L’opera integrale di Robert de Boron
Testi emblematici per la comprensione della civiltà medioevale al meriggio dei suoi ideali religioso-cavaliereschi, i racconti del Graal hanno conosciuto nei secoli della modernità il singolare destino di assurgere a fonti privilegiate di un certo esoterismo gnostico, che in quei documenti letterari ravvisa un nascosto scrigno di verità salvifiche, altre da quelle della Chiesa istituzionale e riservate a esigue cerchie di eletti per virtù e sapienza.
Non sfugge sostanzialmente a questo paradigma interpretativo l’integrale edizione adelphiana dei poemi sul Graal del borgognone Robert de Boron, con nota introduttiva del filologo romanzo Francesco Zanibon, qui discussa e commentata da Mario Arturo lannaccone, storico del cristianesimo e dei nuovi movimenti religiosi.
Merito di lannaccone è anzitutto di aver liberato i racconti del Graal dagli elementi ideologici che si sono venuti addensando intorno alla sacra reliquia; più in radice, l’autore li restituisce alla piena ortodossia ecclesiale, facendo in particolare vedere come essi adombrino il mistero della fede per eccellenza, l’Eucaristia, in una decisiva svolta storica: il passaggio dell’Europa settentrionale dalla religiosità celtica al cristianesimo.
di Mario lannaccone