di Massimo Introvigne
A Rosy Bindi, neo-ministro della Famiglia, brucia da anni l’impietosa e senza dubbio troppo cattiva battuta di Vittorio Sgarbi che la definì “più bella che intelligente”. Se i cattolici non fossero doverosamente animati da una paziente carità, da oggi dovrebbero definirla “più bella che cattolica”. Dopo essersi detta “consolata” dall’apprezzamento del cardinale Ruini per l’istituzione di un ministero dedicato alla famiglia, la “Rosy nel pugno” – come l’ha definita un brillante vignettista – ha subito chiarito in una serie di interviste che si tratterà in realtà del ministero per lo sfascio delle famiglie.