Gender revolution: soluzione finale!

gender_noMaria di Fatima, n. 2 Febbraio 2013
(rivista di spiritualità della Famiglia del Cuore Immacolato di Maria)

Negli auguri di Natale rivolti alla Curia Romana, il Santo Padre ha toccato temi irrinunciabili per la nostra fede, per la Chiesa, per la società e l’umanità tutta: il suo è un continuo e incessante appello al riconoscimento della persona umana creata a “immagine di Dio” e del valore naturale e soprannaturale del Matrimonio e della Famiglia, che oggi si tenta di cancellare attraverso ideologie terribili come quella Gender

Paola Biondi

Qualche tempo fa il figlio di 4 anni di una mia amica le ha chiesto: “mamma, esistono solo maschi e femmine?”. La mia amica ha risposto semplicemente riportando il figlio alla realtà: “se ti guardi intorno, chi vedi? solo maschi e femmine, no?”. E il piccolo: “certo!”. La mamma: “questa è la realtà!”.

Viene da chiedersi come possa un bambino così piccolo porre tali domande, chi possa avergliela suggerita, quale clima culturale respirano i nostri bambini, cosa viene insegnato ai nostri ragazzi a scuola, nei libri, alla tv, su internet. Senza allarmismo ma coraggiosamente abbiamo la responsabilità di guardare in faccia la realtà, chiamare le cose con il loro nome, difendere la verità (che è la corrispondenza della nostra ragione con la realtà), perché è arrivata l’epoca prevista dal grande scrittore cristiano Chesterton, che scriveva: “spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate”.

Oggi siamo chiamati a difendere l’auto-evidenza della realtà e la filosofia del buon senso comune: è, infatti, politicamente ultra-scorretto sostenere che si è creati maschi e femmine, e che abbiamo il compito di diventare uomini e donne; che sesso e genere (la parola “genere” è stata usata per la prima volta negli anni ’50 per indicare le componenti non biologiche della sessualità umana, e per distinguerlo da quelle puramente biologiche denominate appunto “sesso”) sono inscindibilmente legati tra loro per la realizzazione di un disegno (quello della propria umanità); che scindere l’identità sessuale dall’identità di genere è assolutamente innaturale, perché si sono sempre armonizzate e unitamente identificate con l’identità indivisibile della persona umana (pena la sua sofferenza come nel caso dell’omosessualità e del transessualismo).

Il pensiero contemporaneo nega che esista una verità sull’uomo, una natura umana. In questo filone si situa l’ideologia di genere (o Gender) che affonda le sue radici filosofiche e storiche nel materialismo post-illuminista marxista, nel femminismo (della rivendicazione e marxista prima, essenzialista e post-strutturalista poi), nonchè nella rivoluzione sessuale e nel sessantottismo (anche se le sue origini storiche sono ben più lontane): tale ideologia considera del tutto irrilevante il dato di natura (essere sessualmente un maschio o una femmina è un puro accidente) e sostiene che siano determinanti nella formazione della propria identità solo le componenti non biologiche della sessualità umana (psicologiche, relazionali, sociali..), considerate puri costrutti sociali,cioè frutto del contesto culturale o della libera scelta dell’uomo. L’obiettivo dell’ideologia di genere è la negazione della natura umana, intesa come progetto che guida lo sviluppo di un essere concepito come maschio o femmina verso la sua piena realizzazione come uomo o donna.

Se non esiste una natura e una legge morale naturale, cioè un progetto da realizzare responsabilmente, l’unico criterio per autodeterminarsi diventa il proprio desiderio, assolutizzato a norma di vita e a giustificazione del “diritto” a una libera scelta sessuale (questa è proprio l’antitesi di quanto San Tommaso spiega a proposito del desiderio, che è assunto a criterio morale di vita solo se è rettificato dalla ragione umana, cioè solo se è orientato sempre alla bontà vera, reale, trascendente, divina del fine ultimo).

Ricapitolando, per il Gender l’identità sessuale (sesso biologico) e l’orientamento sessuale naturale non contano; ciò che conta è solo il desiderio sessuale, arbitrariamente scelto dalla persona, che può modificarsi fluidamente nel corso della vita, cosicchè lo stesso individuo può decidere nell’arco della sua vita di assumere generi diversi (eterosessuale, bisessuale, omosessuale, transessuale, etc.. fino alla pedofilia e alla zoofilia): da qui il fatto che l’ideologia gender è detta anche ideologia transgender (perché si può passare fluidamente da un genere all’altro) o queer (che significa “strano”).

