di Massimo Introvigne
I mandati di arresto della Procura di Milano, nell’ambito dell’oscuro caso Abu Omar, contro alcuni dei più brillanti agenti del controspionaggio italiano – cui si deve tra l’altro la liberazione di ostaggi italiani in Irak – è un atto di tracotanza che neppure i magistrati milanesi si erano permessi finché a Palazzo Chigi c’era ancora Berlusconi e al ministero della Giustizia Castelli.