
G. K. Chesterton,
Avvenire 3 luglio 2009
di Lorenzo Fazzini
Chissà se dovremo chiamarlo S. GKC. Se con le ultime tre lettere viene abbreviato il suo appellativo, quella «S.» potrebbe stare per «San». E in questo modo la verve polemica e la scrittura folgorante di Gilbert Keith Chesterton arriverebbero direttamente sugli altari di Santa Romana Chiesa.
A questo aspira l´incontro promosso domani, sabato 4 luglio, dalla società letteraria a lui dedicata in Gran Bretagna: verificare se quell´indicazione di «persona santa» che il cardinale Emmett Carter gli assegnò post-mortem possa valere del tutto. «La santità di G.K.Chesterton» è il titolo del convegno che si terrà nella cappellania cattolica della Oxford University a St. Aldate´s.
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