Giunti a questo punto della nostra riflessione, comprendiamo la portata degli auguri natalizi rivolti dal Papa alla Curia Romana: il Papa ci ricorda che non ci troviamo più soltanto di fronte a un malinteso significato e senso della libertà umana e della autodeterminazione (propria delle rivendicazioni di ogni Rivoluzione); in gioco c’è una vera e propria RIVOLUZIONE ANTROPOLOGICA, una RIDEFINIZIONE DELL’HUMANUM cioè DI CHI SIA LA PERSONA UMANA e DA CHI ORIGINI LA SUA DIGNITA’, questioni, cioè, che toccano la verità dell’essenza e dell’esistenza dell’uomo, della sua origine e del suo fine.. ultimamente, è in gioco una QUESTIONE DI APPARTENENZA: se l’uomo è creato da Dio o se si è creato da solo (cfr Caritas in Veritate, 74); se appartengo a Dio o a me stesso.. ma se appartengo a me stesso, se mi creo da solo e non esiste nulla al di fuori di me, che senso ha la mia vita? cioè per “chi” ha senso spenderla? che senso ha la mia dignità (che posso continuamente ridefinire in base a criteri relativistici e soggettivi)? che senso ha la mia libertà (che sarà ripiegata in un’ ossessiva ricerca di autodefinizione, cioè sarà sempre una libertà “DA qualcosa” e non una libertà “PER qualcuno/Qualcuno”)?

L’uomo transgender della Post-Modernità, autoproclamatosi creatore di se stesso, nella sua cieca emancipazione da Dio, sembra entrato in un tunnel tenebroso, in cui sicuramente si perderà, autocondannandosi a vivere già da ora (e poi eternamente) nell’inferno (basta guardare il volto infelice di molti uomini e donne del nostro tempo).

Ora, lo smantellamento sistematico dell’ontologia umana, operato dal Gender, che è aperta negazione di Dio, si fonda proprio sulla negazione dell’incipit della Creazione, cioè sul primo evidente dato creaturale: l’uomo è creato con un corpo (che evidentemente non si dà da sé ed è creato grazie alla triplice alleanza Dio-uomo-donna o meglio Dio-marito-moglie) e questo corpo è sessualmente connotato (la differenza sessuale è dato ontologico, cioè costitutivo della persona umana, non è un accidente o un attributo che possa essere arbitrariamente scelto e modificato).

A livello informativo, formativo, culturale e anche nelle catechesi bisogna necessariamente ripartire dalla Creazione, cioè dal dato, reale, autoevidente e incontrovertibile della differenza sessuale maschile-femminile  e spiegare che:

1)Dio creò l’uomo a sua immagine; a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò” (Gen 1, 27): il dato di natura (essere creato maschio-essere creata  femmina) deve armonizzarsi col dato di cultura (divenire uomo-divenire donna), cioè la persona umana è il frutto di un armonioso rapporto fra natura e cultura, che non devono essere messi in contrasto nè a livello di autodeterminazione personale, né a livello sociale e culturale.

2) Come il Corpo di Cristo è Sacramento di tutta la Sua Persona, così il corpo di ogni persona ne è suo sacramento: come dice il Papa non si deve ridurre la persona a puro spirito o volontà o coscienza (tentazione purtroppo presente anche in ambito ecclesiale), perchè questo contraddice gravemente la Rivelazione Cristiana su cui poggia l’Antropologia Cristiana, che ci dice che la persona è sinòlo di anima e corpo, e sia l’anima che il corpo sono creati da Dio, il cui Figlio si è incarnato e ha redento anima e corpo.

3) La legge morale naturale si fonda sulla verità della persona umana, che è una uni-totalità corporeo-spirituale che esprime se stessa attraverso atti liberi, la cui bontà non è misurata solo sul desiderio rettificato o sulla sola intenzione orientata al raggiungimento del fine ultimo, chè è la felicità e la santità (perché l’uomo non è solo anima o puro spirito); la bontà di un’azione è frutto anche della bontà dell’oggetto materiale dell’atto (cioè del mezzo con cui realizzo l’intenzione o della scelta concreta con cui realizzo il desiderio buono).

