Massoneria e nuove religioni (note)

Relazione presentata al Convegno

«Massoneria, cattolici e cultura: che dire

Barza d’Ispra (Varese), 13 – 14 marzo 1999

di Andrea Menegotto

NOTE

[1] Cfr. Frances Yates, L’Illuminismo dei Rosa-Croce, tr. it., Einaudi, Torino 1976 e Roland Edighoffer, Rose-Croix et société idéale selon Johann Valentin Andreae, 2 voll., Alma Artis, Parigi 1982.

[2]  Sito della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico Accettato. Obbedienza di Piazza del Gesù. Palazzo Vitelleschi – Roma, «Massoneria e religioni», nella sezione «I rapporti con le istituzioni»: http://www.granloggia.it/religioni.html [presente sul sito nel marzo 1999]. La Gran Loggia d’Italia (Palazzo Vitelleschi) è la seconda denominazione massonica nel nostro paese dopo il Grande Oriente d’Italia (Palazzo Giustiniani). E’ la più grande fra le numerose obbedienze concorrenti che derivano dallo scisma del 1908 di Saverio Fera (1850-1915), un pastore evangelico anti-cattolico, ma in disaccordo con l’anticlericalismo esasperato del Grande Oriente del suo tempo. Le obbedienze che derivano da questo scisma sono dette «di Piazza del Gesù» perché in questa piazza romana la principale organizzazione ha avuto sede per molti anni.  Gli scismi, nella storia delle obbedienze che risalgono a Fera e al suo successore Raoul V. Palermi (1864-1948), sono frequentissimi e permettono così di spiegare la presenza in Italia di varie obbedienze massoniche minori. Rispetto al Grande Oriente, nelle obbedienze «di Piazza del Gesù» – come fa notare M. Moramarco (cfr. M. Moramarco, Piazza del Gesù (1944-1968). Documenti rari e inediti della tradizione massonica italiana, Centro Studi Albert Schweitzer, Reggio Emilia 1992) –  vi fu la maggiore presenza di un elemento «cristiano» e anche «filo-cattolico», che comunque si diluì a partire dalla seconda metà degli anni 1950. La Gran Loggia d’Italia fa parte dell’AML (Association des Maçoneries Liberales), l’«Associazione delle massonerie Liberali», subentrata al CLIPSAS, il «Centro di collegamento e di informazione delle potenze massoniche firmatarie dell’Appello di Strasburgo». L’AML, oltre alla Gran Loggia d’Italia, dal 1996 riunisce i Grandi Orienti di Francia, Belgio , Germania e le Grandi Logge olandese e danese. Le obbedienze che aderiscono all’AML , denunciando il dogmatismo e il conservatorismo sociale della massoneria anglosassone, ammettono anche gli atei e gli agnostici si fanno anche portavoce dei diritti umani e della democrazia, come recita l’«Appello di Strasburgo». Il Grande Oriente d’Italia di Palazzo Vitelleschi ammette anche le donne, nonostante le Costituzioni di Anderson (terzo dovere) le escludano dalla massoneria.

[3] Il Grande Oriente d’Italia è l’obbedienza maggioritaria nel nostro paese, riammessa nel 1972 nella riunione con la Gran Loggia Unita d’Inghilterra (riconosciuta dalla maggior parte dei massoni mondiali come Gran Loggia Madre per tutto il mondo). Dalla comunione con essa era stata esclusa – assieme alle massonerie maggioritarie dei principali paesi latini (Francia, Spagna e America Latina) – perché era accusata di ammettere nelle sue fila atei, di non utilizzare la Bibbia e di occuparsi di temi politici. Nel 1993 il Grande Oriente d’Italia è stato nuovamente escluso da tale comunione in seguito alle polemiche seguite a indagini giudiziarie sulle attività politiche e affaristiche di alcune logge e della crisi da esse è derivata. Dal 1993 chi non crede in Dio avrebbe dovuto essere escluso dalle logge del Grande Oriente d’Italia, tuttavia il gran Maestro Giuliano Di Bernardo propose un’idea di Dio come «principio regolatore» che era al limite dell’accettabilità per le massonerie «regolari» e suscitò più di una obiezione. Lo stesso Di Bernardo, nella crisi del 1993, ha fondato una Gran Loggia Regolare d’Italia, concorrente del grande Oriente, riconosciuta ad experimentum da Londra, ma non dalle potenti massonerie statunitensi che sono in comunione con Londra.

