Il problema della pedofilia nella Chiesa

“Università di Casa Famiglia” – Carnago (Varese)
a.a. 2009-2010

Questioni di attualità storico-religiosa

di Andrea Menegotto 

preti_pedofili
Il «panico morale» riguardante i preti pedofili  e la «Lettera ai cattolici dell’Irlanda»

di Papa Benedetto XVI

(26 marzo 2010)

1. IL PROBLEMA DELLA PEDOFILIA NELLA CHIESA
  • Un problema che «non è specifico né dell’Irlanda né della Chiesa» («Lettera ai cattolici dell’Irlanda»)
  • Chiesa ferita e disorientata, «crimini abnormi», «vergogna e disonore», violazione della dignità delle vittime, colpo inferto alla Chiesa «a un punto tale cui non erano giunti neppure secoli di persecuzione
  • Mancata applicazione del Diritto Canonico, al contrario di quanto vorrebbe la stampa laicista che attribuisce grossolanamente ad alcune norme del Diritto Canonico una leggerezza nel condannare gli abusi (la scomunica nell’Istruzione Crimen sollicitationis del 1962 [riedizione del 1922] era per chi non denunciava gli abusi, non per chi li denunciava).
  • Trascuratezza della vita spirituale dei sacerdoti
2. PRETI PEDOFILI: UN PANICO MORALE

(a) Il concetto di «panico morale» [Philip Jenkins]

Il concetto è nato negli anni 1970 per spiegare come alcuni problemi siano oggetto di una «ipercostruzione sociale». Caratteristiche principali:

– problemi socialmente costruiti, caratterizzati da una amplificazione sistematica dei dati reali, sia nella rappresentazione mediatica sia nella discussione politica
– problemi sociali che esistono da decenni sono ricostruiti nelle narrative mediatiche e politiche come «nuovi», o come oggetto di una presunta e drammatica crescita recente
– la loro incidenza è esagerata da statistiche folkloriche che, benché non confermate da studi accademici, sono ripetute da un mezzo di comunicazione all’altro e possono ispirare campagne mediatiche persistenti
–  fondamentale il ruolo nella creazione e gestione dei panici di «imprenditori morali» le cui agende non sono sempre dichiarate.

(b) Un problema comunque reale

  • Intediamoci: i panici morali hanno ai loro inizi condizioni obiettive e pericoli reali. Non inventano l’esistenza di un problema, ma ne esagerano le dimensioni statistiche
  •  Infatti, esistono preti pedofili e se anche ci fossero soltanto due casi, sarebbero due casi di troppo. Alcuni casi sono insieme sconvolgenti e disgustosi, hanno portato a condanne definitive e gli stessi accusati non si sono mai proclamati innocenti. Questi casi – negli Stati Uniti, in Irlanda, in Australia – spiegano le severe parole del Papa e la sua richiesta di perdono alle vittime
(c) Le dimensioni reali del problema
  • USA – Il 4% dei sacerdoti americani sono «pedofili», come spesso affermano i mass-media? Niente affatto: il 78,2% delle accuse si riferisce a minorenni che hanno superato la pubertà. Avere rapporti sessuali con una diciassettenne non è certamente una bella cosa, tanto meno per un prete, ma non si tratta di pedofilia.
    1950-2002 (studio Jay College)
    – totale preti cattolici: oltre 109.000 – preti accusati: 958 (media: 18/anno)
  • – preti condannati: 54 (media: 1/anno)
  • IRLANDA (Rapporto Ryan, 2009)
    – totale allievi di collegi: 25.000
    – accuse di abusi sessuali da parte di ragazzi: 253
    – accuse di abusi sessuali da parte di ragazze: 128
    non tutte da parte di sacerdoti o religiosi e poche condanne
(d) Celibato sacerdotale e pedofilia
  •  USA – la presenza di pedofili è – a seconda delle denominazioni – da due a dieci volte più alta tra i pastori protestanti rispetto ai preti cattolici
  • numero professori di ginnastica e allenatori di squadre sportive giovanili  giudicato colpevole per il reato di abusi su minori dai tribunali statunitensi sfiora i 6.000 in un periodo in cui si contano circa 100 condanne per lo stesso reato a carico di sacerdoti cattolici
Il problema non è il celibato,

la maggior parte dei pastori protestanti è sposata, così come professori di ginnastica e allenatori

(e) Omosessualità e pedofilia

Per oltre l’80% i pedofili sono omosessuali, maschi che abusano di altri maschi

Oltre il 90% dei sacerdoti cattolici condannati per abusi sessuali su minori e pedofilia è omosessuale.

