Capitolo XXV
S. Paolo vuole che le donne devote, vale anche per gli uomini, vestano abiti decenti, ornandosi con modestia e misura. Il decoro degli abiti e degli altri ornamenti si deduce dalla stoffa, dal taglio, dalla pulizia.
Mag 14
Capitolo XXV
S. Paolo vuole che le donne devote, vale anche per gli uomini, vestano abiti decenti, ornandosi con modestia e misura. Il decoro degli abiti e degli altri ornamenti si deduce dalla stoffa, dal taglio, dalla pulizia.
Mag 14
Pari opportunità, antiglobalismo, lotta alla discriminazione. Le politiche cosiddette liberal, esaltate dalla nuova ortodossia del politically correct, possono produrre effetti tutt’altro che liberali. Joseph Goebbels (e la Germania “socialmente corretta” di Hitler) docet…
di Francesco Esposito
Mag 14
Dice il vangelo di Giovanni (15, 18): «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me». E’ Cristo che parla. Profeticamente
di Rino Cammilleri
Mag 13
pubblicato su Il Giornale del 5 settembe 2003
di Paolo Granzotto
Non so se lei è d’accordo con me, ma sulla vicenda dl Rozzano sono state scritte cose non vere, nel senso che quei plurimi omicidi non sono conseguenza del degrado delle periferie urbane, ma avrebbero potuto esserci anche nel quartieri alti, anche fra le ville di Cortina d’Ampezzo. Vito Cosco è un assassino non una vittima del clima del malessere delle periferie.
– Gianni Ferrara e-mail
Mag 13
Un esperto dimostra: la musica ad alto volume danneggia l’organismo
di Carlo Striano
Mag 13
Cobain suicida con un colpo di pistola alla testa
di Mariuccia Chiantaretto
Mag 13
Nota a proposito di Marilyn Manson
di Andrea Menegotto
Mag 13
Secondo questi dati, nel 1996, su un totale di 4.689 suicidi, 140 hanno riguardato giovani tra i 5 e i 19 anni, 18 tra i 5 e i 14 anni e 122 nella fascia di età tra i 15 e i 19.
Mag 12
La confusione terminologico-concettuale è tra i maggiori ostacoli alla retta comprensione di quel fenomeno sociale rilevabile ormai in ogni Paese europeo e genericamente noto come «intolleranza razzista». Il saggio di Gianfranco Morra, ordinario di Sociologia della conoscenza e presidente del Corso di laurea politico-internazionale della Facoltà di Scienze politiche dell’università di Bologna (sede di Forlì), fornisce anzitutto un’ampia chiarificazione del plesso semantico «razza & razzismo», condotta attraverso un’analisi anche storica che libera il linguaggio dalle sedimentazioni ideologiche ed emotive. Poiché le razze ci sono, rileva l’autore confermando una verità troppo spesso rimossa, il superamento delle molteplici forme di razzismo non è ottenibile per assimilazione o per esclusione (modalità che negano entrambe l’identità altrui), ma mediante il riconoscimento delle differenze tra popoli, etnie e gruppi sociali all’interno della medesima umanità. Programma che, per l’uomo europeo, presuppone il ritrovamento della propria identità perduta e la vittoria sul nullismo morale così tangibilmente denunciato dalle bande giovanili che percorrono le metropoli d’Occidente.
di Gianfranco Morra