Otto fatti riguardanti la Russia e la guerra in Ucraina

Tradizione Famiglia Proprietà

13 marzo 2013

di John Horvat

Indipendentemente da come si guardi alla guerra in Ucraina, alcuni fatti contraddicono l’attuale narrazione mediatica di una lotta tra il globalismo liberale e un regime teocratico. Alcuni di questi fatti sono emersi in modo evidente nel discorso del Presidente Putin all’Assemblea della Federazione Russa per il primo anniversario della guerra e sul futuro della nazione. Altri possono essere dedotti dalle notizie.

Questi fatti sono:

1. Il piano di Putin segue la “quarta teoria politica” di Alexander Dugin contro il globalismo. Secondo questa teoria, i diversi popoli creano civiltà, formando grandi spazi e blocchi di civiltà. L’ideologo russo ritiene che gli Stati nazionali più piccoli godano di una parvenza di sovranità sotto l’ombrello di “centri di civiltà politicamente organizzati e militarmente capaci che rappresentano i poli di un mondo multipolare” [il che si traduce, nel caso specifico, così: L’Ucraina non ha il diritto di essere una nazione libera, indipendente e sovrana].

2. La guerra in Ucraina cerca di costringere la riluttante nazione ucraina sotto questo ombrello. Il conflitto ha innescato rotture politiche ed economiche irrevocabili con il mondo globalizzato che facilitano la formazione di un mondo multipolare.

3. Fino al 2022, la Russia faceva parte a pieno titolo della società globalista che ora dice di odiare. La sua economia era completamente integrata nella rete globale. I suoi prodotti, in particolare il petrolio, il gas naturale e il grano, venivano venduti in dollari sui mercati mondiali delle materie prime. Prima del brusco cambiamento degli eventi, le sue città accoglievano i rivenditori delle multinazionali che giravano tutto il suo vasto territorio. Un’ondata di sanzioni dopo l’altra testimonia l’enorme portata di questa integrazione e la difficoltà di farne a meno.

4. Purtroppo, anche la Russia partecipa alla decadenza morale del mondo moderno e il suo stato di decadenza è paragonabile a quello dei Paesi occidentali. La nazione soffre del più alto tasso di aborto al mondo, di un basso tasso di natalità, di una scarsa frequentazione delle chiese e di un declino del matrimonio. Contrariamente a quanto riportato dai media, che parlano di teocrazia in Russia, il Presidente Putin non ha alcuna obiezione alla presenza di persone LGBTQ+ (tranne che fra i bambini). Nel suo discorso del 21 febbraio, ha detto specificamente: “Le persone adulte possono fare ciò che vogliono. Noi in Russia l’abbiamo sempre vista così e sempre la vedremo: nessuno si intromette nella vita privata degli altri e nemmeno noi lo faremo”.

5. Sia la Russia che l’Occidente sono il frutto della Modernità rivoluzionaria. I due sistemi condividono radici filosofiche che risalgono alla Rivoluzione francese. Nel processo di decadenza, l’Occidente ha adottato il modello liberale morbido. La Russia, invece, segue ora il modello nazionalista nietzschiano, fortemente influenzato da pensatori tedeschi come Martin Heidegger. Entrambe le parti sono anche influenzate dagli effetti nocivi dei pensatori esistenzialisti e postmoderni.

6. Entrambi i sistemi ripongono grande fiducia nel potere dello Stato. Gli establishment politici occidentali promuovono da molto tempo programmi, regolamenti e reti di controllo di massa. Il discorso di Putin ha delineato in primo luogo una montagna di programmi e iniziative governative che costano trilioni di rubli per rispondere alle esigenze dei cittadini in una società guidata e controllata dallo Stato.

7. Fedeli alle loro origini moderne, entrambi i sistemi si esprimono in modo secolarista. Il liberalismo, per sua natura, ha sempre sostenuto (falsamente) di essere neutrale in materia di religione. Tuttavia, il discorso principale di quasi quaranta pagine di Putin sorprendentemente non menziona il Dio cristiano e non affronta alcun tema religioso, come ci si potrebbe aspettare in questi tempi di prova.

I sette fatti illustrano che la rappresentazione dei media è distorta. La vera lotta non è tra un mondo globalizzato decadente e ultraliberale e un Oriente teocratico e autocratico. Il conflitto coinvolge un intero mondo che è moralmente marcio, filosoficamente difettoso, finanziariamente compromesso e politicamente disordinato. Entrambi i sistemi rappresentano due facce della stessa svalutata moneta della modernità.

Da una parte ci sono coloro che difendono l’ordine del dopoguerra (con tutti i suoi errori). Dall’altra parte c’è l’asse Russia-Cina-Iran che vuole rompere quell’ordine e stabilire il suo enigmatico mondo multipolare antioccidentale.

L’Ucraina è il palcoscenico involontario di questo dramma per distruggere l’ordinamento postbellico e innescare la fase successiva e peggiore di un processo rivoluzionario votato alla distruzione di ciò che resta dell’Occidente cristiano. Bisogna aggiungere che l’invasione ucraina non è andata secondo i piani del governo moscovita e che l’inaspettata difesa ucraina della propria sovranità ha sconvolto la narrazione.

Ciò dà origine a un ottavo fatto, che deve essere attentamente considerato per valutare le due cause.

8. L’umanità non ha ascoltato il Messaggio di Fatima. Nel 1917, a Fatima, in Portogallo, la Madonna avvertì il mondo della necessità della preghiera, in particolare del rosario, della penitenza e della modifica della vita per sfuggire al castigo divino. Se la Russia fosse stata consacrata a Lei, la Madonna promise che si sarebbe convertita alla fede.

Pertanto, chi cerca soluzioni politiche all’interno dei due quadri della modernità secolarizzata potrà rimanere molto deluso. La riforma fondamentale necessaria è quella morale e la soluzione definitiva sarà quella soprannaturale. Tuttavia, la stragrande maggioranza della gente si rifiuta di considerare il soprannaturale o la morale.

Invece, la soluzione ai problemi del mondo deve passare attraverso le richieste della Madonna a Fatima. Mentre l’Occidente ha ignorato l’appello perseverando nella sua decadenza, esistono ancora piccole sacche di cattolici devoti in Occidente e in Ucraina che prendono sul serio Fatima. Tuttavia, la Russia (e i suoi alleati Cina e Iran) negano Fatima, il rosario e persino la necessità di questa conversione.

A questo punto, il risultato della guerra non è chiaro. Molto potrà accadere se le sofferenze che produce cambieranno il cuore degli individui portandoli verso Dio. Il piano della Madonna è superiore a quello degli uomini. La vittoria arriverà a coloro che obbediranno alla sua richiesta celeste, non ai disegni imperfetti degli uomini.

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Sulla guerra russo-ucraina si legga anche:

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L’invasione russa in Ucraina e i conti che l’America deve fare con se stessa