Nazimalisti augurano la morte a Caterina, gravemente malata perché è a favore della ricerca. «Meglio lasciar vivere i topi»

SimonsenTempi.it 21 dicembre 2013

Su internet sono ormai noti come “nazimalisti”. La categoria comprende quegli animalisti così spinti nelle loro idee da disprezzare gli esseri umani, tanto da preferire la morte di questi ultimi piuttosto che sacrificare i primi. La maggior parte sono incoerenti, mangiano comunque carne e derivati, indossano abiti in pelle, utilizzano le medicine sperimentate nel passato per sé e per gli animali domestici.

Angela Cossu

Su internet sono ormai noti come “nazimalisti”. La categoria comprende quegli animalisti così spinti nelle loro idee da disprezzare gli esseri umani, tanto da preferire la morte di questi ultimi piuttosto che sacrificare i primi. La maggior parte sono incoerenti, mangiano comunque carne e derivati, indossano abiti in pelle, utilizzano le medicine sperimentate nel passato per sé e per gli animali domestici.

Invocano l’uso di sistemi alternativi, e quando gli si risponde che non esistono (ad esempio, dato che non si possono riprodurre le funzioni vitali in piastra), ripiegano sull’uso degli umani. Gli umani scelti naturalmente devono far presa sul pubblico, e quindi appartenere a quelle categorie comunemente definite come “cattivi”.

I più gettonati, ovviamente, sono criminali e malati mentali, ma c’è ovviamente chi si spinge oltre, arrivando ad includere chiunque la pensi diversamente. Questi non sono commenti raccolti negli anni, sono tutte reazioni delle ultime ore ad una foto pubblicata su Facebook ed in poche ore ricondivisa da migliaia di persone.

La foto narra più storie. Una è quella di Elena Cattaneo, querelata per diffamazione dal Partito Animalista Europeo per aver affermato che loro “mentono sapendo di mentire”. Non le è mancato l’appoggio del web, che si è fatto sentire con gli hashtag iostoconelena e denunciateancheme.

Tra i sostenitori troviamo la ragazza della foto, Caterina Simonsen. Ha 25 anni e coraggio da vendere, Caterina. Nonostante una vita minata da diverse malattie rare, non si arrende, studia all’università ed è attivissima sul web. Ha trovato anche l’entusiasmo per postare un video a sostegno della ricerca scientifica, registrato con la voce rotta dall’uso del respiratore.

Sostiene la sperimentazione animale, ma è anche animalista. Ama cani, gatti, furetti e topolini, è vegetariana, studia Veterinaria, ma è consapevole che non ci siano alternative all’utilizzo degli animali nello sviluppo e nella produzione di farmaci sicuri.

Come può reagire un nazimalista di fronte ad un tale affronto? Comprensione? Appoggio? Non illudiamoci! Allo scopo, segue una collezione di commenti alla foto di Caterina gentilmente fornita dalla pagina “A favore della sperimentazione animale” e già cancellate dagli amministratori della stessa.

Ci sono i più gentili, che la comparano solo ad un escremento, quelli che non rimpiangono sia già morta e quelli che le augurano di morire presto.

Non resta che concludere dando ragione agli animalisti. “Anche gli umani sono animali”, ma forse alcuni più degli altri.

Forza Caterina. Ci hai colpito per la tua determinazione, che sarà d’esempio per i malati in cerca di una guida, i sani che si fanno abbattere da qualsiasi avversità, ma soprattutto per i ricercatori in cerca di motivazione nel loro lavoro quotidiano. Anche se un pugno di stolti non si vergogna di lanciarti offese degne di querela, il resto del mondo è con te!