4) E’ fondamentale comprendere e spiegare perchè Dio ci crea maschi e femmine: fin dalla Genesi ci viene rivelato che l’uomo è creato a “immagine e somiglianza di Dio”, cioè nella differenza sessuale, nell’unità duale maschio-femmina, Dio imprime la Sua stessa Natura, Dio vuole partecipare il Suo Essere Comunione di Persone (Padre, Figlio, Spirito Santo). Dunque la differenza sessuale è espressione personale intrinseca di una COMUNIONE ORIGINARIA (che precede la libertà umana) con la quale Dio si partecipa all’uomo, ed è premessa irriducibile di quella COMUNIONE DINAMICA che le persone degli sposi sono chiamati a vivere nel Sacramento del Matrimonio grazie all’azione dello Spirito Santo: uniformando la loro esistenza a quella di Cristo Signore, la comunione delle persone degli sposi diviene Carità Coniugale, cioè amicizia intima degli sposi con Cristo.

La differenza sessuale, quindi, non è dato marginale o marginabile, nè è attributo della persona, ma è dato ontologico, costitutivo della persona umana: la sessualità ha un significato fondamentale in ordine alla pienezza di vita che la persona è chiamata a realizzare, è il fondamento stesso con cui all’uomo è concessa la possibilità del dono totale e sincero di sè, è la premessa che consente all’uomo di ricevere l’amore e di donarsi per amore e di vivere fin da ora la communio personarum,  riflesso di Quella Divina e via per accedere ad Essa!

Comprendiamo perché Giovanni Paolo II scrive: “La sessualità è ricchezza di tutta quanta la persona” (EV, 97).

5) Negare il dato di natura (cioè creaturale) della sessualità è negare Dio Creatore. E negare Dio è negare ultimamente l’uomo: come scriveva Giovanni Paolo II in Evangelium Vitae, l’eclissi di Dio è l’eclissi dell’uomo. L’obiettivo finale dell’ideologia di genere è proprio la negazione e la cancellazione totale di Dio dalla vita dell’uomo. Ma questa sarebbe anche la soluzione finale dell’umanità.

La Chiesa ci insegna che non si può parlare veramente dell’uomo se non partendo da Dio e dalla Sua Autorivelazione: è Cristo che, infatti, svela l’uomo all’uomo e gli fa nota la sua altissima vocazione (GS, 22)!

L’anno della Fede è quindi un anno di Grazia perchè diviene spazio e tempo di incontro e conoscenza del Signore della Vita, incarnatosi in Cristo Gesù, che nella Sua Vita e con la Sua Vita ci salva dal peccato e ci rivela il senso della nostra esistenza: la comunione e la partecipazione della nostra persona con le Persone Divine e con Maria SS.ma, nella comunione dei Santi.

Concludo, sottolineando che da parte di ogni cristiano, ma anche da parte di ogni uomo di retta ragione e buona volontà, debba essere vigile l’attenzione, retta la formazione della propria coscienza, continua la denuncia per smascherare le iniquità e i gravissimi pericoli per la persona umana, per la famiglia fondata sul matrimonio tra un uomo e una donna benedetto da Dio e per la nostra fede in Gesù Cristo, che eresie odierne, come quella del Gender o quella Gay, programmaticamente vogliono realizzare, dettando l’agenda politica degli stati (ONU compresa) e dei partiti, imbarbarendo le relazioni umane, ridefinendo la legge (morale naturale e positiva), riscrivendo il vocabolario con cui comunichiamo (moglie, marito, figlio, padre, madre, il maschile e il femminile delle parole, perfino dei nomi propri… cristiano/a: tutto verrà abolito e riscritto in maniera neutra e asessuata dal vocabolario pansessualista del Gender). L’agenda gender vuole in definitiva abbattere l’ordine naturale e l’armonia della creazione.

L’agenda dell’ideologia Gender è l’antitesi dell’agenda dell’anno della Fede, anno di Grazia, provvidenzialmente indetto dal Santo Padre: per scuotere le coscienze e farle uscire dal torpore del non-senso e del peccato c’è bisogno che la ragione dell’uomo, chiusa nelle strette del relativismo, si riapra agli orizzonti eterni della trascendenza della fede. Infatti, solo una ragione aperta alla fede nel Dio vivo e vero è capace di illuminare veramente la coscienza, in cui misteriosamente continua a parlare la Voce di Dio e ad agire la Sua Grazia!