
Il premier turco Erdogan: l’Europa dimostri che non è un club cristiano. La Francia, favorevole “per interesse”, chiede il riconoscimento del genocidio armeno. Vescovi europei: L’Ue dimentica le offese turche alla libertà religiosa.
Dic 21
Il premier turco Erdogan: l’Europa dimostri che non è un club cristiano. La Francia, favorevole “per interesse”, chiede il riconoscimento del genocidio armeno. Vescovi europei: L’Ue dimentica le offese turche alla libertà religiosa.
Dic 21
Il problema non è se la Turchia sia degna dell’Europa, ma il rovescio
Dic 16
Bouchra ha 35 anni, è marocchina e schiava dei nostri tempi. Sottomessa ai dettami della sharia (la legge islamica), costretta a subire la tirannia del marito padrone. Un uomo di 40 anni, stessa nazionalità, uguale religione
di Fawzia Tarek
Dic 16
Massimo Introvigne
ZENIT – Il mondo visto da Roma Servizio quotidiano – 09 Novembre 2004
Intervista a Massimo Introvigne
autore di “Fondamentalismi”
Dic 16
L’organizzazione dei Fratelli Musulmani è la “casa madre” del fondamentalismo e le sue vicende dovrebbero essere seguite con più attenzione, considerato che esercita un’influenza decisiva sull’UCOII, la più grande delle associazioni musulmane del nostro paese.
di Massimo Introvigne
Dic 16
Padre Samir (gesuita di origine egiziana) esorta i politici europei a riflettere bene prima di aprire le porte dell’UE al governo di Erdogan, perchè in Turchia un conto è la legge scritta e ben altra cosa il comportamento pratico dei funzionari dello stato
di Giulio Ferrari
Dic 16
Nel discorso ai milanesi cose giuste, ma niente libertà né responsabilità
di Giuliano Ferrara
La forza del cristianesimo, per l’arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi, è nella sua debolezza. In un libro di notevole acume, curato dal vaticanista della Rai Giuseppe De Carli, il cardinale afferma che “la debolezza è un elemento essenziale, qualificante e decisivo della fede cristiana”. Naturalmente questa è “una debolezza che non ha paura di nessuno” e che “non si esprime in un complesso di inferiorità bensì in un complesso d’amore” verso tutti, perché tutti debbono essere incontrati dai pastori del “piccolo gregge” evangelico, e tutti amati. Continua a leggere
Dic 16
I dati sulla presenza islamica sono resi noti postulando che l’emigrazione in Italia da un determinato Paese si divida fra le varie appartenenze religiose in proporzione alle appartenenze religiose in quel Paese secondo le statistiche ufficiali. Ma non è proprio così.
di Massimo Introvigne
Dic 16
Parla il teologo e artista: «I luoghi sacri sono poveri di immagini. Non è curioso che la maggioranza delle nuove chiese venga sempre fotografata senza persone? O che nei cataloghi degli architetti non figurino mai le celebrazioni?» «Eppure le raffigurazioni contemporanee non sono estranee al sacro, rovesciano all’esterno il cuore umano: un cuore straziato, ma è lì che Dio abita»
di Paola Springhetti
Dic 03
Più che il dialogo con gli ebrei, il Vaticano vede in pericolo la fede nella storicità dei Vangeli. E teme il ritorno di un’antica eresia, che eliminava dalla Bibbia le pagine politicamente scorrette
di Sandro Magister
ROMA – C’è una questione ebraica aperta dal film di Mel Gibson “The Passion of the Christ”, in visione già in mezzo mondo: nelle due Americhe, in Polonia, paese natale di Giovanni Paolo II, e dal 7 aprile, mercoledì santo, in Italia e a Roma. Ma c’è anche una questione cattolica, tutta interna alla Chiesa. Così cattolica che il predicatore ufficiale della casa pontificia, il francescano Raniero Cantalamessa, ha dedicato ad essa l’intera sua prima predica di quaresima al papa e agli altri capi di curia, venerdì 12 marzo, nella cappella vaticana “Redemptoris Mater”. E sia l’una che l’altra questione sono tanto più serie quanto più toccano non il film – discutibile come ogni creazione cinematografica e artistica – ma il suo soggetto: i quattro Vangeli nel loro nucleo più antico e centrale, i racconti della passione.