Leader Curdo: I fondamentalisti non vogliono che l’Iraq rinasca

www.asianews.it/ 2 Marzo 2004

Intervista esclusiva a Sivan Barazani sugli eccidi di Karbala e Baghdad . Un appello anche all’Occidente: “L’Italia ed altri paesi, hanno il dovere di intervenire, se non vogliono il terrorismo a casa loro. È una lotta dell’umanità contro l’oscurantismo”.

di Pierre Balanian

 

Parigi (AsiaNews) – Il tragico bilancio dell’eccidio contro gli sciiti a Karbala e a Baghdad cresce di ora in ora. Nel tardo pomeriggio erano contati 140 morti e oltre 400 feriti. Tutti erano persone pacifiche che si erano recate in pellegrinaggio ai luoghi sacri dell’islam sciita per celebrare la ricorrenza dell’assassinio dei nipoti del Profeta.

Gli ospedali di Karbala sono sovraffollati e nel caos; è difficile riconoscere i morti decapitati; le moschee hanno lanciato appelli per la raccolta di sangue. AsiaNews ha intervistato il nipote di Massoud Barazani, Sivan Barazani, sunnita, rappresentante a Parigi del Partito Democratico del Kurdistan per chiedere il senso di questi nuovi attacchi.

Che cosa sta succedendo in Iraq, prima hanno ucciso i curdi ora gli sciiti?

L’Iraq è stato per lunghi anni una mucca da mungere per tutti. Il Regime aveva comperato molte coscienze. Oggi apparentemente, questi non riescono a concepire l’idea che gli iracheni possono vivere e possono ricostruire il paese. Qualunque demente che ha voglia di immolarsi, o soffre del mal di vivere, viene spedito in Iraq per trasformarsi in una bomba umana contro gli iracheni. Di recente, è stata intercettata una lettera scritta da Abu Mus’ab al Zarqawi, il capo di Al-Qaeda, in Iraq, che preannunciava attentati del genere per seminare zizzania fra sciiti e sunniti in Iraq.

Oggi è un giorno sacro per i musulmani ( festa di Ashura- ndr), un giorno di lutto per i nipoti del Profeta assassinati a Karbala. Hanno scelto proprio questo giorno per attaccare milioni di pellegrini e dei civili innocenti.

A che pro ?

La lettera di Zarqawi riferiva nero su bianco che bisognava attaccare gli sciiti per scatenare una guerra civile in Iraq. Ma gli iracheni sanno bene chi compie questi attacchi e per quale motivo vengono attaccati. Sanno bene che non sono i sunniti iracheni che compiono questi attentati e che finora tutti i Kamikaze erano dei cittadini arabi non iracheni.

Ma a che serve scatenare una guerra civile inter-irachena?

Il loro interesse è destabilizzare l’Iraq. La guerra civile porta alla destabilizzazione per lunghi anni. Prima vi era un regime che aiutava i destabilizzatori, ma non aiutava il suo popolo. Un giudice all’epoca di Saddam Hussein guadagnava 3 dollari al mese…Essi [i destabilizzatori – ndr] non riescono a concepire che gli irakeni possano finalmente vivere come tutti gli altri. E’ inconcepibile venire dallo Yemen o da un altro paese straniero per scagliarsi contro i sopravvissuti di un regime. Criticano la cosiddetta “occupazione americana” ma se la prendono con il popolo iracheno e non con i soldati americani. Gli americani sono venuti, hanno liberato l’Iraq dalla dittatura e andranno via dopo un po’ di tempo.

Al-Qaeda basa la sua ideologia terroristica su concetti religiosi, non è contraddittorio attaccare i luoghi sacri della propria religione?

Questa tendenza dell’Islam che si autodefinisce musulmana, è stata sempre violenta verso l’Islam. Nel XIII° sec. hanno distrutto le città di Najaf e Karbala (centri sacri sciiti – ndr). Hanno una visione ristretta dell’ Islam, che in realtà non è mai esistito e non esiste. Questo integralismo vi è sempre stato. L’integralismo della peggiore specie è quello che si suicida uccidendo anche gli altri.

Questi attentati possono in qualche modo esasperare i governi della comunità internazionale decisi ad aiutare l’Iraq?

Questa è una lotta dell’umanità contro l’oscurantismo. So che l’Italia sta discutendo questi giorni del proprio ruolo in Iraq. Se L’Italia se ne va oggi dall’Iraq, è come dire ai terroristi: avete vinto voi. A questo punto potete fare quel che volete e un indomani verranno a Roma per attaccare Roma. E’ esattamente quel che pensavano gli americani con la teoria dell’isolazionismo. L’idea errata di pensare di essere al riparo, lontani dietro gli oceani. L’esperienza ha dimostrato a che cosa porta non intervenire in altre regioni.

Se dopo il ritiro sovietico ci fosse stato un governo stabile in Afghanistan, non ci sarebbero stati tutti questi malati mentali, gente convinta di uccidere il prossimo in nome di non so quale principio. L’unico principio deve essere quello di salvare le vite umane, colui che salva una sola persona salva l’umanità intera. Per le religioni monoteiste colui che uccide una sola anima è come se avesse ucciso l’umanità intera. In Iraq vengono uccise centinaia di civili innocenti. L’Italia ha un dovere morale come tutti gli altri paesi nella lotta per sconfiggere questo flagello.