L’indifferenza del cristiano medio

Libertà e Persona  5 Ottobre 2025

di Gian Piero Bonfanti

La Chiesa è sempre stata più forte quando è stata perseguitata, mai quando è stata compiacente

Ven. Fulton Sheen

LA FEDE A COSTO ZERO

Anche in Italia il cristianesimo non è più a costo zero. Abbiamo goduto per diversi anni della possibilità di professare la nostra religione senza avere conseguenze e la nostra Fede, grazie anche a questo “rilassamento”, si è affievolita, stemperata. La nostra Chiesa si è chinata al mondo non essendo più quel sale della Terra che nostro Signore Gesù Cristo ci ricordava quando ammaestrava i suoi discepoli a Cafarnao. Oggi chi mette Dio al primo posto viene considerato “bigotto” e anacronistico, ed è per questo che la Chiesa spesso si conforma alla narrazione buonista ed atea, chinando il capo al modernismo, tradendo così le basi della nostra religione. Tutto questo accade per un semplice “adeguarsi ai tempi”, “non voler apparire bigotti e non avere conseguenze”, “vivere in pace col mondo, gettare i ponti e non erigere muri.”

CRISTIANI IN PERICOLO

Ci sono molti paesi tuttavia che hanno problemi di altra natura, ben più gravi, dove professare la religione cristiana è davvero rischioso a causa delle persecuzioni e delle discriminazioni. Quando in questi paesi un cristiano esce la mattina per recarsi al lavoro o a scuola, non ha la certezza di rientrare a casa la sera.

Secondo una ricerca di Porte aperte/Open doors un fedele su sette subisce discriminazioni, abusi, minacce, violenze a causa della propria fede. Si è registrato infatti un dato inquietante, ovvero che tra il primo ottobre 2023 e il 30 settembre 2024 il numero delle persecuzioni registrate a danno dei cristiani ha raggiunto l’assurda cifra di 380 milioni.

I 10 paesi dove maggiormente si riscontrano questi atti violenti e barbari sono nell’ordine: Corea del Nord, Somalia, Yemen, Libia, Sudan, Eritrea, Nigeria, Pakistan, Iran, Afghanistan.
Tuttavia persecuzioni ed atti crudeli ai danni dei cristiani si registrano anche in molti altri paesi e sembra che questo fenomeno sia inarrestabile, ma soprattutto invisibile agli occhi dell’ opinione pubblica.

Ci sono paesi dove la discriminazione raggiunge livelli altissimi e le persecuzioni sono terribili verso le minoranze religiose.

FEDE GRANITICA IN NIGERIA

Quanti hanno sentito parlare del massacro avvenuto a metà giugno 2025 nello stato di Benue, in Nigeria centrale?

Più di duecento persone, uomini, donne, bambini, intere famiglie cristiane, che avevano già perso tutto a causa dei continui conflitti e sfollamenti, sono state massacrate con una violenza cieca e sistematica nel villaggio di Yelwata, nella contea di Guma. Va ricordato che dal 2009 ad oggi i pastori musulmani Fulani spinti dalla desertificazione climatica hanno ucciso tra le tredicimila e diciannovemila persone innocenti. Le case sono state incendiate con le famiglie all’interno, i corpi sono stati ritrovati bruciati fino a renderli irriconoscibili. Bambini piccoli, donne anziane, uomini disarmati: nessuno è stato risparmiato. Tuttavia non sembra vi sia una indignazione generale ed una mobilitazione per portare aiuti e solidarietà a questo popolo martoriato!

DONNE COSTRETTE ALLA CONVERSIONE IN PAKISTAN

Un altro esempio è ciò che accade in Pakistan, dove il cristianesimo, secondo un censimento del 1998, risulta essere la più grande minoranza religiosa. Il numero totale dei cristiani pakistani secondo tali dati è di 2.092.902 pari all’1,58% dell’intera popolazione, divisi tra cattolici, protestanti e con una piccola parte di ortodossi. La regione con il maggior numero di cristiani è quella del Punjab, ma è proprio qui che si registrano i maggiori atti di violenza nei confronti dei cristiani, soprattutto verso donne e bambine, le quali subiscono violenze spesso non raccontate.

Secondo un rapporto del francescano padre Lazar Aslam la drammatica condizione delle donne Pakistane, in particolare delle ragazze cristiane, si pone in un contesto legale che raramente tutela le minoranze e la giustizia in questi casi è molto lenta, alle volte assente. Spesso quIndi ragazze e bambine cristiane vengono rapite, forzate alla conversione all’islam, stuprate ed alle volte uccise.

Ricordiamo Samiya di 17 anni che il 14 febbraio di quest’anno è uscita di casa per lavorare come domestica in un appartamento di Lahore, ed è stata ritrovata morta, vittima di uno stupro di gruppo.

Shifa, che a 14 anni, nel novembre 2023 venne rapita da un vicino di casa, fatta convertire forzatamente all’islam e data in sposa ad un uomo di 48 anni che successivamente l’ha ripudiata e riconsegnata al rapitore (ancora oggi non liberata).

Saba, 12 anni, rapita, convertita forzatamente e data in sposa nel 2023 ad un uomo molto più anziano, già sposato con due donne, poi liberata.

Yarusha, 13 anni, forzata alla conversione e costretta a sposare un uomo di 35 anni. Oggi il colpevole, seppur condannato è libero di non scontare la pena.

Asma, 20 anni, violentata da quattro uomini in un’ auto che hanno anche filmato l’abuso per minacciarla e ricattarla.

Shumaila, aggredita da uomini armati il 25 marzo di quest’anno mentre viaggiava in moto insieme al marito: dopo aver scoperto che la coppia era cristiana la banda armata ha picchiato l’uomo ed ha violentato la donna.

Sheeza Bibi, 21 anni, stuprata da tre uomini davanti agli occhi della figlia di 3 anni. I tre, il datore di lavoro di suo marito con due complici, sembra che stiano offrendo dei soldi per affossare la storia.

Minahil, di soli 6 anni, violentata il 31 ottobre 2024 nella Asan School System da Muhammad Hassan, un dipendente dell’istituto, caso ancora irrisolto.

CONDANNATI AL CARCERE IN IRAN

E non dimentichiamoci delle condanne subite dai cristiani convertiti in Iran: il 17 settembre scorso la Corte d’Appello di Teheran ha confermato le condanne ad un totale di oltre 41 anni di reclusione per 5 iraniani convertiti al cristianesimo (circa 8 anni a testa). La loro colpa? Professare la Fede cristiana o essersi convertiti abbandonando l’Islam.

L’OPINIONE PUBBLICA CIECA E MANIPOLATA

Ma la lista è lunga e gli atti, quelli denunciati, sono di una brutalità e di una crudeltà inaudita e raccapricciante, ed anche in questo caso siamo troppo distratti o “lontani” per interessarci di quello che sta accadendo ai fratelli nella Fede di altri paesi. Tantomeno chi dice di battersi per i diritti delle donne sembra particolarmente sensibilizzato e coinvolto.

L’opinione pubblica è attratta da ciò che ci viene elargito pretestuosamente dalle fonti ufficiali di informazione, così assistiamo quotidianamente impietriti a rivolte popolari atte a fermare il paese nel nome di ideologie mascherate da buonismo ma di fronte a queste barbarie esiste un’indifferenza disarmante.

Oggi lo scacchiere mondiale è molto complesso e, prima di fare rivolte popolari per qualcosa che non comprendiamo bene, dovremmo attivarci per chi ci è “vicino” nella Fede (il nostro prossimo).