La virilità dei cattolici

Nelle società odierne si è smarrita la virilità

Abstract: la virilità dei cattolici, in un mondo in cui gli uomini abdicano a responsabilità e doveri  la riscoperta delle risorse spirituali del cattolicesimo, che forgiano ad una virilità perduta o frainese. la virilità è buona, necessaria e realizzabile e la vera virilità cattolica offre “qualcosa di più”, il nobile ideale che farà la differenza potendo  attingere agli archetipi maschili per tempi straordinari, spesso presenti nei santi, nel clero e negli eroi della Chiesa

Tradizione Famiglia Proprietà newsletter 28 Luglio 2023  

La virilità: uno sguardo cattolico su un commento

molto opportuno

 di John Horvat

Molti uomini vivono la loro vita evitando le responsabilità, il lavoro e gli sforzi. Molti non hanno idea dello scopo della loro vita e di dove vogliono andare. Altri indietreggiano di fronte a una cultura che interpreta come odioso e oppressivo qualsiasi movimento di sviluppo di carattere o di leadership maschile. A tutte queste figure maschili manca un ingrediente vitale: la virilità. Ne hanno urgentemente bisogno.

Finalmente qualcuno parla

La virilità non è solo avere i cromosomi giusti. Il senatore Josh Hawley (Repubblicano-Missouri) ne delinea le caratteristiche nel suo nuovo libro, Manhood: The Masculine Virtues America Needs (Le virtù virili di cui l’America ha bisogno). Leggendo questo libro si tira un sospiro di sollievo perché finalmente qualcuno dice ciò che va detto: la virilità è buona, necessaria e realizzabile. Il libro del senatore Hawley mescola diversi stili per far capire il suo punto di vista. In parte è un libro di memorie con racconti di come i membri della sua famiglia e i suoi antenati hanno vissuto la loro virilità. In parte è uno studio biblico che intreccia storie, lezioni e passi delle Scritture che indicano lo scopo della virilità dato da Dio. Infine, è un commento sociale sul desiderio della postmodernità di annientare la virilità e su ciò che occorre fare per recuperarla.

Da una prospettiva cattolica, c’è molto da apprezzare nella sua presentazione e anche molto da aggiungere. Un cattolico può concordare sul fatto che gli uomini abbracciano “la vocazione” di essere mariti e padri. L’anziano senatore del Missouri sostiene che ogni uomo deve assumere i doveri che lo rendono allo stesso tempo “guerriero, costruttore, sacerdote e re”, accettando “la missione di Adamo” di espandere e proteggere il giardino del Signore. Insiste sul fatto che l’impegno e il coraggio sono punti di partenza non negoziabili.

Un commento non del tutto soddisfacente

Queste osservazioni costituiscono un fondamento della virilità. Tuttavia, l’immensità della crisi odierna della virilità sembra richiedere qualcosa di più. Questo non vuol dire che il libro sia sbagliato, ma solo che è insufficiente.

Scritto da una prospettiva protestante, l’autore si limita a evocare archetipi di forte carattere cristiano e virtù naturali in una cultura cristiana di sostegno, che purtroppo non esiste più per molti giovani uomini.

Presenta eccellenti modelli di virtù ordinarie e oneste in momenti che richiedono un valore straordinario e non comune. Il suo personalissimo appello all’autodisciplina virile è rivolto alle generazioni indebolite da una cultura della gratificazione. La sua proposta non contiene una controcultura organizzata per affrontare una cultura prepotentemente ostile (e organizzata). Pertanto, ci vuole una prospettiva cattolica aggiuntiva per affrontare queste carenze e costruire sulle fondamenta poste del senatore americano.

Una prospettiva cattolica necessaria

Un richiamo alla Chiesa consentirebbe agli uomini di accedere a maggiori risorse spirituali per combattere il nemico e fornirebbe maggiori approfondimenti sul funzionamento dell’anima quando gli uomini si confrontano con un mondo avverso. La natura universale della Chiesa darebbe agli uomini il cameratismo e l’unità necessari per mettere insieme una controrivoluzione.

Può attingere agli archetipi maschili per tempi straordinari, spesso presenti nei santi, nel clero e negli eroi della Chiesa nel corso della storia. La vera virilità cattolica offre “qualcosa di più”, il nobile ideale che farà la differenza.

Il ruolo della grazia

Un elemento che cambia le carte in tavola è la nozione cattolica di grazia in questa controrivoluzione. L’attuale crisi della mascolinità non sarà risolta solo dall’autodisciplina, ma anche dalle trasformazioni operate dalla grazia di Dio.

