Unità d’Italia: processo ai piemontesi

Articolo pubblicato su Avvenire il 6 agosto 2000

di Maurizio Blondet

Patrick Keyes O’Clery, irlandese, aveva 18 anni quando nel 1867 si arruolò tra gli Zuavi per difendere il Papa: partecipò alla battaglia di Mentana dall’altra parte, ossia contro i garibaldini. A 21 anni, nel 1870, è nel selvaggio West americano a caccia di bisonti. Ma appreso che l’esercito italiano si prepara a invadere lo Stato Pontificio, torna a precipizio: il 17 settembre ’70 è a Roma di nuovo.

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Plebisciti: solo una bella parola

plebiscitoPubblicato su il Timone n. 28, Novembre/Dicembre 2003

1860: plebisciti indetti in mezza Italia per manifestare la volontà popolare di annessione al Piemonte. L’allora capo della polizia politica confessa la falsificazione dei risultati. Minaccia di morte ai tipografi che avessero stampate le schede contrarie all’annessione. Una vera truffa.

di Angela Pellicciari

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L’oro di Napoli fu il portafoglio dell’Italia unitaria

Reali_finanzePubblicato su Il Tempo del 23 ottobre 1998

Al di là dell’oleografia risorgimentale e dei luoghi comuni di comodo, il Nord trasse linfa vitale e coraggio dai 443 milioni nelle casse del Sud

di Carlo De Risio

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Bezzecca, i tanti misfatti di Garibaldi

Bezzecca

Bezzecca, rievocazione storica

Pubblicato su Avvenire

martedì 12 luglio 2005

CONTROSTORIA

Nel 1866 le Camicie rosse si distinsero per i loro eccessi, le distruzioni e lo spirito irreligioso La popolazione locale li accolse con ostilità, stigmatizzando danni, razzie e atti blasfemi

di Pierangelo Giovanetti

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Giuseppe Garibaldi? Era l’eroe dei tre mondi

Garibaldi

Garibaldi in Sudamerica

Articolo pubblicato su Il Giornale di mercoledì 17 ottobre 2001

Non solo massone, non solo avventuriero ma anche esoterista. Un libro svela le passioni garibaldesche per l’esoterismo, vizietto assai diffuso nell’italietta del risorgimento “illuminato”

di Diego Gabutti

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Il mito di Garibaldi

GaribaldiArticolo pubblicato su Cristianità n. 313 del 2002

di Giuseppe Bonvegna

Francesco Pappalardo, napoletano, consigliere parlamentare presso il Senato della Repubblica, militante di Alleanza Cattolica e direttore dell’Istituto per la Dottrina e l’Informazione Sociale, di Roma, è autore dell’opera Perché briganti. La guerriglia legittimista e il brigantaggio nel Mezzogiorno d’Italia dopo l’Unità (1860-1870) e, con Oscar Sanguinetti, di Insorgenti e sanfedisti: dalla parte del popolo. Storia e ragioni delle Insorgenze anti-napoleoniche in Italia (entrambe edite da Tekna, Potenza 2000; cfr. la mia recensione in Cristianità, anno XXIX, n. 306, luglio-agosto 2001, pp. 21-24).

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Don Bosco e la persecuzione risorgimentale

don BoscoArticolo pubblicato su Il Timone – n. 5 Gennaio/Febbraio 2000

Pubblichiamo il testo della conversazione che Gianpaolo Barra, direttore de “Il Timone”, ha tenuto a Radio Maria giovedì 23 novembre 1999, durante la “Serata Sacerdotale”, condotta da don Tino Rolfi. Conserviamo lo stile colloquiale e la divisione in paragrafi numerati, utilizzata per i suoi appunti dall’ autore.

di Gianpaolo Barra

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Come fu fatta l’unità della nazione

O’Clery_coverIl Corriere del Sud N.3/2001 – ANNO X – 1 Febbraio/15 Febbraio

di Domenico Bonvegna

Gli italiani leggono poco ma si appassionano alle dispute storiche, in particolare alla storia del Risorgimento. Il 2000 ha visto numerose polemiche e discussioni in merito al cosiddetto revisionismo storico con particolare riguardo alla nascita dell’unità d’Italia, toccando il massimo della rissosità in occasione della beatificazione di Papa Pio IX.

Qualche mese prima la casa editrice Ares di Milano pubblicava il volume di Patrick Keyes O’Clery, “La Rivoluzione Italiana”, un corposo scritto di ben 780 pagine, in realtà si tratta della fusione di due libri. Il primo mai tradotto in Italia, scritto nel 1875, sotto il titolo The Revolution of barricades, costituisce un’ampia rivisitazione della storia italiana a partire dalla Rivoluzione Francese, fino ai moti del 48, con particolare riguardo alla storia dei Papi che hanno contribuito a costruire la nazione italiana e soprattutto l’Europa cristiana.

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Chi ha “fatto gli italiani” dopo i guasti dell’unità (titolo redazionale)

Tommaseo_coverRubrica VIVAIO (375) pubblicata su Avvenire
11 ottobre 1990

di Vittorio Messori

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Cavour: un perfetto moralista

CavourPubblicato su Il Timone del febbraio 2004

di Angela Pellicciari

Tracciare in poche righe il ritratto dell’unico vero “padre della patria” (per usare la retorica Risorgimentale) non è impresa facile. Cosmopolita, ricchissimo, privo di scrupoli, astuto, intelligente, arrogante, accentratore, questo (e molto altro ovviamente) è Camillo Benso conte di Cavour. Quel che è certo è che, senza di lui, il Regno d’Italia non sarebbe nato.

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