di Olga Adamova Sliozberg
Il nostro atteggiamento verso il lavoro era sempre oggetto di discussione, specialmente da parte degli uomini che ci deridevano perché cercavamo di svolgere bene il nostro compito. – Credete che se lavorate onestamente questo vi aprirà le porte del lager? – ci prendevano in giro. Va da sé che il lavoro non portava nessun vantaggio, che ci imbrogliavano, che i capireparto segnavano quello che avevamo fatto noi alle loro amichette, che il salario per le prigioniere politiche era stato abolito, e che una giornata di lavoro di un delinquente comune valeva una volta e mezzo le nostre, se non due.

Avvenire 3 dicembre 2003
Famiglia Cristiana. anno LXXIV, n.40,


da “Una voce grida…!“, n.7 giugno 1998
Articolo pubblicato su Il Secolo d’Italia


