22 settimane sopravvissuto all’aborto è stato lasciato agonizzare nella sala operatoria per un giorno intero, e che solamente in seguito alle proteste di un religioso è stato posto in un’incubatrice dove è morto poco tempo dopo, oltre ad accendere i riflettori sull’orrore dell’aborto, consente delle riflessioni più approfondite sulla legge 194/1978 che da oltre trent’anni regolamenta la cosiddetta interruzione volontaria di gravidanza nel nostro Paese.