Dalle separazioni simulate a quelle di fatto, ecco come rispondono gli italiani
Giuseppe Brienza-Giovanni Cipriani
Mag 30
Dalle separazioni simulate a quelle di fatto, ecco come rispondono gli italiani
Giuseppe Brienza-Giovanni Cipriani
Mag 23
La chiesa rende l’onore degli altari agli ottocento martiri che nel 1480 opposero resistenza alle truppe del sultano ottomano. Il suo nome era Fatih. Voleva conquistare la città dei Papi
di Alfredo Mantovano
Mag 23
Ieri una lettrice, Nerella, ci ha fatto arrivare la lettera di una sua amica francese; ecco cosa ha scritto Isabelle.
Mag 23
La sfida essenziale che il pontificato di Papa Bergoglio sta aprendo è quella di «[…] incarnare il Vangelo e il suo messaggio nella vita di tutti i giorni: sociale, politica, economica. È la stessa sfida che Francesco scoprì quando lesse un passo del Vangelo nella Chiesa di San Nicola, ad Assisi. Era il 24 febbraio del 1208. Tommaso da Celano ci racconta che, ascoltato un passo del Vangelo di Matteo, Francesco decise che era arrivato il momento di completare la sua conversione e uscire per le strade del mondo».
Mag 23
di Omar Ebrahime
Il Novecento sui libri di storia delle arti è stato catalogato da tempo come il secolo delle avanguardie, delle “rotture” epocali, o dei cosiddetti sperimentalismi. I quali non sarebbero altro – poi – che la certificazione estrema e definitiva della crisi del canone della letteratura occidentale per come lo abbiamo conosciuto attraverso i secoli. Il mondo letterario ritratto come specchio della realtà, insomma, fatto di concetti certi e permanenti, come “bene” e “male” ad esempio, con un insegnamento morale sempre valido, sparirebbe ora di scena lasciando il posto alle fantasie più impensabili e ai perturbamenti ossessivi di intere generazioni (si pensi, a titolo esemplificativo, all’influenza che eserciterà per tutto il secolo la scuola della psicanalisi freudiana).
Mag 23
L’Osservatore Romano pubblica una giovanile riflessione del papa emerito. «Andai a casa: non ero un altro, no, ero finalmente ridiventato me stesso»
di Joseph Ratzinger
Mag 23
Radici Cristiane n.84 Maggio 2013
Uccidere un bimbo nel grembo materno elimina l’uomo odiato dal diavolo in quanto creatura amata da Dio, danna l’umanità rendendola assassina di se stessa, nega Dio in quanto figlio e reintroduce il sacrificio umano di esseri innocenti. Ci sono tutti gli ingredienti per ripensare la pratica abortiva anche in termini demonologici…
Roberto Dalbosco
Mag 23
di Nicola Bux
Alcuni mesi fa, nel corso di questa rubrica che negli ultimi anni è andata percorrendo l’intero edificio sacro cristiano, si è parlato dell’altare senza però fare alcun accenno alla tavola eucaristica. Benché il senso di questa frase appena terminata e che voi avete appena letto appaia chiaro a chiunque, in essa risuona invece un grande paradosso, al quale però siamo tanto adusi da non più vederne l’assurdità.
Mag 16
L’intervento dell’arcivescovo di Trieste alla Marcia per la vita: «Negare la natura apre la porta culturale alla manipolazione»
di mons. Giampaolo Crepaldi
Mag 16
del dottor Bernard Nathanson (*)
Sono personalmente responsabile di aver eseguito 75.000 aborti. Ciò mi legittima a parlare con autorevolezza e credibilità sull’argomento. Sono stato uno dei fondatori della National Association for the Repeal of the Abortion Laws (NARAL), nata negli Stati Uniti, nel 1968. A quel tempo, un serio sondaggio d’opinione aveva rilevato che la maggioranza degli Americani era contraria a liberalizzare l’aborto. In capo a soli 5 anni, noi riuscimmo a costringere la Corte Suprema degli Stati Uniti ad emettere la decisione che, nel 1973, legalizzò l’aborto completamente, rendendolo possibile virtualmente fino al momento del parto.