LAOGAI: L’Arcipelago Gulag della Cina rossa

laogaiI Laogai sono dei campi di rieducazione voluti da Mao Zedong che hanno accolto non meno di cinquanta milioni di persone dalla loro costituzione. Si è calcolato che non esista un cinese che non conosca almeno una persona che vi è stata soggiogata.

È una detenzione che non prevede processo, non prevede imputazione, tantomeno esame o riesame giudiziario o possibilità di confrontarsi con un’autorità. La decisione di rinchiuderti è a totale discrezione del Partito.

«Ma loro per definirti usano la parola prodotto, e il primo prodotto sei tu, quello che devi diventare: un nuovo socialista. Il secondo è un prodotto vero e proprio, tipo scarpe, vestiti, spezie, tessuti, qualsiasi cosa. Ogni laogai ha due nomi: quello del centro di detenzione e quello della fabbrica. Tu devi affrontare una quota di lavoro quotidiano, sino a 18 ore, sennò non ti danno da mangiare. Spesso devi lavorare in condizioni pericolose, come nelle miniere, con prodotti chimici tossici».

di Filippo Faci Vi racconto gli orrori dei Laogai, i lager cinesi Il Giornale 21 novembre 2005

di Filippo Facci  La Cina conferma: botte ai preti e traffico d’organi Il Giornale 20 dicembre 2005

Nei “campi di lavoro” oltre 300 mila detenuti senza processo AsiaNews 21 maggio 2005

di Toni Brandi Inferno laogai… e l’Occidente sta a guardare

Laogai, peggio di Gulag e Lager, afferma un cinese sopravvissuto a 19 anni di detenzione  Ag. ZENIT.org 3 ottobre 2006

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la mappa dei laogai cinesi

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Il libro:  Hongda Harry Wu LAOGAI. I GULAG CINESI

Sito consigliato: The Logai Research Foundation