Centocinquanta nuovi oneri

fisco_adempimentiItalia Oggi Sette, 8 gennaio 2007

Nel 2007 valanga di adempimenti su famiglie, professionisti e imprese

di Marino Longoni

Nel 2006 la spesa pubblica al netto degli interessi per la copertura dal debito é stata pari al 45,7% del prodotto interno lordo, 4,5 punti percentuali in piú di sei anni fa. Se aggiungiamo anche il 4,6% di spesa per interessi, si pera il 50% del pil. La macchina dello Stato ha quindi assorbito oltre la metá del valore dall’Azienda Italia. Un dato che diventa ancora piú clamoroso se lo si confronta con il risultato di una ricerca fatta da ItaliaOggi Sette spulciando i 1.364 commi della Finanziaria 2007.

Una legge-mostro che ha scaricato sulle spalle di cittadini, imprenditori, famiglie, professionisti, oltre 150 nuovi adempimenti.Dall’obbligo di indicare in dichiarazione i dati catastali a quello di prevedere pannelli fotovoltaici per gli edifici di nuova costruzione; dall’allargamento degli studi di settore a una più vasta categoria di imprese all’ inversione contabile in edilizia; dai nuovi adempimenti relativi all’elenco clienti-fornitori a quelli dell’invio all’Agenzia delle entrate dei corrispettivi giornalieri; dalla necessitá di indicare il codice fiscale sullo scontrino del farmacista a quella di chiedere l’ autorizzazione prima di effettuare la compensazione delle imposte; dall’onere della tracciabilitá dei compensi dei professionisti a quello di rideterminare, in aumento, i contributi, previdenziali dovuti per apprendisti, parasubordinati e lavoratori dipendenti.

Sono tanti i nuovi adempimenti cui saranno chiamati da quest’anno cittadini, imprese, professionisti e questo, al di la della gragnuola di tasse e balzelli che si sta scaricando sulle stesse spalle, è forse l’aspetto piú indisponente di questa manovra. Perché la pubblica amministrazione, oltre a prelevare la meta del reddito dei cittadini, sta divorando fette sempre piú consistenti del loro tempo e della loro pazienza.

Senza contare che nuovi adempimenti si traducono spasso in costi aggiuntivi perché il cittadino deve ricorrere alla consulenza di un professionista.

Prima o poi qualuno si chiederá se la funzione dello stato é di servire i suoi cittadini, o viceversa.