Salvatore Calasso
L’impresa di Fiume compimento del Risorgimento
Nelle varie memorie dei centocinquant’anni dell’Unità d’Italia si può inserire a pieno titolo un episodio avvenuto molto tempo dopo, fra il settembre del 1919 e il Natale del 1920, che però, di fatto, conclude l’epopea risorgimentale e apre a nuove prospettive rivoluzionarie: l’impresa di Fiume, ideata e guidata da Gabriele D’Annunzio (1863-1938). Essa cerca di portare a compimento, in stile quasi garibaldino, l’unità del nuovo Stato italiano verso i suoi “confini naturali”, quelli cantati, secondo una retorica rispolverata anche di recente, da Dante Alighieri (1265-1321) nella Divina Commedia: “sì com’a Pola, presso del Carnaro / ch’Italia chiude e suoi termini bagna” (1).