Il Corriere del Sud 29 Agosto 2025
di Andrea Bartelloni
Nassir Ghaemi è presidente della Società di psichiatria del Massachusetts ed è stato a capo del Comitato “No agli allucinogeni” del referendum, che, nel novembre scorso ne chiedeva la depenalizzazione proprio in Massachusetts. Comitato che ha vinto col 57% dei voti nonostante la presenza di città come Boston e Cambridge, grazie all’America quella più profonda e meno ideologizzata.
Ghaemi che, fra l’altro, si è speso molto anche per l’uso del termine “allucinogeno” invece che “psichedelico” è in prima linea contro le organizzazioni che si battono per “Psichedelici per tutti” con il fine di “liberarsi dell’establishment medico; lasciare che le persone usino gli psichedelici come preferiscono, con accanto persone che non siano medici e che siano, anche a loro, favorevoli agli psichedelici”.
Il pensiero di Ghaemi è molto importante in un momento in cui sembra che gli allucinogeni possano essere la panacea di tutti i mali. Addirittura, in un recente Panel di esperti della Food and Drugs Administration (FDA) dedicato agli antidepressivi in gravidanza, lo psicofarmacologo David Healy con accanto il capo dell’FDA, Marty Makary, ha parlato dell’LSD in contrapposizione ai classici antidepressivi: LSD (allucinogeno) che “apre le porte della percezione”, come diceva Aldous Huxley, antidepressivi classici che darebbero, secondo Heally, una sorta di anestesia delle emozioni e dei sensi. Commento quantomeno “curioso” e non richiesto. Per questo, per la piega che stanno prendendo autorevoli esperti legati all’amministrazione Trump è importante l’appello di Ghaemi che riproduciamo qui di seguito in una nostra traduzione.
Pseudoscienza e clamore “psichedelico”
Nassir Ghaemi
The Psychiatry Letter, 18 febbraio 2025
https://ghaemi.substack.com/p/pseudoscience-and-psychedelic-hype
I recenti dibattiti elettorali in Massachusetts sugli allucinogeni (i cosiddetti psichedelici) mi hanno sollevato la questione della pseudoscienza e della propaganda in psichiatria. Il grande fondatore della medicina scientifica moderna, William Osler, una volta toccò questo punto: “Con il pubblico, disse, un pizzico di sciocchezza è spesso necessario”.
Spesso c’è molto di più di un pizzico di sciocchezza.
Ad esempio, la rivista Boston Magazine ha pubblicato un importante articolo nel gennaio 2024 su come gli allucinogeni avrebbero salvato il mondo (“Dentro la rivoluzione psichedelica di Boston“), con alcuni servizi fotografici impressionanti: una celebrità nella sua elegante casa, un attivista nazionale nella sua abitazione locale, uno psichiatra “esperto” di allucinogeni in calzini con lo sguardo perso nel vuoto.
Un sacco di sciocchezze.
Naturalmente i sostenitori degli allucinogeni sostenevano che questi agenti fossero migliori del pane a fette. Ma anche coloro che si opponevano alla questione del referendum spesso affermavano cose del tipo: gli allucinogeni hanno un grande potenziale; potrebbero rivelarsi molto efficaci per vari scopi.
Tutti erano entusiasti.
Ma è bene fermarsi un attimo e porsi alcune domande sull’entusiasmo. Il mio amico, lo psicologo Donald Meichenbaum di Chicago, è uno dei fondatori della terapia cognitivo-comportamentale. È attivo nel campo della psicologia dagli anni ’50. Alcuni anni fa ha pubblicato un articolo con il mio amico Scott Lilienfeld, della Emory University, intitolato “Come individuare l’hype (imbroglio, esagerazione, NdT) nel campo della psicoterapia: una checklist di 19 elementi“.
Un elenco parziale della loro checklist “Hype” include:
“Notevole esagerazione delle affermazioni sull’efficacia del trattamento”
“Trasmissione di aspettative potenti e infondate”
“Eccessivo ricorso ad autorità o ‘guru'”
“Forte affidamento sulle approvazioni di presunti esperti”
“Estensivo uso di ‘psico-parole’ “
“Uso estensivo di ‘neurobabble’ (uso eccessivo e spesso improprio del linguaggio e dei concetti neuroscientifici nella cultura popolare e nei media, NdT)”
“Tendenza dei sostenitori a essere difensivi e a respingere i critici…”
“Ampio affidamento su prove aneddotiche”
Questi elementi caratterizzano i sostenitori degli allucinogeni. Queste droghe hanno un grande potenziale e c’è molto entusiasmo, ma quando si guardano i fatti, la storia cambia. Ad esempio, l’agente più studiato negli studi randomizzati, la psilocibina, ha dimostrato di avere un’efficacia clinica simile agli inibitori standard della ricaptazione della serotonina. La differenza di entità dell’effetto tra questi agenti è minima e non clinicamente significativa.
