Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 4 luglio 2025
di John Horvat
La sinistra ama sempre dipingersi come dalla parte degli arrabbiati. Si definisce per la sua capacità di sostenere cause che ricordano la trilogia della Rivoluzione francese sulla libertà, la fraternità e l’uguaglianza e la folla che prende d’assalto la Bastiglia.
Ovunque ci siano restrizioni, anche legittime, la sinistra invoca la liberazione e l’antiproibizionismo. Dove appaiono differenze, anche naturali, di talento o di sforzo, la sinistra le denuncia come ingiustizie e chiede l’assoluta uguaglianza. Il partito della rabbia è sempre alla caccia dell’opportunità per una buona rivoluzione da incitare e di una crisi da non sprecare.
Tuttavia, questa immagine di partito arrabbiato è ora in difficoltà in America. Dopo le ultime elezioni generali, la sinistra è rimasta senza timone, disorientata e senza ispirazione. È passata dall’essere il partito clamoroso a quello lamentoso. A sinistra non si sente più un tuono, ma solo sproloqui incoerenti.
Un movimento populista globale
Questa mancanza di direzione è un segno che qualcosa d’importante è andato storto. Non è una questione di modifiche, d’inquadramento o di nuova comunicazione. Secondo alcuni osservatori, il mondo sta passando da un’epoca storica a un’altra. Il dibattito si è spostato in avanti e la sinistra è rimasta indietro.
L’editorialista del New York Times David Brooks descrive il fenomeno attuale come “un movimento politico che sta cambiando il mondo” e che interessa sia la destra che la sinistra. Lo paragona alla rivoluzione comunista, al New Deal, agli anni Sessanta, al femminismo, alla rivoluzione LGBTQ+ e ad altri movimenti chiave che hanno segnato e segnano la modernità.
Egli definisce questo massiccio spostamento “movimento populista globale”. Esso si caratterizza da una generale sfiducia nelle strutture sociali, nei programmi governativi e nelle istituzioni. Le persone considerano che tutto sia “truccato, corrotto e malvagio”. Mettono in discussione tutto, nutrono risentimento sociale e chiedono segnali di fiducia.
L’incapacità di adattarsi
Brooks ritiene che i conservatori abbiano preso atto di questo nuovo movimento e abbiano iniziato ad adattarsi. Tuttavia, la maggior parte degli esponenti della sinistra non ha ricevuto il promemoria e si aggrappa a modelli e retoriche vecchie ed esaurite che non riflettono più il cambiamento delle cose.
Tra un caffè e l’altro, le ricche élite liberal della sinistra sono ancora alla ricerca di masse oppresse da acclamare. Sono bloccate da copioni di sinistra obsoleti, troppo logori perché siano rinnovati. Sostengono di parlare in nome del “popolo”, con il quale raramente si relazionano.
L’obiettivo sbagliato
Le narrazioni arrabbiate della sinistra si sono sempre concentrate sull’attacco alle strutture di potere, basate sull’errata idea marxista che tutto può essere ridotto al denaro e a beni materiali. Dividono automaticamente la società in chi ha e chi non ha. Ogni problema può essere risolto togliendo denaro a chi ne ha troppo e dandolo, sotto forma di finanziamenti statali, a chi si ritiene ne abbia troppo poco.
Dagli anni Sessanta, la sinistra si è concentrata sull’infiltrazione e la conquista delle istituzioni del potere: università, cultura, media, industria e governo. Ha avuto un successo favoloso e ha usato il suo nuovo potere per ridistribuire la ricchezza e sottomettere la destra.
Il problema di appropriarsi delle istituzioni di potere è che ci s’identifica con esse. Insieme all’assunzione del potere, la sinistra ha assunto anche atteggiamenti compiacenti e borghesi.
