María Rosa Molas y Vallvé

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

María_Molas_y Vallvé

di Rino Cammilleri

Nacque nel 1815 a Reus, villaggio spagnolo presso Tarragona. I suoi vivevano dei proventi di una piccola attività commerciale, nella quale lavoravano entrambi. Quando María Rosa ebbe diciassette anni, una delle ricorrenti epidemie di colera si portò via sua madre, frustrando i progetti della ragazza. Infatti, avrebbe voluto farsi suora ma a quel punto c’era bisogno di lei in negozio e suo padre le rifiutò il consenso.

Ci vollero dieci anni per sbloccare la situazione e poter prendere l’abito religioso in un’istituto di suore che prestavano la loro assistenza nell’ospedale locale. Otto anni di quella vita, poi venne mandata a far da superiora in una Casa della Misericordia che stava nelle periferie di Tortosa, all’altro capo della Spagna.

Qui dovette rimettere in sesto tutto, perché i circa trecento ricoverati versavano in condizioni di sporcizia e squallore. Ci vollero altri otto anni per venirne a capo e, quando la situazione era tornata sotto controllo, si aprì un contenzioso intraecclesiastico per certe irregolarità di costituzione dell’istituto di cui madre Molas faceva parte (e di cui ella era all’oscuro).

La questione era delicata e nella comunità le suore si divisero. A un certo punto la Molas decise di mettersi a disposizione del vescovo locale insieme alle dodici compagne che stavano dalla sua parte. Nacque così la nuova congregazione delle suore di Nostra Signora della Consolazione, dedite a ogni tipo di assistenza ai bisognosi. Oggi queste suore sono diffuse dovunque, ma specialmente nel Terzomondo. La fondatrice (canonizzata nel 1988) morì nel 1876.

Il Giornale 11 giugno 2005