Eutropio

“cercate ogni giorno il volto dei santi e traete conforto dai loro discorsi”

[Didaché IV, 2; CN ed., Roma 1978, pag. 32]

eutropio

di Rino Cammilleri

Scarse e frammentarie sono le informazioni sulla nascita di questo santo e sulla sua giovinezza. Si sa che visse nel V secolo e che era di Marsiglia, ma nulla di sicuro c’è sulle date, sulla famiglia e il mestiere (se ne aveva uno; sì, perché magari era un patrizio). Le fonti ci dicono che era un gaudente, ma sorvolano, forse per rispetto, sui particolari. D’altra parte, ci vuol poco a immaginare una vita scioperata a quel tempo: bettole, prostitute, sbronze, forse qualche rissa e/o gioco d’azzardo.

Comunque, furono le nozze a far mettere a Eutropio la testa a partito. Da quel momento divenne serio e posato e, anzi, alla morte della moglie decise di non più risposarsi per diventare chierico. Certo, la moglie “giusta” può essere davvero una benedizione per chi ha la fortuna (o la grazia) di trovarla. Ma non di rado si sceglie più col “sentimento” che con la testa. E l’esperienza insegna che il problema non è commettere un errore, bensì come evitare di commettere sempre lo stesso errore.

Torniamo a Eutropio, che fu ordinato sacerdote dal vescovo Eustasio. Si guadagnò tale stima da venire scelto come successore di Giusto, defunto vescovo di Orange, a nord di Avignone. Ma la città e il territorio attorno erano stati talmente devastati dalle invasioni visigote da far titubare parecchio il Nostro. Il quale, a un certo punto, pensò addirittura di sottrarsi all’onere facendo perdere le sue tracce. Ma poi cedette ai buoni consigli di un santo eremita e fece la volontà di Dio. E fece bene, perché si rivelò l’uomo giusto per la situazione. Morì verso il 476, grandissimamente rimpianto.

Il Giornale 27 maggio 2005