Droghe, classificazione e definizione

ecstasyScheda redatta in collaborazione col prof. Giulio Soldani, farmacologo all’ Università di Pisa

Definizione: con il termine droga si indicano quelle sostanze di origine naturale o sintetica che, agendo sul sistema nervoso, alterano l’equilibrio psicofisico dell’organismo.

Le droghe più comuni

Classificazione

Droghe che deprimono il sistema nervoso (danno una dipendenza fisica e psichica)- Oppio e derivati (morfina, eroina)
– Barbiturici
– Alcool

Droghe che eccitano il sistema nervoso (dipendenza prevalentemente psichica)

– Cocaina (probabilmente anche dipendenza fisica)
– Anfetamine “Designer drugs” (ecstasy, ecc)
– Droghe allucinogene (dipendenza prevalentemente psichica)
– Mescalina
– LSD
– Derivati della canapa indiana (hashish, marijuana)

Effetti generali provocati dalle droghe

Tossicità: danno fisico e/o psichico provocato dall’assunzione della droga.

Tolleranza: gli effetti della droga si riducono nel tempo con la conseguenza di un incremento progressivo delle dosi.

Dipendenza fisica: sindrome caratterizzata dal fatto che il consumo di droga diviene una necessità che supera tutti gli altri comportamenti del soggetto (definizione dell’ OMS, 1981). Se la droga viene a mancare si scatena la cosiddetta sindrome da astinenza. Dalla dipendenza fisica si può uscire abbastanza facilmente con vari tipi di trattamenti.

Dipendenza psichica: è l’aspetto più importante e più grave delle tossicodipendenze, che tende a far ricercare e assumere la droga per provare gli stimoli positivi che questa determina o evitare lo sconforto dato dalla sua assenza. E’ stato dimostrato, mediante studi di neurochimica e, recentemente, anche con la tomografia a emissione di positroni (PET) e di singoli fotoni (PECT), che tutte le droghe modificano l’attività neuronale, interferendo con i neurotrasmettitori.

Effetti di alcune delle droghe più comuni

Alcool: l’uso moderato ha anche effetti benefici. L’abuso comporta aumento di peso, danni epatici (epatite, cirrosi), gastrici, cerebrali.

Eroina: provoca euforia e scomparsa del senso di paura, di ansia. Scompaiono il dolore e gli stimoli sessuali.

Cocaina: è un eccitante che elimina il senso di fatica, fame e paura. Provoca dimagramento, insonnia, ansia e allucinazioni.

Marijuana: ha effetti sui sistemi nervoso (sindrome amotivazionale, psicosi acuta specialmente nei soggetti predisposti), cardiovascolare, respiratorio (nei fumatori cronici) ed immunitario (aumento del rischio di contrarre malattie infettive). Può avere effetti teratogeni (aumento del rischio di malformazioni alla nascita). Si è visto che, a livello del sistema nervoso centrale, va ad interagire con il sistema oppioide (lo stesso dell’ eroina). Si accumula nei grassi; una dose viene eliminata in oltre 7 giorni.

Ecstasy: provoca eccitabilità, disinibizione, euforia, forza e riduce la capacità di valutare i rischi. E’ responsabile di morti acute anche con una sola somministrazione specialmente se associata ad altri farmaci o ad alcool. Ciò è dovuto a innalzamento della temperatura corporea, aritmie, rabdomiolisi (degenerazione muscolare) con conseguente insufficienza renale acuta.

Si possono verificare gravi danni al fegato (sembra essere la causa più importante di epatite acuta fulminanate nei giovani) e problemi cerebrovascolari. Questa droga agisce sul sistema nervoso centrale determinando un aumento della liberazione di dopamina e di serotonina, importanti neurotrasmettitori degli stati di allegria e felicità. La forte stimolazione dovuta all’effetto della droga provoca come uno svuotamento dei neuroni deputati alla loro produzione ed immagazzinamento.

Questo è responsabile dell’insorgenza di apatia, depressione, sonnolenza, ansietà, disturbi del sonno 2-3 giorni dopo l’ultima assunzione che fa parlare del cosiddetto “mercoledì grigio”. Da qui l’attesa spasmodica del giorno in cui assumere nuovamente la droga per provare le stesse sensazioni fino ad arrivare ad una vera e propria dipendenza psicologica.

Conclusioni

Tutte le droghe sono pericolose e il pericolo più grave è dato dalla forte dipendenza psicologica (craving), che fa ricercare la droga per provare le sensazioni piacevoli indotte da una forte – non fisologica- produzione e liberazione di alcuni neurotrasmettitori (serotonina e dopamina in particolare).

La dopamina e la serotonina si liberano naturalmente quando viviamo situazioni che ci danno felicità e provocano stati di benessere come lo stare con gli amici, l’avere buoni rapporti affettivi, praticare attività sportiva, giocare, avere una buona alimentazione, ecc. Una sana prevenzione dovrebbe educare alla ricerca di stili di vita naturali tendenti a far liberare fisiologicamente questi “neurotramettitori della felicità”.

L’utilizzo di droghe d’abuso, con la loro capacità di “frustare” i neuroni obbligandoli a liberare quantità non fisiologiche delle stesse sostanze, è sì in grado di dare sensazioni forti, ma anche di esaurire gli stessi sistemi mettendo in “cassa integrazione” temporanea o permanente le stesse vie naturali della gratificazione.