Libertà e Persona 30 Aprile 2025
Boom di fede tra i giovani! Strano,
il cristianesimo non stava morendo secondo il mondo?
Che cosa sta succedendo? In Francia c’è un boom di neo-battezzati, giovani e adulti. In diverse chiese europee i ragazzi stanno chiedendo ai sacerdoti di rimettere al centro l’adorazione e la catechesi.
A Roma il sottoscritto ho conosciuto, solo nell’ultimo anno, tanti ragazzi convertiti da poco al cattolicesimo e alcuni di essi lo devono a chi evangelizza anche per mezzo dei social.
Cosa ci sta dicendo Dio? Come mai nel bel mezzo della crisi di fede, dove viene sempre annunciato il tramonto del cristianesimo, ritenuto “anacronistico” (da duemila anni) i giovani rispondono “al contrario”?
Primo, perché la grazia divina è sempre al lavoro per entrare nei nostri cuori e trasformarli: “Il Padre mio opera sempre e anch’io opero” dice Gesù.
Secondo, perchè i giovani, sempre sottostimati e “sfruttati” dal mondo, non si bevono facilmente le propagande ideologiche anti-cristiane, woke, gender ..etc… Sono intelligenti. Sono profondi e hanno un potenziale inespresso. Sono Ferrari parcheggiate e lo Spirito le vuole riaccendere tra i circuiti della Chiesa.
I giovani hanno sete. Hanno sete di Dio e forse non lo sanno nemmeno.
Ed i colpevoli a volte siamo noi, che rispondiamo offrendo loro una fede annacquata, mischiata con le cose del mondo, perché abbiamo paura che, non facendo così, “non si avvicinano”, illudendoci che vestendoci anche noi di mondanità, li recupereremo perché così ci saremo “incarnati”.
Errore madornale.
La traduzione vitale dell’incarnazione suppone l’essere sé stessi secondo Dio.
È questo che attrae.
I giovani alla ricerca di Dio più di quello che pensiamo e non saranno tre canzonette strimpellate a mo’ di discoteca a farli ricredere sulla Chiesa. Che poi Dio nella Sua onnipotenza e Misericordia possa trarre anche dai contesti più assurdi l’occasione per parlare loro, è vero, ma di fondo c’è questo: c’è che i giovani vogliono guardarsi dentro, vogliono Dio e lo gridano dai microfoni della storia e non sanno come fare.
Ben vengano quei sacerdoti, radicali e zelanti, come anche tutti gli altri evangelizzatori, che rimettono al centro Gesù Cristo e affidano a Lui la pesca miracolosa. Solo quando viene adorato Cristo noi ritroviamo noi stessi. È solo quando viene rimesso Lui al centro che ritroviamo l’abbondanza, e cioè solo quando è Lui a dire: “gettare le reti” e non siamo noi come Pietro a dire: “io vado a pescare”, come se i nostri “progetti pastorali” siano vincenti.
In periodi di vera crisi, il popolo si accorge che il più grande vuoto e la più grande povertá vengono dalla mancanza di Dio nella loro vita, dall’assenza di una fede credente e praticante, e si rende conto che gli inganni, le illusioni e i piaceri del mondo accecano e non riempiono la nostra anima.
Come in tanti periodi della storia, Dio ha risposto alla crisi mandando tanti santi, così a questa generazione Dio sta inviando il suo esercito per fronteggiare le potenze del male, in favore del trionfo del Cuore Immacolato di Maria, e lo sta popolando di nuove leve, lontane parenti di tanti esempi ibridi che abbiamo visto in questi decenni e dai quali abbiamo solo trattenuto ciò che vale e lasciato da parte tutto il resto.
La Chiesa non morirá mai. Perché? Perché Cristo ha promesso e garantito.
E perché ogni volta che si annuncia la morte del cristianesimo, esso dà sempre nuovi frutti perché, come diceva Chesterton, “ha origine da Colui che conosce bene la via di uscita dal sepolcro”.
In mezzo a tanta crisi e tante difficoltà, godiamoci qualche sprazzo di resurrezione ecclesiale.
Buona fioritura. E che sia duratura.