La trappola: oltre Via Rasella

Il Borghese quindicinale n. 16 – 15 maggio 2024

Il ruolo di Togliatti, la fine di Bandiera Rossa

di Giuseppe Brienza

 Il nuovo libro del giornalista Mediaset Pierangelo Maurizio La trappola. Oltre Via Rasella affronta uno dei fatti storici più discussi della Resistenza rossa e del comunismo italiano nel cruciale torno di anni che va dal 1943 alla fine del secondo conflitto mondiale.

In pratica dalle sue ultime ricerche emerge che dopo l’attentato dei “Gruppi di Azione Patriottica” (Gap) a Roma e la rappresaglia nazista alle Fosse Ardeatine del 23 e 24 marzo 1944 i comunisti stavano preparando una seconda strage, ora ricostruita grazie a due eccezionali interviste. Come un’onda d’urto, insomma, gli effetti dei due eccidi che hanno insanguinato la Capitale nel ’44 erano destinati a propagarsi nei mesi successivi, cercando di cambiare una volta per tutte gli equilibri politici della nascente Repubblica “nata dalla Resistenza”.

via Rasella a Roma dopo l’attentato

Palmiro Togliatti (1893-1964), l’allora leader indiscusso del Partito comunista d’Italia (PCI) con cittadinanza sovietica fin dal 1930, non appena rientrato da Mosca 5 mesi prima della firma dell’armistizio di Cassibile (3 settembre 1943), assunse come noto il ruolo di “arbitro” dei partiti ricostituiti e sostenuti dagli Alleati angloamericani in quanto emissario di Stalin nel nostro Paese.

Un report segreto conferma come l’obiettivo del PCI fosse allora non solo l’eliminazione degli esponenti anticomunisti del movimento di Liberazione ma anche la distruzione dei “nemici interni”, come ad esempio i partigiani di Bandiera Rossa, l’organizzazione “eretica” del marxismo che si professava tanto antifascista quanto antistalinista e di cui dopo l’azzeramento dei vertici si cancellerà anche ogni memoria nel dopoguerra.

Non è certo un caso che il capopartigiano di Bandiera rossa Antonio Chiaretti risulti anche anagraficamente dagli atti del Comune di Roma deceduto per «scoppio di bomba» vicino a Via Rasella proprio in quel maledetto 23 marzo 1944.

Palmiro Togliatti

Documenti del tutto inediti reperiti da Maurizio e provenienti da archivi stranieri gettano finalmente luce anche su altre vicende di quella primavera di sangue: il sacrificio del giovane Ufficiale dell’Esercito italiano e della Pubblica Sicurezza Maurizio Giglio (1920-1944), l’uccisione a Roma il 5 giugno 1944 del sottotenente della Guardia di Finanza Giorgio Barbarisi e, infine, il linciaggio “pilotato” dai comunisti del testimone scomodo Donato Carretta (1891-1944), direttore durante la guerra del carcere di Regina Coeli.

Sullo sfondo gli inquietanti interrogativi: chi ha dato l’ordine per l’eccidio di Via Rasella? Com’è stata fabbricata la lista delle vittime sterminate alle Fosse Ardeatine? In definitiva: perché giustamente si ricordano le vittime dirette delle Fosse Ardeatine e ci si dimentica sempre delle vittime indirette, diciamo così, di via Rasella?

targa ricordo alle Fosse Ardeatine

Pierangelo Maurizio è da quasi 30 anni che conduce coraggiosamente inchieste su questi episodi di “storia negata” e tra mille difficoltà sta pubblicando articoli e saggi nei quali compendia i risultati delle sue ricerche sul cruciale triennio 1943-45. Sulla base della documentazione da lui riportata e pubblicata non è difficile condividere, fra l’altro, la convinzione che la storia che parte dall’attentato di via Rasella e arriva alle Fosse Ardeatine e al 25 aprile 1945 sia ancora tutta da scrivere.

Siamo solo all’inizio di questa meritoria opera di revisione, a dispetto delle tante certezze che continuano a essere sbandierate dalla narrazione degli eredi del PCI. Come invocato durante i giorni dell’80° anniversario dell’eccidio da Liana Gigliozzi, figlia del barista di via Rasella trucidato alle Ardeatine: «Chi ha ancora paura dei fantasmi di via Rasella?»

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Pierangelo Maurizio La trappola-Oltre Via Rasella. Il ruolo di Togliatti, la fine di Bandiera Rossa. La verità dalle “carte americane” Maurizio EdizioniRoma 2024; pp. 144, € 22

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