di Andrea Crespi Bel’skij
Negli ultimi mesi, a dispetto della crisi che chiunque può percepire empiricamente, le autorità politiche ed economiche hanno evitato di utilizzare il termine «recessione», quasi a voler scaramanticamente evitare di invocare questo spettro. I media, invece, hanno utilizzato con grande frequenza questo vocabolo – talora anche impropriamente – spesso accostato ad altre parole che indicavano un malessere più o meno grave dell’economia nazionale o mondiale, quali per esempio, stagflazione, deflazione, recessione ecc. Ma che cosa indica esattamente questo termine?