”Le crociate. L’Oriente e l’Occidente da Urbano II a san Luigi (1096-1270)”

crociateArticolo pubblicato su Cristianità
n. 265-266 (1997)

di Francesco Pappalardo

Le opinioni diffuse ancora oggi dai mezzi di comunicazione, da molti libri di testo e da alcuni studiosi a proposito delle crociate contribuiscono a darne un’immagine distorta e riduttiva. Questo atteggiamento generalizzato finisce per essere causa ed effetto del significato negativo assunto, nel linguaggio corrente, dal termine “crociata”, utilizzato spesso per indicare polemicamente ogni tentativo violento di sbarrare la strada al “progresso”, non senza conseguenze anche su larga parte del mondo cattolico, che subisce il ricatto, concettuale e semantico, del “Non vorrai fare una crociata?”.

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Le Crociate: crogiolo d’Europa?

crociateArticolo pubblicato da Percorsi n.28 aprile 2000

di Franco Cardini

Le crociate non sono mai state “guerre di religione”, non hanno mai mirato alla conversione forzata o alla soppressione degli infedeli. Eccessi e violenze compiuti nel corso delle spedizioni – che ci sono stati e non vanno dimenticati – debbono tuttavia esser valutati nel quadro della normale ancorché dolorosa fenomenologia degli eventi militari e sempre tenendo presente che alcuna ragione teologica li ha giustificati.

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Aggrediti e aggressori. Una storia da riscrivere

assedio_ViennaArticolo pubblicato sul Corriere della Sera del 26 luglio 1999

La distruzione dell’Islam? Un’invenzione occidentale che provoca sensi di colpa

di Vittorio Messori

Da sempre, si chiamava “piazza delle Crociate”. Da poco più di un anno è “piazza Paolo VI”. Al cambio di nome dello slargo milanese, accanto alla insigne basilica di San Simpliciano, non è estraneo il fatto che su di esso si apra l’ingresso della Facoltà Teologica dell’Italia Settentrionale. Dicono ci siano state pressioni clericali perché si cambiasse quell’indirizzo.

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Angelina di Marsciano

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32].

Angelina_Marsciano

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L’altra faccia di Karl Marx (Seconda parte)

Richard Wurmbrand ha conosciuto direttamente il volto del “vero” comunismo ed ha sofferto, per la sua fede cristiana, quattordici anni di carcere nella Romania, suo paese natio. Il testo contenuto in questo documento è una riduzione dei capitoli più importanti del libro “L’altra faccia di Carlo Marx”, di R. Wurmbrand, edito da EUN (Copyright 1984, tutti i diritti riservati).

di R. Wurmbrand

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L’altra faccia di Karl Marx (Prima parte)

marx&satanRichard Wurmbrand ha conosciuto direttamente il volto del “vero” comunismo ed ha sofferto, per la sua fede cristiana, quattordici anni di carcere nella Romania, suo paese natio. Il testo contenuto in questo documento è una riduzione dei capitoli più importanti del libro “L’altra faccia di Carlo Marx”, di R. Wurmbrand, edito da EUN (Copyright 1984, tutti i diritti riservati).

di R. Wurmbrand

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Quelli che furono contro

Bautzen_Stasi

Il carcere di Bautzen

Articolo pubblicato su MILLENOVECENTO n.22 agosto 2004

Gli italiani e la Germania est/2 – Le vittime della Stasi

di Anna Maria Minutilli *  

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Sotto gli occhi della Stasi

DdrArticolo pubblicato su MILLENOVECENTO n.22 agosto 2004

Gli italiani e la Germania est/1– Una piccola immigrazione

di Anna Maria Minutilli*

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Comunisti e nazisti un atroce legame

Hitler_StalinArticolo pubblicato da Il Giornale il 27 maggio 1999

di Paolo Guzzanti

L’uomo che avevo di fronte a me il 2 maggio scorso si chiamava Andrej Brzeski. Un forte accento polacco dal suo americano forbito da storico dell’Università di California. Sono andato ad incontrarlo assieme ad altri storici che verranno a Roma per il primo congresso sulla fine del comunismo, a dieci anni dalla caduta del Muro di Berlino e mi trovavo in presenza di un uomo mite. Mite ma allo stesso tempo duro.

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Il mito di Salvador Allende

Allende 3Articolo pubblicato su “Libero” del 03/08/2003

di Renato Bersana

Appena Salvador Allende vinse le elezioni, era il settembre 1970, il cardinal Raul Silva Henriquez, arcivescovo di Santiago, celebrò un solenne Te Deum di ringraziamento. Cominciò così la più grande campagna di disinformazione che il Novecento abbia mai conosciuto.

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