del 29 Aprile 1989
«Stiamo commemorando la rivoluzione della menzogna, del furto e del crimine»: così Pierre Chaunu liquida il bicentenario. Storico liberale e protestante, da tutti rispettato, ha portato alla luce la realtà di un misfatto «che ha scavato un abisso di due milioni di morti». Per Chaunu la rivoluzione francese non è stata l’avvio ma la negazione della modernità. «In Vandea il capitolo più orrendo. Fu un genocidio. Nessuna differenza con quanto farà Hitler con gli ebrei. Ma Hitler era più scaltro, e non fece trovare ordini scritti». In questa intervista una straordinaria lezione di una storia seppellita dalla falsità e dalla retorica.
di Antonio Socci