La “Guerrilla” antinapoleonica

guerrilla_GoyaIl Timone n.71 marzo 2008

L’arroganza di napoleone incontrò la resistenza del popolo spagnolo. Nel 1880 inizia l’insorgenza spagnola, una delle tante che contribuirono a far fallire il dominio francese sull’Europa

di Alberto Leoni

Quando si pensa alla resistenza spagnola contro Napoleone è inevitabile ricordare alcune opere del celebre pittore Francisco José de Goya (1746-1828) come “II 3 maggio” o la serie di acquaforti note come “I disastri della guerra”, di una violenza e di una crudezza ancor oggi agghiaccianti. Il punto è che queste atrocità rispecchiano perfettamente quella che fu una guerra senza quartiere.

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Un Club poco raccomandabile

Club_RomaIl Timone n.74 giugno 2008

A 40 anni dalla fondazione si rilancia alla grande il Club di Roma, che chiama a raccolta tutto il movimento antinatalista mondiale. Con il pretesto dei cambiamenti climatici, in arrivo una nuova offensiva per il controllo delle nascite. Un promemoria per i docenti cattolici chiamati a collaborare

di Antonio Gaspari

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Pio XII e il Concilio Vaticano II

Pio XIIIl Timone n. 77
novembre 2008

Gigante della Chiesa. Che solo artificiosamente viene contrapposto ai suoi successori. Dividendo così la storia ecclesiastica recente in “pre” e “post” Concilio Vaticano II. Una divisione che potrà essere superata con | la beatificazione di Pio XII. Attesa da tanti nel mondo cattolico.

di don Nicola Bux

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Cultura

egemonia_culturaIl Timone n.69 gennaio 2008

Manca nel centrodestra (ma anche nella Chiesa, ed è per questo che ce ne occupiamo qui) un piano sistematico di riappropriazione della cultura; meglio, di liberazione da un’egemonia mediatica che occupa tutto, anche i rotocalchi, anche le riviste di divulgazione scientifica . Senza tale egemonia sui media, nota, ben diversi sarebbero gli equilibri politici in Italia (e non solo).

di Rino Cammilleri

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I nuovi inganni di Satana

Il Timone n.69 gennaio 2008

Vescovi del Triveneto creano una task force anti-Maligno di esorcisti, medici e psicologi. Così riaprono la riflessione sulla presenza del demonio nella nostra vita

Un tempo il diavolo ci voleva convincere di non esistere. Oggi fa retromarcia e ci fa credere che si manifesta, ma solo in fenomeni eclatanti (indemoniati, malocchio). In realtà la sua azione per conquistare le anime è continua e nascosta

di Vincenzo Sansonetti

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Una Costituzione senza Dio

costituzIl Timone n.76 settembre-ottobre 2008

La Carta del 1948 compie sessant’anni. Fu il prodotto del compromesso fra cultura cattolica, partiti marxisti e forze laiche. E porta con sé una colpa originale: non parla di Dio

La Costituzione della Repubblica italiana compie 60 anni. Era il primo gennaio del 1948 quando il testo fondamentale del nostro ordinamento entrava formalmente in vigore. La Costituzione era stata approvata pochi giorni prima, il 22 dicembre del ’47, con una maggioranza schiacciante, che sfiorava l’unanimità: 453 i voti favorevoli tra i membri dell’Assemblea costituente, soltanto 62 i contrari. Un risultato sorprendente, se si considera quale fosse la composizione di quell’organismo, eletto dagli italiani il 2 giugno del 1946.

Quei tedeschi che non volevano Hitler

rosa biancaIl Timone n.76 settembre-ottobre 2008

Non tutta la Germania parteggiò per Hitler. Fra chi si schierò contro ci furono ufficiali dell’esercito che organizzarono un attentato per eliminare il tiranno. Che però fallì e provocò una sanguinosa repressione

di Luciano Garibaldi

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Chierichette? Una pratica da scoraggiare

chierichetteIl Timone n.76 settembre-ottobre 2008

L’innovazione controproducente delle “ministranti femmine”, ministri straordinari dell’Eucaristia fuori controllo, I sacerdoti “attori”: Monsignor Malcolm Ranjith, segretario della Congregazione del Culto Divino, fotografa alcune diffuse derive liturgiche.

di Andrea Galli

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Le eredità della «Grande Guerra»

primo dopoguerraStudi Cattolici n.574 dicembre 2008

A novant’anni dalla fine della Prima guerra mondiale Nicola Guiso torna sul suo lascito storico, che appare complessivamente negativo per l’uomo e per le so­cietà del nostro tempo. Un lascito ben definito dagli storici, ma lontano e con­fuso nella memoria collettiva e nella sensibilità delle attuali generazioni, alle quali mancano dunque importanti riferimenti per capire meglio le radici e la na­tura di fenomeni che ancora oggi provocano angoscia e paura nel mondo.

di Nicola Guiso

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Dovuto a Solzenicyn

alexander_solzhenitsynStudi cattolici n. 572 ottobre 2008

di Vincenzo Sardelli

Nel 1931 il commediografo irlandese George Bernard Shaw, premio Nobel per la Letteratura, al rientro da un viaggio in Unione Sovietica, affermò che la Rivoluzione russa era stata calunniata, e che il comunismo poteva recare felicità e benessere (1). Egli ignorava che proprio in quegli anni, in seguito allo sterminio di tre milioni di kulak (i contadini ricchi) e alla carestia causata dalla scellerata politica di Stalin contro le coltivazioni private, sette milioni di persone stessero morendo di fame nelle campagne russe.Indirettamente, a distanza di molti anni, un altro scrittore, anch’egli premio Nobel, avrebbe risposto a Shaw con uno dei suoi sagaci aforismi: «Per noi in Russia il comunismo è un cane morto, mentre per molte persone in Occidente è ancora un Icone vivente». Si trattava di Aleksandr Solzenicyn, morto lo scorso 3 agosto, celebre per aver rivelato al mondo l’orrore dei Gulag, i campi di sterminio sovietici (2).

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