[4] Andrea Tornielli, «Dio salvi la Regina e la sua loggia», in «30 giorni», anno X, n. 12, dicembre 1992, pp. 48-50 (le citazioni si trovano a p. 50). 

[5] Alain Géerar, «Franc-maçonerie et catholicisme», in «Humanisme» n. 181-182, settembre 1988, pp. 33-38.

[6] Le Costituzioni di Anderson escludono infatti gli «atei stupidi»; si nota però che questo punto è stato messo in discussione da alcuni massoni belgi e francesi, ammettendo la possibilità di avere nelle logge massoni atei ma non stupidi, cioè capaci di argomentare filosoficamente a favore del loro ateismo. La Gran Loggia di Londra, però, non ha mai preso seriamente in considerazione l’argomento.

[7] Cfr. Aleksàndr Isaevic’ Solz’enicyn, Un mondo in frantumi. Discorso ad Harvard, tr. it. La Casa di Matriona, Milano 1978.

[8] Sul punto: cfr. Pietro Cantoni e Marco Invernizzi, Guida introduttiva alla storia della Chiesa cattolica, Mimep–Docete, Pessano (Milano) 1994, in particolare pp. 65-74 e, per uno sguardo generale sul Medioevo, cfr. Annamaria Ambrosioni – Pietro Zerbi, Problemi di storia medioevale, Vita e Pensiero, Milano 1988 (IV ed.).

[9] Cfr. R. Stadelmann , Il declino del Medioevo. Una crisi di valori, tr. it. – con una introduzione di Ovidio Capitani – Il Mulino, Bologna 1978 (l’edizione originale tedesca, Vom Geist des ausgehenden Mittelalters, risale al 1929).

[10] Sulla fine del Medioevo: cfr. «La fine del medioevo» (cap. XI), in A. Ambrosioni -P. Zerbi, Problemi di storia medioevale, cit., pp. 231-240.

[11] Sulla «Riforma classica» : cfr. Alister E. McGrath, Il pensiero della Riforma. Lutero – Zwingli – Calvino – Bucero. Una introduzione, Claudiana, Torino 1991 (tr. it. di Reformation Thought. An Introduction, Basil Blackwell Ldt, Oxford [Inghilterra]), con un’ampia bibliografia. Per quanto concerne i rapporti fra Umanesimo e Riforma, a cui si è fatto cenno: cfr. «Umanesimo e Riforma» (cap. III), in ibid., pp. 35-57. In generale sui Protestanti: cfr. Massimo Introvigne, I protestanti, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1998.

[12] Per un inventario esauriente dei nuovi movimenti religiosi – con alcune note introduttive –: cfr. M. Introvigne, Le nuove religioni, SugarCo, Milano 1989.

[13] Per un inventario esauriente dei nuovi movimenti magici – con alcune note introduttive –: cfr. Idem, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo, SugarCo, Milano 1990.

[14] M. Introvigne, Il sacro postmoderno,  Gribaudi, Milano 1996,  p. 18.

[15] Questa risposta si esprime soprattutto con il Concilio di Trento (1545-1563).

[16] Cfr., in particolare, Concilio Ecumenico Vaticano II, Unitatis Redintegratio. Decreto sull’ecumenismo.

[17] Sui Testimoni di Geova: cfr. M. Introvigne, I Testimoni di Geova, Mondadori, Milano 1991.

[18] Cfr. Ibid., La Chiesa dell’unificazione del reverendo Moon, Elle Di Ci,  Leumann (Torino) 1997.  Fra il 1994 e il 1998, peraltro, il reverendo Moon ha dato avvio allo smantellamento della Chiesa dell’Unificazione, sostituita da una serie di «federazioni» che dovrebbero riunire quanti credono ai valori morali da lui predicati, a prescindere dal fatto se credano o meno anche al suo ruolo messianico.

[19] Cfr. Andrea Menegotto – Massimo Castelli, «L’organizzazione “Sathya Sai Baba”», in Andrea Menegotto – Massimo Castelli – Tarcisio Mezzetti, Il problema delle sètte e delle nuove religioni (Introduzione di M. Introvigne), ed. per l’Associazione «Una voce grida…!» e per il Comitato Regionale di Servizio del Rinnovamento nello Spirito Santo della Lombardia da Cesare Mignani, Castellanza (Varese) 1996, pp. 46-53 e M. Introvigne, Le nuove religioni, cit., pp. 306-307.

