Droga, la relazione annuale

Abstract: Droga, la relazione annuale 2023 fornisce un quadro il più accurato possibile del fenomeno delle tossicodipendenze . La relazione è stata inviata al Parlamento dal Sottosegretario Alfredo Mantovano, il quale ha sottolineato  un concetto fondamentale nella lotta alle dipendenze e cioè che la sfida veramente cruciale è quelle educativa.

Centro Studi Rosario Livatino24 Luglio 2023

Droga: i dati della relazione annuale 2023

La Relazione Annuale sul fenomeno delle tossicodipendenze 2023 è stata inviata al Parlamento dal Sottosegretario Alfredo Mantovano. Questa relazione è la principale fonte informativa nazionale del Dipartimento per le Politiche Antidroga ed è prevista dal DPR 309/90. I dati utilizzati per la relazione provengono da diverse fonti, tra cui amministrazioni centrali, periferiche, centri di ricerca e enti del privato sociale competenti in materia. Lo scopo principale della Relazione è fornire un quadro il più accurato possibile del fenomeno delle tossicodipendenze al fine di guidare gli interventi pubblici in questo settore. Il rapporto mira a rappresentare in modo completo e aderente alla situazione attuale il problema delle tossicodipendenze. Inoltre, si prevede un adeguamento nella raccolta dei dati per renderne l’aggiornamento ancora più puntuale dal prossimo anno. Questo adeguamento comprenderà anche altre forme di dipendenze, come quelle comportamentali, al fine di fornire una visione più completa e aggiornata della situazione delle dipendenze nel paese.

Alfredo Mantovano Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri, con delega di funzioni in materia di politiche antidroga ha evidenziato preliminarmente come sia fondamentale per una piena consapevolezza del fenomeno nella lotta alla droga una corretta informazione specie tra gli adolescenti.

Oggi circolano più stupefacenti rispetto a qualche anno fa e lo attestano i dati ufficiali, aggiornati del Dipartimento antidroga della Presidenza del Consiglio, nella relazione che tra qualche giorno sarà inviata ai presidenti delle Camere.

Ci sono tra le centinaia di pagine due dati molti significativi: nel 2022, 4 milioni e novecento mila persone hanno fatto uso di almeno una sostanza stupefacente (il dieci per cento della popolazione italiana) tra loro ci sono persone che guidano veicoli e che svolgono attività lavorative importanti e cruciali per la vita del Paese.

Sempre nel 2022 vi è stato un aumento di consumo tra gli studenti: sono poco meno di un milione i ragazzi tra i 15 e i 19 anni (il quaranta per cento del totale per la loro fascia di età) che riferiscono di aver consumato droga almeno una volta nella propria vita, 120.000 (quasi il cinque per cento) hanno riferito di aver usato venti o più volte la cannabis nel mese precedente alla domanda che è stata loro rivolta.

Il messaggio pertanto che parte dal convegno è che c’è un mondo che non si rassegna, un mondo fatto di giovani, di famiglie, di personaggi del mondo dello spettacolo, un mondo che vede al suo fianco le istituzioni che mette in comune le esperienze maturate sul campo per circoscrivere il più possibile questa deriva e per invertire la rotta: comunità, sert, regioni, professioni a vario titolo coinvolte (psichiatri, psicologi, medici di ogni specializzazione).

Come spiega Alfredo Mantovano dall’ avvio dell’attività di questo governo c’è stata la volontà di rendere questa condivisione effettiva e concreta con incontri periodici e tavoli tecnici per entrare nel dettaglio e trovare le soluzioni ad ogni tipo di dipendenza. Il sottosegretario sottolinea che bisogna, a tal proposito, ampliare le competenze del dipartimento politiche anti droga ricomprendendo tutti i tipi di dipendenza.

Tutto questo è possibile avviando un percorso per l’autonomia e consistenza delle risorse che sono dedicate al settore con l’istituzione di un fondo nazionale per la lotta alle dipendenze patologiche, atteso che il fondo nazionale per le politiche antidroga, istituito all’ circa un decennio fa, è stato poi fatto confluire in un fondo più ampio, invece-ribadisce Mantovano- è necessario che ci sia una gestione autonoma.

A novembre del 2021 a Genova si è tenuta la conferenza nazionale sulle dipendenze che secondo il testo unico sulle droghe dovrebbe tenersi ogni tre anni, quella immediatamente antecedente si era svolta tredici anni prima a conferma della disattenzione generale delle istituzioni.

Urge, pertanto, calendarizzare una nuova conferenza per porre al centro del dibattito politico e culturale la questione fondamentale che non è la sostanza ma la persona finalmente posta al centro nell’ interlocuzione.

In particolare- continua Mantovano- col ministro della Salute è stato posto l’accento sul diritto di scelta: non è possibile che se un paziente intende sottoporsi a una cura ha la possibilità di farlo in ogni zona del territorio nazionale e poi per chi invece intende affrontare un percorso di recupero dalla tossicodipendenza si venga vincolati al territorio dove risiede quando la varietà degli approcci al recupero può far preferire una soluzione più adeguata

.Mantovano conclude affermando un concetto fondamentale nella lotta alle dipendenze e cioè che la sfida veramente cruciale è quelle educativa.

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