Il Codice da Vinci non è solo un film desolante. Non è solo una rimessa in gioco puerile – il Cristo e sua moglie hanno una figlia – del testo delle Scritture. È qualcosa di più, e di peggio, della truffa intellettuale denunciata qui e là da giornalisti che si sono presi la briga di sbrogliare, nel guazzabuglio di quelli che ci sono presentati come «i fatti», la parte di documento e quella di fantasia. È un film che, puntando senza dirlo su alcuni fra i temi più ambigui dell’immaginario politico contemporaneo, flirta anche con il peggio.
di Bernard-Henri Lévy
(traduzione di Daniela Maggioni)

Lettera di sua santità Benedetto XVI ai partecipanti alla dodicesima sessione plenaria della pontificia accademia delle scienze sociali
Il Foglio 10 maggio 2006
Studi Cattolici n.543 maggio 2006
Il Timone n.52 aprile 2006

ACNews 20 maggio 2006