[20] Cfr. Antoin Faivre, L’esoterismo. Storia e significati, tr. it., SugarCo, Milano 1993, pp. 33-34.

[21] Cfr. Giovanni Cantoni, «Nota a proposito della liberà religiosa», in G. Cantoni – M. Introvigne,  Libertà religiosa, «sette» e «diritto di persecuzione». Con appendici, Cristianità, Piacenza 1996, pp. 12-13.

[22] Michael W. Homer, «I rapporti fra Mormonismo e massoneria: una breve storia», in CESNUR (a cura di M. Introvigne), Massoneria e religioni, Elle Di Ci, Leumann (Torino) 1994, pp. 81-113.

[23] Ernesto Zucchini, «La massoneria e le origini dei testimoni di Geova», in idem., pp. 114-125.

[24]  Contenevano il vero nome di Dio. Enoch, secondo la leggenda massonica, le avrebbe nascoste in un tempio sotterraneo e Salomone le avrebbe ritrovate, costruendo poi, vicino al luogo del ritrovamento, il suo tempio.

[25]  Il nome odierno di «testimoni di Geova» fu adottato dal secondo presidente, Rutherford, dal 1931.

[26]  Cfr. per esempio: «The Watch Tower», 18.1.1911.

[27] Cfr. per esempio «Golden Age» [precursore di «Svegliatevi!»], 9.10.1935 e 20.11.1935.

[28] In realtà, il geovismo – come si è detto in precedenza – pare presentare una risposta completamente opposta al pluralismo dottrinale, infatti mentre la massoneria accetta e si fa «portavoce» del relativismo, i testimoni di Geova «fuggono» da esso rifugiandosi nell’ascolto selettivo di un messaggio, che è quello del loro gruppo.

[29] In questa occasione giocò un ruolo molto importante Jean-Baptiste Willermoz (1730-1824), fondatore di un sistema massonico-esoterico desunto dalle dottrine di Jacques Martinez de Pasqually (1727-1774), che divenne il centro della «corrente calda» contro la corrente razionalista.

[30] Cfr. M. Introvigne, Il cappello del mago. I nuovi movimenti magici dallo spiritismo al satanismo,  cit., pp. 10-11.

[31] Il nostro discorso, anche in questo caso, intende fornire solo alcuni dettagli di carattere informativo ed esemplificativo; per approfondimenti rimandiamo al volume enciclopedico di M. Introvigne, ibid., in particolare cfr. l’«Introduzione», pp. 7-43.

[32] Una loggia è «irregolare» se è considerata tale dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra, fedele alle Costituzioni di Anderson.

[33] Gli organismi «para-massonici» sono gli ordini e le società che non fanno tecnicamente parte della massoneria ma che ammettono alo loro interno esclusivamente massoni.

[34] Su cui cfr, PierLuigi Zoccatelli, «L’Ordo Templis Orientis in Italia: storie e significati», sul sito del CESNUR: http://www.cesnur.org/oto.htm

[35] Cfr. Giembi, «La Massoneria e le “Sette”», sul  Sito della Gran Loggia d’Italia degli Antichi Liberi Accettati Muratori. Massoneria Universale di Rito Scozzese Antico Accettato. Obbedienza di Piazza del Gesù. Palazzo Vitelleschi – Regione Toscana:  http://www.vitriol.it/preced/VITRO420.htm [presente sul sito nel marzo 1999].

[36] Massimo della Campa – Giorgio Galli, La massoneria italiana. Grande Oriente: più luce. Due opinioni a confronto, Franco Angeli, Milano 1998, p. 257.

[37] Card. Francis Arinze, La sfida delle sette o nuovi  movimenti religiosi: un approccio pastorale, relazione generale al Concistoro straordinario del 1991, tr. it. dall’originale inglese in appendice a M. Introvigne, La questione della nuova religiosità, Cristianità, Piacenza 1993, n. 6, p. 62.

[38] Ibid., p. 63.

[39] Mt 13,28.

[40] Mt 28,19a.

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