Avvenire 3 dicembre 2003di Daniela Pizzagalli
Se può esistere una classifica degli orrori, verrebbe da pensare che la prigionia nei campi d’internamento staliniani abbia comportato sofferenze ancora più terribili di quelle dei lager nazisti, perché le vittime, in larga maggioranza comunisti convinti, essendo incapaci di considerare ingusti i tribunali rivoluzionari, aggiungevano al tormento della pena l’angoscia di chi sa quali equivoci o addirittura proprie colpe involontarie come causa delle loro condanne.

Famiglia Cristiana. anno LXXIV, n.40,


da “Una voce grida…!“, n.7 giugno 1998
Articolo pubblicato su Il Secolo d’Italia
Articolo pubblicato su Il Giornale 