Così, la sinistra ha trascurato il “proletariato” degli americani comuni e ne ha adottato uno nuovo, più colto e sofisticato, con la zuppa alfabetica di cause tipo LGBTQ associate alla difesa di altre minoranze “oppresse”. Dalle sue posizioni d’influenza e controllo, la sinistra si è svegliata e ha imposto una cultura della cancellazione di chiunque la ostacoli.
Risposta della destra alla cultura della cancellazione
In risposta, la destra si è lamentata amaramente di questa oppressione, ha sposato la causa degli americani appartenenti alla classe operaia, ha proposto alternative credibili e ha vinto le elezioni. Ha parlato agli elettori con un linguaggio comprensibile e li ha rassicurati di ritenerli importanti.
Dalla comodità delle sue torri d’avorio, dei suoi studi cinematografici e delle sue sedi aziendali, la replica della sinistra alla sconfitta elettorale è stata quella di tornare alla retorica ormai stanca e consumata. Il problema è che la sinistra non può tornare alla sua politica rabbiosa contro l’establishment perché ora è essa stessa establishment. Così, ‘establishment di sinistra è rimasto scollegato dalla realtà americana e ipnotizzato da una realtà alternativa “woke”.
Ritorno alla cultura
I conservatori sono quindi riusciti a spostare il dibattito dal campo economico a quello culturale. Di conseguenza, prima che la sinistra possa proporre di nuovo qualcosa di credibile in campo economico dovrà riconnettersi con la cultura. David Brooks sostiene che “la sinistra non potrà essere ascoltata finché non riuscirà a risolvere le grandi questioni morali riguardanti la fede, la famiglia, il rispetto alla bandiera, il rispetto per le persone di tutte le classi sociali”.
In altre parole, Brooks sta dicendo che se la sinistra vuole vincere di nuovo, deve smettere di essere quella sinistra arrabbiata di ieri. In questo movimento storico di risentimento e sfiducia, la sinistra è diventata il facile bersaglio di un esercito di elettori dimenticati e dispiaciuti.
L’unico modo per placarli è che la sinistra cambi. Deve parlare agli elettori con un linguaggio morbido, rassicurante e patriottico per guadagnarsi la fiducia dell’uomo della strada. I suoi radicali devono attenuare il loro messaggio e l’uso dei nuovi pronomi non binari. Devono mangiare meno avocado toast biologici e più torta di mele.
La sinistra deve tenere a freno i suoi attivisti woke, come per esempio gli atleti trans, che stanno correndo molto più avanti di un pubblico che vuole solo normalità. Deve far sì che i suoi pseudo-campioni restituiscano i trofei che si sono guadagnati.
Un cambiamento così drastico potrebbe significare abbandonare i corrotti sindacalisti, gli odiatori dei confini, quelli che abbracciano alberi o che vogliono togliere i finanziamenti alla polizia.
Brooks sostiene che la padronanza di queste contraddizioni è ciò che servirà alla sinistra per attraversare “il cambiamento tettonico” che la attende.
Ecco perché la sinistra è in grave difficoltà. Per sopravvivere, deve ricablare il suo DNA. Il partito della rabbia nutrita di passioni sfrenate deve ora diventare “light”. È una sfida esistenziale. Brooks chiede alla sinistra di trovare una nuova identità e una nuova grande narrazione che “richiederà decenni”.
La nuova immagine che il signor Brooks prescrive come rimedio farà arrabbiare molti arrabbiati di sinistra, che non solo non vedono la necessità di cambiare, ma non sanno nemmeno come farlo. Si rifaranno al loro vecchio terreno di slogan marxisti. La sinistra non riesce a capire perché David Brooks dice che, all’apice del potere, avendo piena padronanza delle istituzioni e credendosi vittoriosa, deve “pensarsi diversamente di nuovo”.
Quello che Brooks non ha detto è che la rabbia dei radicali potrebbe trasformarsi in disperazione quando finalmente si renderanno conto che la sinistra non ha nulla di nuovo su cui pensare.
Fonte: Tfp.org, 2 luglio 2025. Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.