L’ethos della democrazia

di Antonio Magliulo,

(membro del Comitato Scientifico del Centro Studi Tocqueville-Acton)

Per molti anni ci siamo accontentati della definizione minimalista di Winston Churchill: la democrazia è la peggior forma di governo, ad eccezione di tutte le altre finora sperimentate.

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Rivivere la storia con la corazza dei legionari

rievocazioneLibero agosto 2012

In tutta Italia si moltiplicano gli appuntamenti per gli appassionati delle rievocazioni in costume Celti e cavalieri medievali fanno la parte del leone, ma spuntano anche interi villaggi neolitici.

di Marco Respinti

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I gay vogliono i matrimoni ma non usano le unioni civili

unioni civiliLibero 9 giugno 2012

Solo 289 iscrizioni negli 82 Comuni dove è stata istituita l’anagrafe delle coppie di fatto. Bari in testa, forse per l’effetto Vendola, zero patti a Bologna.

di Caterina Maniaci

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Giornata mondiale della famiglia. Omelia del Santo Padre

Dal sito del Vaticano (Vatican.va)

VISITA PASTORALE ALL’ARCIDIOCESI DI MILANO
E VII INCONTRO MONDIALE DELLE FAMIGLIE

(1-3 GIUGNO 2012)

giornata_famiglie_2012

CELEBRAZIONE EUCARISTICA

OMELIA DEL SANTO PADRE BENEDETTO XVI

Parco di Bresso Domenica, 3 giugno 2012  Solennità della Santissima Trinità

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Canto gregoriano. La rivincita annunciata

canto_gregorianowww.chiesa 23 maggio 2012

La congregazione per il culto divino vuole mettersi alla guida della rinascita della grande musica sacra. Ecco il suo programma, reso pubblico per la prima volta da un suo dirigente. Ma la segreteria di Stato ha i suoi musicisti, e frena 

di Sandro Magister

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Crisi. Quali scenari in un mondo complesso?

Ciclo di incontri su Toniolo e la dottrina sociale della Chiesa organizzato dalla Parrocchia Maria Ausiliatrice e dal Circolo ACLI «Don Bosco» di Marina di Pisa in collaborazione con Alleanza Cattolica, la Polisportiva Marinese Garzella e il Centro cattolico di documentazione.

Intervento del professor Giovanni Padroni al terzo ed ultimo incontro che si è svolto venerdì 11 maggio 2012 nella sala del Circolo Acli «Don Bosco» a Marina di Pisa

Crisi economico finanziaria e crisi antropologica:
Quali scenari  in un mondo sempre più complesso

orizzonte

Giovanni Padroni, Università di Pisa (Giovanni.pad@gmail.com)

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Io, nato in un gulag non sarò mai felice

gulag-KoreaTempi n.22 – 31 maggio 2012

Storia di Shin, evaso per fame dal lager comunista dopo aver fatto giustiziare la madre e il fratello. Così si campa in una civiltà finalmente depurata dai legami umani

di Leone Grotti

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Strauss-Khan e Plinio Corrêa de Oliveira

Strauss KanDal profilo Facebook di M. Introvigne
25 maggio 2012

Scrive un ammiratore del capolavoro di Plinio Corrêa de Oliveira

di Massimo Introvigne

I quotidiani di mezza Europa riprendono da «Le Monde» – che, giacché la Francia non è l’Italia, dovrà rispondere in tribunale per aver pubblicato i verbali riservati di un’inchiesta giudiziaria – i testi dell’interrogatorio dell’ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale Dominique Strauss-Kahn da parte del giudice d’istruzione Stéphanie Ausbart a Lilla il 26 marzo scorso.

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Pavel Aleksandrovic Florenskij: Cristianesimo e cultura

Pavel_FlorenskijL’Altra Europa
(bimestrale del Centro Russia Cristiana )
n. 5 (215)-1987

Padre Pavel Florenskij brilla nella storia della cultura russa di questo secolo come uno dei pensatori più attenti ai segni dei tempi e alle novità, e brilla ancora, con la sua mente di matematico, per l’incredibile attenzione all’ordine della forma. Potrà sembrare strano allora che all’inizio degli anni Venti, in un momento così tragico per la Chiesa russa e per tutto il paese, abbia voluto dedicare un articolo al tema della cultura e abbia poi dato in esso ampio spazio al problema ecumenico: un tema apparentemente astratto e teorico, sviluppato con un fuori tema ancor più teorico, quale potrebbe sembrare appunto il discorso sull’ecumenismo. Ma padre Florenskij era anche un mistico, cioè un maestro di quella suprema esperienza di unità e di integrazione che è la vita con Dio, e questa esperienza lo rendeva capace di apprendere e poi di comunicare nessi a prima vista sfuggenti e inessenziali, in realtà però concreti ed essenziali, come concreto ed essenziale è per il cristiano quel rapporto con Dio che la tradizione chiama vita mistica.

In un tempo tragico e decisivo per il destino dell’uomo, Florenskij sembra allora suggerire che il problema dell’uomo è il problema culturale, perché come è stato ripetuto più volte in questi anni «l’uomo vive una vita veramente umana grazie alla cultura» e «la cultura è ciò per cui l’uomo in quanto uomo diventa più uomo» (Giovanni Paolo II, Allocuzione all’Unesco del 2 giugno 1980). Ma se è vero, come ci insegna tutta la tradizione cristiana d’Oriente e d’Occidente, che l’uomo non ha senso nel mondo se non come immagine e somiglianza di Dio, sarà evidente anche che il problema della cultura, il problema della capacità di dare un senso unitario alle cose, è il problema dell’unità di quel Corpo — la Chiesa — che di quell’immagine vive in maniera privilegiata.

Scritto più di sessant’anni fa, l’articolo di Florenskij giunge dunque all’essenziale così da poter sembrare «scritto soltanto oggi», come ricorda in una sua fine nota lo ieromonaco Andronik, che ha curato l’edizione russa (Zurnal Moskovskoj Patriarchii, 1983, n. 4, pp. 52-57) del testo di Florenskij, già pubblicato in inglese nel 1924 e qui tradotto per la prima volta da Adriano Dell’Asta.

La divisione in paragrafi è dell’originale russo, i sottotitoli sono invece redazionali.

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Mons. Crepaldi parla del testo "Laboratorio Trieste"

CrepaldiVita Nuova, settimanale cattolico di Trieste 24 maggio 2012

di Stefano Fontana

Eccellenza, ho in mano il volumetto, recentemente edito e disponibile in libreria, che illustra il progetto del “Laboratorio Trieste” — come lei lo ha chiamato — sulla formazione dei cattolici all’impegno sociale e politico. Come mai ha addirittura pensato di scrivere un testo-base? Se non vado errato, nessun vescovo lo ha finora fatto.

Non so perché non lo abbiano fatto gli altri, né so di certo che non l’abbiano fatto. So bene però perché ho deciso di scriverlo io. Vede, molto spesso i tavoli di formazione all’impegno sociale e politico il Vescovo li indice e convoca i partecipanti, dopo di che i partecipanti iniziano a parlare tra loro … e tutto finisce lì. Non è che la formazione dei laici cattolici all’impegno sociale e politico possa essere ridotta ad una chiacchierata, ad uno scambio di esperienze senza un chiaro criterio dottrinale di valutazione. Ecco perché ho scritto il testo-base: per fornire il quadro in cui ci si muoverà.

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