L’autore lo riconoscerebbe. Tuttavia, non esprime la grazia nei termini tradizionali di “partecipazione creata alla vita increata di Dio”, che agisce all’interno degli individui e dei popoli. Quando la grazia opera all’interno delle anime illumina l’intelletto, rafforza la volontà e tempera i sensi. La grazia permette agli uomini di fare cose che sono al di là della portata della natura umana e toccano l’eroismo e il sublime.

La comprensione della grazia da parte del senatore Hawley è come la “notte di fuoco” descritta dal filosofo francese e giansenista Blaise Pascal (1623-1662), secondo il quale l’esperienza di Dio avviene attraverso il cuore piuttosto che attraverso la ragione. Tali accadimenti soggettivi sono limitati a intense esperienze personali. Spesso sono di breve durata e non hanno la stabilità o il dinamismo necessari per causare grandi trasformazioni sociali.

Necessità di una grazia sostenuta

Le grandi conversioni nella storia sono sempre state il frutto di una grazia sovrabbondante, poi mantenuta. Ciò presuppone una vita sacramentale in cui l’anima riceve la grazia santificante per rimanere in uno stato abituale di amicizia con Dio. Richiede una vita liturgica in cui gli uomini possano attingere alla forza dell’Eucaristia.

Questo stato di grazia apre un’enorme gamma di possibilità di azione e santificazione che si trovano nelle virtù cardinali e teologali, nei doni dello Spirito Santo e in altri benefici spirituali. Molti di questi concetti sono estranei a chi non fa parte della Chiesa.

Ad esempio, questa mancanza di ricorso alla grazia santificante ha conseguenze pratiche nel confronto con la cultura attuale, che aggredisce costantemente l’uomo cristiano. Ciò è particolarmente evidente quando si tratta di una virtù maschile che il senatore Hawley, purtroppo, non menziona: la purezza. Il mondo ipersessualizzato di oggi sta distruggendo la virilità americana. Senza la grazia costante per combattere gli attacchi dell’impurità, amando e obbedendo al sesto e al nono comandamento di Dio, lo sforzo di ripristinare la virilità è irrimediabilmente condannato.

La virilità e la croce

La grazia richiesta e sostenuta aiuterebbe anche gli uomini americani a comprendere il concetto di Croce. Nostro Signore insegna che ogni cristiano deve portare la croce delle persecuzioni, delle disgrazie e delle sconfitte. Il senatore riconosce il ruolo del sacrificio, dello sforzo e del lavoro nella vita di un cristiano. Tuttavia, questi atti hanno la loro ricompensa, fornendo una vita più prospera e onesta.

La grazia va oltre e aiuta gli uomini a comprendere la sofferenza causata da tragedie, ingiustizie e persecuzioni che non hanno una ricompensa immediata. Comprendendo e amando la Croce, gli uomini imparano a soffrire come Cristo e con Lui. La Chiesa insegna il valore redentivo di queste sofferenze che aiutano a formare il carattere e a plasmare uomini capaci di grande eroismo.

Tutta la società trae beneficio dall’accettazione della sofferenza, che implica la disponibilità a sacrificarsi per gli altri. Quando la Croce segna tutta la società, il profumo sublime dello spirito di abnegazione permea le famiglie, le comunità, l’economia, l’arte e il pensiero, dando così valore, significato e bellezza a tutte le cose umane.

Una cornice individualista

L’elemento finale per ripristinare la virilità è l’unità cattolica. Le soluzioni del senatore Hawley si concentrano sulla necessità imperativa per gli uomini di disciplinare sé stessi e quindi di incidere sulla vita degli altri attraverso il buon esempio. Queste opinioni riflettono una visione teologica basata sulla salvezza e sulla giustificazione individuale. Ognuno lavora al proprio percorso verso Dio, sperando che gli altri ne siano edificati.

Così, le sue designazioni dell’uomo come guerriero, costruttore, sacerdote e re tendono tutte a essere inquadrate in un contesto individuale. Il ruolo dell’uomo come sacerdote è quello di essere una scintilla individuale del divino che illumina le tenebre. L’uomo costruisce in modo da evitare la dipendenza dal governo e raggiungere così la libertà. All’uomo guerriero viene detto di affrontare “i mali della sua vita”, soprattutto l’orgoglio. Il ruolo di re dell’uomo è incentrato sul controllo personale delle passioni, una manifestazione di autogoverno.

Fonte:Tfp.org, 17 Luglio 2023.Traduzione a cura di Tradizione Famiglia Proprietà – Italia.

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