I sostenitori affermano che la psilocibina sarebbe “trasformativa” per la depressione resistente al trattamento, mentre non si è dimostrata migliore dei farmaci già disponibili. I sostenitori del quesito elettorale si sono concentrati sul DPTS (Disturbo Post Traumatico da Stress), ma non esiste un singolo studio clinico randomizzato controllato (RCT) sulla psilocibina nel DPTS. Non l’hanno mai menzionato.
Esiste uno studio clinico randomizzato controllato (RCT) sull’MDMA nel PTSD, ma i suoi risultati non sono così semplicemente benefici come si dice. Viene citato il 90% di beneficio con l’MDMA, ma il 70% di beneficio che si ottiene con il placebo di solito non viene dichiarato. Questo articolo, ampiamente citato, ha rilevanza per tutta la psichiatria, come gli allucinogeni. Certo, la psicoterapia è famosa per la sua pubblicità: letteralmente migliaia di versioni di psicoterapia vengono promosse per ogni tipo di utilizzo. Alcune possono funzionare, ma tutte affermano di funzionare. Come si fa a capirlo? La risposta breve è la scienza, ma sappiamo tutti che ci sono molte sfumature in questa risposta. La risposta più lunga non è solo applicare la scienza, ma scovare la pseudoscienza.
Concentriamoci lì.
La pseudoscienza, secondo una definizione classica del fisico Richard Feynman, si verifica quando si utilizzano metodi scientifici superficiali – criteri di inclusione ed esclusione, diagrammi a foresta, odds ratio con intervalli di confidenza – ma l’essenza della scienza viene trascurata. L’essenza della scienza non risiede nei vari metodi sperimentali utilizzati, ma piuttosto in una mentalità scientifica.
Tale mentalità implica lo sforzo di confutare le proprie idee, non semplicemente di trovare e distorcere i dati per supportarle. Feynman insegnava che questo atteggiamento scientifico, molto difficile da raggiungere, implica l’essere rigorosamente onesti con sé stessi e, non ingannando sé stessi, non si ingannano gli altri. La maggior parte delle persone non sono scienziati; persino la maggior parte dei medici tecnicamente non è scienziata nel senso di essere essa stessa ricercatrice; quindi, potrebbe non avere una mentalità scientifica al livello proposto da Feynman.
Questo è certamente il caso di molti “esperti” di allucinogeni, la cui apparente scienza è pseudoscienza, non per i loro metodi, ma per i loro atteggiamenti. Gli pseudoscienziati ingannano sé stessi, aderendo a un insieme di convinzioni immutabili. Poi possono ingannare onestamente, basandosi sul proprio autoinganno.
L’autoinganno è una precondizione per l’inganno. La scienza è un compito molto più arduo della pseudoscienza, così come confutare le proprie convinzioni è molto più arduo che confermarle. Ecco perché la scienza è difficile e molti articoli scientifici pubblicati sono fuorvianti. Perché i ricercatori si dedicano alla pseudoscienza? Il loro lavoro non è “ricerca” nel senso di nuova conoscenza. È attivismo sociale mascherato da scienza. Usano le riviste scientifiche come strumento di pubbliche relazioni, fornendo una patina di rispettabilità a una propaganda esplicita basata sulle opinioni su internet e sui social media.
Gli esperti di pseudoscienza degli allucinogeni non sarebbero certamente d’accordo, il che dimostra la mia tesi. Credono di impegnarsi nella scienza quando in realtà fanno l’esatto opposto della scienza. La saggezza di Feynman va ripetuta: la pseudoscienza è presente quando si usano le tecniche superficiali della scienza, come la meta-analisi o gli studi randomizzati, per supportare le proprie convinzioni, piuttosto che cercare di confutarle.
Gli pseudoscienziati prima ingannano sé stessi, poi impongono con convinzione le loro false convinzioni agli altri. Non si lasceranno convincere. Qualsiasi critica non mira a fargli cambiare idea; deve essere rivolta alla comunità più ampia per evitare che venga fuorviata dagli esperti di pseudoscienza. Non è un compito facile. Non porta a foto scintillanti in calzini sulle riviste o a servizi fotografici con celebrità. Non soddisfa il criterio dell’uomo che morde un cane per la copertura mediatica dei giornali.
È semplicemente scienza: onesta, silenziosa, ostinata. Riluttante ad accettare sciocchezze.
La pseudoscienza è rumorosa; la scienza sussurra.






