di Gerald O’Collins s.j.
Dalla sua uscita, tre anni fa, Il Codice da Vinci, giallo a sfondo religioso-esoterico di Dan Brown, ha avuto un successo clamoroso. Sul grande schermo è appena arrivata anche la sua versione cinematografica (1). È un romanzo giallo dal ritmo veloce e dall’intreccio senza spessore ma capace di avvincere il grande pubblico. Non sono certo le sue modeste qualità letterarie che gli hanno conferito notorietà, ma gli argomenti in esso trattati e, in particolare, il suo attacco al cristianesimo, sferrato in forma di fiction grazie a precise falsificazioni storiche.



Studi Cattolici n. 543 maggio 2006


Omelia del Papa nell’Incontro con i nuovi Movimenti e Comunità 


