La rubrica di Yoani Sànchez su Internazionale
(segue annata 2010)
a cura di rassegna Stampa
Mag 12
La rubrica di Yoani Sànchez su Internazionale
(segue annata 2010)
a cura di rassegna Stampa
Mag 12
Yohani Sànchez è probabilmente la cubana più odiata dal regime comunista dell’isola caraibica ma non è una dissidente e neppure una oppositrice politica. E’ una donna qualunque, che però da alcuni anni sul suo blog descrive la vita quotidiana nell’ultimo “paradiso” socialista.
Su internet tiene una sorta di diario dove descrive il fallimento di una ideologia e di un regime che doveva dare libertà e felicità a tutti e che invece ha dato ai suoi connazionali una vita di miseria, di grigio squallore e quasi senza speranza. Alla Sànchez, stranamente, è stata affidata una rubrica sul settimanale di sinistra Internazionale.
Stranamente, perchè è qui che albergano gli ultimi nostralgici sostenitori del socialismo e per i quali Cuba ancora oggi rappresenta l’ultima illusione. In questo spazio vi proponiamo alcuni dei suoi articoli.
a cura di Rassegna Stampa
Mag 12
Notiziario di un gruppo di volontari libanesi membri di “Oui pour la vie“, legalmente riconosciuta in Libano, operanti a Damour nel Centro-Sud del Libano in favore dei più poveri
padre Damiano Puccini
(pdamianolibano@gmail.com)
Mag 12
Libero 6 maggio 2011«Siamo figli di un Occidente finito Perciò alleviamo bimbi terribili»
Paola Mostracela insegnante e scrittrice: è il declino di un impero, abbiamo tutto e non vogliamo la scocciatura dei figli. I prof? Sono lo specchio di questa decadenza
di Francesco Borgonovo
Mag 12
di Evandro Agazzi
Il paradosso del nostro Risorgimento consiste nel fatto che l’unità nazionale si è realizzata secondo un modello molto diverso, e quasi antitetico, rispetto a quello che avevano teorizzato nei secoli i pensatori che si erano più direttamente occupati del problema di come garantire all’Italia unità e indipendenza dallo straniero.
Mag 11
Cristianità n.358, ottobre-dicembre 2010Una riflessione sull’esortazione apostolica postsinodale Verbum Domini di Papa Benedetto XVI
di Don Pietro Cantoni e Massimo Introvigne
Mag 08
di Massimo Introvigne
Il 6 maggio Benedetto XVI ha rivolto un discorso ai partecipanti al IX Congresso Internazionale di Liturgia, celebrato nell’ambito del cinquantesimo anniversario di fondazione del Pontificio Istituto Liturgico. Come fa da qualche tempo, il Papa ne ha tratto occasione per proporre l’interpretazione di un documento del Concilio Vaticano II, questa volta la costituzione sulla liturgia «Sacrosanctum Concilium» nel senso di quella «ermeneutica della riforma nella continuità» che in un suo celebre discorso del 22 dicembre 2005 ha chiesto di applicare a tutti i testi conciliari, e che si oppone sia alla «ermeneutica della discontinuità e della rottura» sia al rifiuto «anticonciliarista» di ogni elemento di riforma.
Mag 05
A proposito di educazione sessuale e affettiva
Affrontiamo con questo agile e provocatorio articolo di don Raffaele Gobbi, già responsabile della Pastorale giovanile della diocesi di Padova e ora parroco, un delicato tema educativo. In questi anni l’accesso degli adolescenti a informazioni ed esperienze sessuali precoci rispetto alla propria maturazione emotiva, unita a una crescente diffusione dell’ideologia di gender, rende le nuove generazioni particolarmente fragili e incerte nell’accedere a un vissuto profondo e adulto della sessualità. Si tratta di un aspetto fra i più preoccupanti dell’ ‘emergenza educativa’ che chiede alla comunità cristiana di rinnovare il proprio approccio con modalità più franche e dirette, che sappiano interagire efficacemente con i giovani mostrando il senso esistenziale di un’interpretazione della corporeità aperta in senso vocazionale verso un “oltre” se stessa.
Mag 05
Il Corriere del Sud del 1 febbraio 2011di Andrea Bartelloni
Il biologo evoluzionista ha sempre una risposta pronta. Alla domanda: “Gli esseri umani si stanno evolvendo ancora oggi?” La risposta è semplice: “Sicuramente si”, ma se l’interlocutore chiede dettagli e chiarimenti, allora “la risposta è molto più complicata”.
Mag 05
La Bussola quotidiana 30 aprile 2011di Giacomo Samek Lodovici
Molti credenti, quelli fideisti, ritengono che la fede sia (più o meno) irrazionale, cioè senza rapporto con il ragionamento, dicono che l’atto di fede è un sentimento, uno slancio, un trasporto. Essi, a volte, considerano l’atto di fede addirittura un salto nel buio (con ciò inserendosi nel solco di Lutero, secondo cui la ragione è «la prostituta del diavolo»); altre volte, meno radicalmente (ma sempre come i luterani), professano il “biblicismo”, cioè ritengono che l’unica conferma dell’atto di fede sia da trovare nella Bibbia.