
Ieri all’Università Cattolica di Milano l’incontro con il giurista e don Stefano Alberto sui discorsi di papa Ratzinger. Da Ratisbona al Bundestag, parole per uscire dal bunker positivista.
di Benedetta Frigerio
Giu 27
Ieri all’Università Cattolica di Milano l’incontro con il giurista e don Stefano Alberto sui discorsi di papa Ratzinger. Da Ratisbona al Bundestag, parole per uscire dal bunker positivista.
di Benedetta Frigerio
Giu 27
Nelle alterne vicende che hanno visto come protagonista Napoleone Bonaparte, la Massoneria ha avuto un ruolo decisivo. Un aspetto poco studiato dagli storici
di Angela Pellicciari
C’è un aspetto della storia di cui raramente si parla: il tradimento. Il tradimento che, in guerra, rende possibili vittorie improbabili e regala sconfitte impreviste. Tradimento per interessi personali o ideologici o di entrambe le nature, che spinge alcuni ad agire contro la patria in favore del nemico. L’epoca moderna, a partire dalla rivoluzione protestante, ci offre un’infinità di casi da manuale di tradimenti, dagli effetti devastanti per le popolazioni che ne sono vittime.
Giu 27
Un Rapporto della UE indica nel rapido invecchiamento della popolazione l’origine profonda della crisi economica, che avrà conseguenze peggiori nei prossimi 20 anni. Se non si affronterà il problema tempestivamente
di Riccardo Cascioli
Giu 27
Alessandro Catelani, ordinario di Istituzioni di diritto pubblico all’Università di Siena, analizza criticamente l’idea che l’abolizione della sovranità sia indispensabile per garantire la pace fra le Nazioni e la tutela dei diritti umani, sottolineando come la sovranità non sia assenza di limiti e di regole, ma significhi che l’ordinamento statale si pone in posizione di parità rispetto agli altri Stati e perciò ogni limitazione non può essergli imposta che con il suo consenso. Tutti gli Stati moderni liberi e democratici sono sovrani e nello stesso tempo riconoscono i diritti inviolabili dell’uomo.
Inoltre, i rapporti tra i popoli mostrano che soltanto il rispetto dell’identità culturale di ciascuno di essi, attraverso il riconoscimento della loro sovranità, può garantire la pace fra le Nazioni. Per questo lo studioso non crede che l’Unione politica europea possa realizzarsi a immagine degli Usa, perché questi rappresentano un’unica Nazione, mentre in Europa esiste una civiltà europea, ma non un’unica Nazione, sicché un livellamento nell’unità violerebbe l’identità culturale di ciascuna Nazione, quale deve essere fatta valere attraverso la sua sovranità.
Infine, non è dimostrabile che ciò che viene deciso a livello sopranazionale sia necessariamente più attendibile di ogni decisione adottata all’interno dei singoli Stati, dato che è pur sempre opera umana. Per i diritti umani, pertanto, devono essere rispettate le decisioni dei singoli Stati democratici, nei cui confronti ogni interferenza contrasta con i diritti all’autodeterminazione delle loro popolazioni.
di Alessandro Cateani
Giu 27
di Marco Respinti
Da un anno, uno spettro tormenta gl’italiani. L’anno scorso, per l’esattezza il 12 e 13 giugno 2011, si votò per impedire “la privatizzazione dell’acqua”, e molti hanno la sensazione che il responso di quelle urne abbia esorcizzando il mostro solo temporaneamente.
Giu 21
di Pier Giorgio Liverani
II (la?) bambin(o? a?) canadese, al quale i genitori tengono rigorosamente nascosto di che sesso sia e di cui si è parlato qui un paio di volte, sembra ormai avere un futuro assicurato e, quantitativamente, una buona compagnia, almeno nella grande San Francisco, come campione originario e autentico della non-sessualità: né maschio né femmina e nemmeno transessuale ovvero persona passata, magari chirurgicamente, da un sesso all’altro.
Giu 21
Fabrìzio Cannone
La storia di un decennio della vita di Joseph Padelle (1987-2000), è istruttiva e molto edificante, ma al contempo ricolma di sacrifici inenarrabili, sofferti per il solo amore di Cristo. Padelle nasce nel 1964 in Iraq, da un clan dell’aristocrazia sciita. Il suo vero nome è Mohammed al-Sayyd al-Moussaoui e la sua famiglia «discende direttamente da quella del Profeta» (p. 14).
Giu 21
La straordinaria storia della giovane morta a 28 anni per aver rimandato le cure del tumore per portare a termine la gravidanza. Oggi i funerali a Roma.
di Salvatore Cernuzio
Giu 21
di Marco Respinti
Il mondo della letteratura, non solo quello dei fan della fantascienza in senso stretto, piange la scomparsa dell’insuperabile Ray Bradbury, morto il 5 giugno all’età di quasi 92 anni. Perché il talentuoso scrittore – noto anche ai profani per titoli immarcescibili entrati addirittura nel gergo quotidiano anche di chi ne ha nel tempo smarrito l’origine, per esempio Cronache marziane (1950) e Fahrenheit 451 (1951) – è stato un alfiere di quell’umanesimo pieno, rotondo e mai al ribasso che dovrebbe essere, e grazie ad alcuni irriducibili «eroi» caparbiamente ancora è, il mondo delle «belle lettere», secondo il modello classico – cioè intramontabile – del vir bonus dicendi peritus.