Né conservatore, né riformista adesso tutti se lo contendono

La Stampa 11 Maggio 2025

Ai dem piace che sia critico verso le politiche Usa sull’immigrazione. Su aborto e matrimoni gay è tradizionalista, non sull’ecologia

di Massimo Introvigne

Quando Papa Leone IVX ha tenuto il suo primo discorso in piazza San Pietro, mi è venuto in mente padre Dowling, il prete americano che risolve omicidi e altri misteri nei romanzi del compianto filosofo cattolico del Midwest Ralph McInerny trasposti (non molto fedelmente) nella serie televisiva trasmessa anche in Italia vent’anni fa.

Si tratta di storie in cui il prete – di Chicago, come il neoeletto Papa – scopre il colpevole di un crimine. Tuttavia, i colpevoli sono interessanti per padre Dowling perché sono esseri umani problematici e peccatori. La maggior parte dei criminali sono persone che hanno perso, o non hanno mai incontrato, Dio e disprezzano il cristianesimo.

Benché McInerny, che ho ben conosciuto, sperasse (invano) di essere ricordato più come filosofo che come giallista, anche i gialli trasmettono la sua idea centrale, ossia che senza Dio gli uomini sono perduti, la speranza scompare e il crimine non è lontano.

Nella sua prima omelia il 9 maggio, Papa Leone ha detto che «oggi non sono pochi i contesti in cui la fede cristiana è ritenuta una cosa assurda, per persone deboli e poco intelligenti; Contesti in cui ad essa si preferiscano altre sicurezze, come la tecnologia, il denaro, il successo, il potere, il piacere… La mancanza di fede porta spesso con sé trami quali la perdita del senso della vita, l’oblio della misericordia, la violazione della dignità della persona nelle sue forme più drammatiche, la crisi della famiglia e tante altre ferite». Le espressioni che corrispondono alle diagnosi di padre Dowling sulle cause della criminalità e al solido cristianesimo dei dei vecchi preti di Chicago, l’ambiente dei romanzi di McInerny è quello dove il nuovo Papa si è formato.

Non sappiamo molto (ancora) delle opinioni di Papa Leone sulla politica. Da sinistra ci si rallegra del fatto che abbia pubblicato sui social media commenti critici nei confronti delle politiche di Trump sull’immigrazione. Da destra si è notato che ha votato tre volte alle primarie repubblicane in Illinois nel 2012, 2014 e 2016 (curiosamente non dopo il 2016, un atteggiamento adottato da molti repubblicani vecchio stile da Trump).

Ralph McInerny

Sono atteggiamenti tipici di molti cattolici americani, che – insieme a dichiarazioni emesse con parsimonia ma piuttosto conservatrici in materia di aborto in matrimoni omosessuali e invece più vicini alle ragioni del fronte anti Trump su lotta alla povertà ed ecologia – mettono in guardia dall’ascrivere il Papa a uno dei due partiti degli Stati Uniti. Non ci aiutano a prevedere le posizioni di Papa Leone su Russia, Israele o Cina. Per quanto ne so, non ci sono dichiarazioni significative del cardinale Prevost sulla politica internazionale. C’è però una dichiarazione dell’ambasciatore di Taiwan presso la Santa Sede, Metthew Lee, che lascerà il suo incarico questa settimana. Lee ha detto di avere incontrato il cardinale Prevost e di aver concluso che egli comprende la differenza tra la Taiwan democratica e la Cina comunista.

Al contrario, qualcuno ha voluto vedere nella conferma – temporanea, ma che potrebbe prolungarsi – del cardinale Parolin come segretario di Stato un segno che la politica conciliante con la Cina continuerà. Tuttavia, voci vaticane davano il cardinale Parolin meno entusiasta di Papa Francesco e di alcuni suoi consiglieri laici di come la Cina interpreta – e spesso viola, per esempio facendo consacrare vescovi in periodo di sede vacante, quando non potevano essere approvati dal Papa – l’accordo recentemente rinnovato.

Papa Leone ha espresso fin dai suoi primi discorsi e atteggiamenti la volontà di voler rimettere al centro un richiamo al ruolo indispensabile di Dio nella società. Quanto alla politica, chi vivrà vedrà. Ma sarebbe sbagliato pensare a un Papa digiuno di politica internazionale e in balia dei collaboratori. Chi lo conosce assicura che la mitezza di Papa Leone non deve essere scambiata per debolezza. Come nel caso di padre Dowling.