Educazione e insegnamento. Statalismo o libertà” (di Estanislao Cantero Nuñez)

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Le idee, più dei vizi, sono le corruttrici dei popoli.

Le idee si trasmettono fondamentalmente attraverso l’educazione e l’insegnamento: eccone spiegata l’importanza fondamentale.

Perciò, ad un’educazione ed un’insegnamento fondati sui principi immutabili della verità, basata, sull’ordine naturale, corrisponde la vera prosperità, appoggiata sui suoi pilastri più solidi.

La statalizzazione annichilisce la società che scompare quando ci sono solo lo Stato da un lato, e degli individui isolati (che essendo massificati non avranno la possibilità di difendersi da esso) dall’altro.

De la démocratie en Amérique – vol.2 (di Alexis de Tocqueville)

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La democrazia in America è innanzitutto e soprattutto una analisi della democrazia rappresentativa repubblicana, e dei motivi per i quali essa aveva potuto attecchire tanto bene negli Stati Uniti mentre era fallita in numerosi altri paesi.

Il secondo volume esamina con quali mezzi procede il potere, dominatore delle leggi, quali sono i suoi istinti, le sue passioni, quali molle segrete lo spingono, lo trattengono, o guidano nella sua marcia ; quale effetto produce la sua onnipotenza e quale futuro è riservato. 

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De la démocratie en Amérique – vol 1 ( di Alexis de Tocqueville)

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La democrazia in America è innanzitutto e soprattutto una analisi della democrazia rappresentativa repubblicana, e dei motivi per i quali essa aveva potuto attecchire tanto bene negli Stati Uniti mentre era fallita in numerosi altri paesi.

Il primo volume tratta dell’impulso che il movimento democratico (che è una trasformazione sociale che prende successivamente forma in varie istituzioni politiche) dà alla forma di governo, alle leggi e alla vita politica – cioè alla democrazia come struttura politica. Il secondo tratta dell’influenza che la democrazia (e stavolta non tanto come trasformazione sociale quanto come regime politico) esercita sulla società civile, cioè sui costumi, le idee e la vita intellettuale. In breve, si potrebbe dire che il primo tomo è più politico, il secondo più sociologico.

Tocqueville riflette sul futuro della democrazia negli Stati Uniti, e sui potenziali pericoli «per la democrazia» e «della democrazia». Egli scrive che la democrazia ha la tendenza a degenerare in ciò che descrive come «dispotismo addolcito».

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La Tecnocrazia (di Louis Daménie)

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“L’economia ha assunto, a causa dello sviluppo della tecnica, un’importanza tale nella nostra epoca che ormai sono i suoi imperativi a determinare della nostra società le strutture”.

Questo pamphlet, pur basandosi su fonti prettamente francesi e apparso nel 1973, fornisce un utile inquadramento dell’ideologia tecnocratica. Dopo un ampio excursus storico sulle origini dell’ideologia tecnocratica, fornisce elementi sull’opera dei tecnocrati nella Francia della prima metà del Novecento.

Le previsioni fatte dall’autore non si sono avverate. Il testo si conclude con una esposizione dei principi tecnocratici che conserva grande attualità.

Incontri e scontri con don Lorenzo Milani (di padre Tito S. Centi o.p.)

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Non sono poche le inchieste giornalistiche e le rievocazioni, che hanno come aureolato la figura di don Lorenzo Milani. Potrebbe perciò riuscire pericoloso, oggi, parlarne in termini non entusiastici.

Tuttavia, l’Autore di questi “Incontri e scontri” ci ha dato una testimonianza sacerdotale che finisce – certo involontariamente – per rivelare la natura di “falso profeta” di don Milani.

Egli, infatti, finì per divenire un precursore della contestazione studentesca (avvenuta dopo, ma preparata anche da tipi come lui) e – forse involontariamente – uno dei maggiori responsabili, in campo cattolico, della degenerazione nell’ambito degli studi e dell’obbedienza. Degenerazione che sfociò, poi, in quella critica distruttiva e in quel manicomiale radicalismo che preparano il terreno al cosiddetto “spirito del Concilio”, nei confronti del quale tante volte Giovanni Paolo II e Benedetto   XVI ci hanno messo in guardia.

I miei amici (di Karol Wojtyla)

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Un volumetto, ormai introvabile, pubblicato dalla editrice Cseo trent’ anni fa. che raccoglie tre articoli di Karol Wojtyla scritti prima della sua elezione pontifìcia.

L’ex arcivescovo di Cracovia vi racconta alcuni degli incontri che più hanno marcato la sua vita.

Sulla lingua e non sulle mani: ecco il modo più corretto per prendere la Comunione

comunione_franescoPetrus, quotidiano on-line sul pontificato di Benedetto XVI, 24 marzo 2008

don Marcello Stanzione

Presidente dell’Associazione ‘Milizia di San Michele Arcangelo’

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Istruzione Memoriale Domini

logo-vatican-per-congregazione_cultoCongregazione per il Culto Divino – 29 maggio 1969

Istruzione Memoriale Domini (1)

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Il cattolicesimo produce evasori? Nient’affatto. Ed e’ anzitutto lo stato che viola il patto sociale

taxLibero, 3 agosto 2014

Antonio Socci

Rossella Orlandi, il nuovo direttore dell’Agenzia delle entrate, ha esordito con una gaffe: “In Italia sanatorie, scudi, condoni, sono pane quotidiano. Siamo un paese a forte matrice cattolica, abituato a fare peccato e ad avere l’assoluzione”. Parole che hanno indignato “Libero” e suscitato l’ovvia reazione dei cattolici a cui ha dato voce “Avvenire”.

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Un po’ di Islam

omosessualità_IslamIl Timone n.153 maggio 2016 rubrica Vivaio

di Vittorio Messori

Come tutti sanno il Corano vieta rigorosamente il consumo di vino e, in genere, di ogni alcolico. Un divieto che per Maometto non fu difficile stabilire, visto che nella desertica e arroventata penisola arabica (la sola che gli importasse, pare che non pensasse a una espansione, dopo la morte, della sua dottrina oltre quei deserti), nella penisola arabica, dunque, la coltivazione della vite era pressoché impossibile. Il poco vino che si consumava era portato dalle carovane provenienti soprattutto dal Libano ed era dunque scarso e caro. In ogni caso, tra i tropici e l’equatore gli effetti anche negativi degli alcolici sono moltiplicati dal clima. Meglio, dunque vietare

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