Se nella Chiesa Cattolica c’è stato effettivamente un problema, questo non è stato il celibato, ma una certa tolleranza dell’omosessualità nei seminari particolarmente negli anni 1970, quando è stata ordinata la grande maggioranza di sacerdoti poi condannati per gli abusi.

(f) Gli «imprenditori morali»

Perché riesumare nel 2010 casi vecchi o molto spesso già noti, al ritmo di uno al giorno, attaccando sempre più direttamente il Papa?

Qualche manovra per mettere a tacere la voce della Chiesa, che è una voce scomoda, quando si leva a difesa della vita, della famiglia, dei diritti delle persone, in effetti, appare innegabile.
Giovanni Paolo II: «disegni nascosti», accanto ad altri «apertamente propagandati», «miranti a soggiogare tutti i popoli a regimi in cui Dio non conta» (Messaggio per la Giornata Mondiale della Pace del 1985 dell’ 8-12-1984)
3. LE CAUSE DEL PROBLEMA
(a) Scristianizzazione
  • «indebolimento della fede»
  • «tendenza, anche da parte di sacerdoti e religiosi, di adottare modi di pensiero e di giudizio delle realtà secolari senza sufficiente riferimento al Vangelo»
  • «Molto sovente le pratiche sacramentali e devozionali che sostengono la fede e la rendono capace di crescere, come ad esempio la frequente confessione, la preghiera quotidiana e i ritiri annuali [furono] disattese»
  • «perdita del rispetto per la Chiesa e per i suoi insegnamenti» 
(b) Fraintendimento del Concilio Vaticano II
  • «Il programma di rinnovamento proposto dal Concilio Vaticano Secondo fu a volte frainteso»
  • Ermeneutica della discontinuità e della rottura
(c) Secolarizzazione dei comportamenti
  • La grande maggioranza delle persone si dichiara ancora credente, ma in alcuni Paesi il numero di praticanti cattolici e protestanti è sceso in modo particolarmente drastico negli ultimi cinquant’anni
  • Dal divorzio all’aborto e all’omosessualità la società e le leggi tengono sempre meno conto dei precetti delle Chiese
Inizio del dissenso: 1968

C’è stato del resto un Sessantotto nella società e anche un Sessantotto nella Chiesa: proprio il 1968 è l’anno del dissenso pubblico contro l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI

Punto di non ritorno nella crisi del principio di autorità nella Chiesa Cattolica

Negli anni 1960 ci fu un’autentica rivoluzione, che assestò un colpo durissimo alla «tradizionale adesione del popolo all’insegnamento e ai valori cattolici» (Plinio Corrêa de Oliveira: Quarta Rivoluzione, in interiore homine)

Essa contagiò «anche sacerdoti e religiosi», determinò fraintendimenti nell’interpretazione del Concilio, causò «insufficiente formazione, umana, morale e spirituale nei seminari e nei noviziati»

4. I RIMEDI

Massimo Introvigne: «In questo clima certamente non tutti i sacerdoti insufficientemente formati o contagiati dal clima successivo agli anni Sessanta, e nemmeno una loro percentuale significativa, divennero pedofili: sappiamo dalle statistiche che il numero reale dei preti pedofili è molto inferiore a quello proposto da certi media. E tuttavia questo numero non è uguale – come tutti vorremmo – a zero, e giustifica le severissime parole del Papa. Ma lo studio della “Quarta Rivoluzione” degli anni 1960, e del 1968, è cruciale per capire quanto è successo dopo, pedofilia compresa. E per trovare rimedi reali. Se questa rivoluzione, a differenza delle precedenti, è morale e spirituale e tocca l’interiorità dell’uomo, solo dalla restaurazione della moralità, della vita spirituale e di una verità integrale sulla persona umana potranno ultimamente venire i rimedi. Ma per questo i sociologi, come sempre, non bastano: occorrono i padri e i maestri, gli educatori e i santi. E abbiamo tutti molto bisogno del Papa: di questo Papa, che ancora una volta – per riprendere il titolo della sua ultima enciclica – dice la verità nella carità e pratica la carità nella verità» (La «Lettera ai cattolici dell’Irlanda». Il Papa e la rivoluzione culturale degli anni 1960, disponibile all’URL http://www.cesnur.org/2010/mi_papa_irlanda.html