Giù le mani dalla scuola

bimbi_asiloLa Domenica testata on line diocesi San Miniato 30 aprile 2015

redazione

MONTELUPO – Il fatto è accaduto a Montelupo Fiorentino, poco fuori Empoli. Se ne è occupata la Manif Pour Tous, parlando di un incontro intitolato «Oltre il rosa e il celeste: educare alla parità di genere a partire dall’infanzia. L’incontro organizzato dall’associazione “Genimon”, prevede una relazione della dr.ssa Irene Biemmi, autrice di molti testi di educazione Gender per bambini.

La Manif Pour Tous ha così commentato:  «Come cittadini e soprattutto come padri e madri siamo molto preoccupati per le continue azioni portate avanti da associazioni di vario tipo con l’intenzione di decostruire stereotipi di genere attraverso progetti nelle scuole. Prendiamo spunto dalla descrizione del seminario in oggetto che avrà luogo a Montelupo dove si afferma che “le differenze tra uomini e donne – che si configurano tradizionalmente in termini di disparità di un sesso sull’altro – non sono un dato biologico, innato, ma sono il frutto di un condizionamento socio-culturale messo in atto all’interno della famiglia, prima, e poi della scuola”. La locandina stessa dice chiaramente «bambini con i supereroi e il pallone, bambine con le bambole e i trucchi: siamo sicuri che vogliamo crescerli così»?

Ma davvero esiste qualche genitore che ad esempio preferirebbe far giocare il proprio figlio maschio con i trucchi e le bambole?? Davvero un padre ed una madre possono permettere che si lasci fare esperimenti da rieducazione sui propri figli? A questo incontro ci sarà una docente dell’università – peraltro già nota per il suo impegno pro-gender, in particolar modo con la promozione di storie per bambini – per farci credere che sarebbe giusto e sano questo tipo di educazione? Ma in che mani stiamo mettendo l’educazione dei nostri figli e il nostro futuro?

Come si può permettere di agire in modo così incontrollato a delle associazioni fondate su problematiche irreali e che “sostengono” che la distinzione uomo/donna sia solo da considerarsi come il risultato di un “sofisticato complotto mondiale per soggiogare qualcuno”? Davvero possiamo rimanere inerti e lasciare che delle tesi tanto deliranti si diffondano nelle scuole?

Conosciamo famiglie con più figli tra femmine e maschi i quali da soli hanno scelto il colore rosa ed il calcio. In modo naturale, spontaneamente, senza forzature. Allora ci vogliono convincere che non sono normali?? Ma dobbiamo anche convincere tribù che vivono lontane dal nostro mondo moderno e dove l’uomo caccia e le donne stanno dietro ai figli che sono persone anormali e da curare? A tanto può arrivare la follia della nostra società?

Noi crediamo invece che a non essere normale sia una scuola dove sempre più spesso entrano persone che portano avanti tesi su realtà assurde che vogliono sovvertire con la forza del lavaggio del cervello la naturale evidenza delle cose. Trasformare il cielo da blu a verde e l’erba da verde a blu. E la cosa grave, ma veramente grave, è che questi incontri avvengono nelle nostre scuole con bambini di ogni fascia di età, nelle quali si cerca la complicità di genitori troppo spesso indifferenti alla pericolosità di tali iniziative.

Con la nuova proposta di legge della senatrice Fedeli si parla chiaramente di sostituzione dei libri di testo, distribuzione a pioggia di finanziamenti a progetti educativi extrascolastici e corsi di formazione degli insegnanti. Tutto volto all’introduzione, fin dalla scuola materna, di progetti finalizzati alla indifferenziazione sessuale dei nostri figli. Non verrà realmente insegnato il rispetto alle differenze. No. Secondo i progetti esaminati a più riprese sul territorio nazionale, si propugna l’idea di eliminare culturalmente la differenza fra l’uomo e la donna, teorizzando e attualizzando una forma di genderismo sperimentale.

Uno sforzo economico e strutturale non per migliorare una scuola in piena decadenza, basta vedere gli edifici fatiscenti in cui spesso si trovano i nostri figli, ma utilizzando risorse solo per cancellare il concetto di uomo e di donna.

Non possiamo permettere che la bellezza della diversità uomo-donna con le sue peculiarità venga denigrata, offesa e mortificata in questo modo subdolo.

La Manif Pour Tous Italia non ci sta. E voi?»