di Ugo Finetti
Feb 25
Erich Lessing: Budapest 1956
Feb 25
La rivoluzione psichedelica

Agli inizi degli anni Sessanta negli Usa ci fu un consumo di massa di allucinogeni. Fu per primo il controspionaggio, convinto che Urss e Cina studiassero tecniche di “lavaggio” del cervello, a diffondere le droghe in modo massiccio; subito dopo arrivarono gli psichiatri, secondo i quali tali sostanze potevano essere utili nella cure di alcune forme di pazzia. Crescenti quantità però cominciarono a circolare anche nelle comunità bohémienne dei beat, degli hipster, e nelle università, ponendo le basi per la successiva rivoluzione del ’68
di Mario Arturo lannaccone
Feb 25
La sentenza Englaro e i limiti della «supplenza legislativa»

di Francesco Mario Agnoli
Sono almeno cinquant’anni che si discute se, in base alla Costituzione, la magistratura costituisca un potere o un ordine e proprio quando la tesi dell’ordine sembrava avere definitivamente prevalso, la magistratura ha dimostrato coi fatti di essere un potere, anzi un potere in espansione, che, attraverso l’utilizzo dello strumento dell’interpretazione creativa (ultima versione dell’interpretazione evolutiva oggetto di tante e virulente polemiche negli anni Sessanta), si sta attribuendo una porzione sempre maggiore del potere di governare.
Feb 25
Eutanasia ed eugenetica, i progetti “umanitari” contenuti nel Mein Kampf
Fabio Ferrucci
Nelle scorse settimane, un articolo di Susanna Tamaro in occasione del Giorno della Memoria, ha innescato un dibattito a cui ha partecipato anche Roberta De Monticelli. La filosofa ha espresso il suo netto dissenso nei confronti di un commento apparso su Il Foglio, in cui si argomentava che «dietro l’umanitarismo eutanasico Susanna Tamaro indovina il ghigno dell’indifferenza nazista che ha aperto i lager».
Feb 25
I padroni del pianeta
di Anna Bono
«Gli ambientalisti spesso sono incoerenti. Ad esempio, a volte sostengono che l’uomo fa parte della natura e non ha più diritti di un gorilla o di un rinoceronte; altre volte invece ne fanno un caso a sé: l’unica specie vivente a cui si rimprovera di modificare l’ecosistema e di servirsene per vivere. Così se una famiglia di elefanti inquina una pozza d’acqua bevendo e sguazzandoci dentro fino a trasformarla in un pantano, poi spoglia e abbatte una macchia di alberi per mangiare e per sfregarsi contro la corteccia e alla fine se ne va, lasciando dietro di sé un disastro, nessuno trova niente da ridire: è il mondo naturale con le sue dinamiche e le sue leggi.
Feb 25
Nazionalismo turco e genocidio armeno
di Giovanni Ricciardi
La «questione turca» suscita oggi in Europa un vasto dibattito, legato soprattutto alla richiesta di Ankara di entrare a far parte dell’Unione europea, cosa che suscita timori e perplessità in buona parte dell’opinione pubblica: timori che hanno probabilmente contribuito alla mancata approvazione da parte francese del Trattato costituzionale europeo.
Feb 25
Il «mito dell’Onu» e l’ideologia del multilateralismo
II «mito dell’Onu tende ad assegnare alla massima organizzazione internazionale un ruolo che ha dimostrato di non poter svolgere, cioè quello di garante della pace. Chi si appella a questo «mito», lo fa – più o meno consapevolmente – in funzione neutralistica e sulla base di un’incompleta valutazione dei dati reali dei problemi internazionali. Renzo Foa è condirettore della rivista Liberal ed editorialista del Giornale. Ha da poco pubblicato il libro In cattiva compagnia (Liberai edizioni).
di Renzo Foa
Feb 25
L’islam Wahabita
L’integralismo di Riyad alla conquista dell’Africa
Spregiudicato sul piano politico-finanziario, oscurantista su quello dottrinario, il wahabismo nasce come corrente islamica sunnita nel diciottesimo secolo ma si afferma soltanto nel Novecento, grazie all’appoggio delle grandi potenze occidentali alla monarchia saudita. Oggi si sta diffondendo in tutto il mondo musulmano. Ma deve anche fare i conti con le sue ali più estreme, da cui è nata la rete di Al Quaeda.
di Riccardo Cristiano
Feb 25
Made in Saudi Arabia

Wahhabismo o Arabia Saudista, quella che finanzia moschee, madrasse talebane, Al Quaida e “letteratura particolare” in Usa. Robert Spencer, direttore di “Jhad Watch” racconta a tempi del business del “problema musulmano”. (e dell’inchiostro invisibile che separa moderati e fondamentalisti)
di Marco Respinti
Feb 25
La figura del padre nella modernità
All’interno delle famiglie e nelle società liberaldemocratiche la figura del padre appare marginale, se non evanescente, per gli attacchi condotti contro di essa da correnti culturali nate e sviluppatesi negli ultimi due secoli, ma che, attraverso la pervasività dei media, influenzano tuttora costumi e stili di vita delle masse occidentali, in cui paradossalmente annidano i miti arcaici della sessualità indifferenziata.
Sulla scorta di un’esperienza che coniuga teoria e prassi Tony Anatrella, psicoterapeuta e specialista in psichiatria sociale, introduce alla conoscenza delle dinamiche familiari, al cui centro si situa la nozione di paternità, struttura psichica fondamentale perché i figli maturino uno sviluppo senza complessi narcisistici o edipici e siano educati a relazioni libere e responsabili.
A giudizio di Anatrella, sacerdote peraltro in Parigi, la crisi della famiglia – questione cruciale per l’antropologia dell’Occidente – non sta tanto nella mutata immagine paterna storicamente comprensibile, quanto piuttosto nella soppressione ideologica di ruoli e funzioni propri del padre e della madre, con effetti laceranti sull’intero tessuto sociale
di Tony Anatrella